Shino camminava solitaria nelle strade notturne di Tokyo verso casa sua, ma nel suo cuore sentiva un cruccio pungerla nell'animo. Avrebbe voluto fare qualcosa, fermare Akira e farlo ragionare, ma non ne ebbe la possibilità. Quel senso di impotenza gli divorava la coscienza e cercò di proseguire il cammino nella speranza che tutto si sarebbe risolto il giorno successivo. Il cammino procedette bene finché vicino al ponte che collegava il quartiere dove abitava la ragazza e quello che aveva appena attraversato vide una sagoma a lei familiare seduta di spalle che guardava il cielo stellato di Giugno. Provò ad avvicinarsi in silenzio per vedere chi fosse e sotto un lampione illuminato vide un ragazzo dai capelli corti marroni con una giacca militare seduto sul ponte: era Akira. Tentò di parlargli, ma prima di poter dire una parola il ragazzo senza spostarsi disse cupo "Ti manda Asuna a parlare con me non è vero?" "N-No. P-Pensavo fossi tornato a casa, ma ..." "Mi hai trovato qui e ti sei voluta avvicinare" "Circa" rispose Shino mentre cercava di avvicinarsi al ragazzo, ma fu subito bloccata "Lasciami in pace!", nonostante ciò Shino si avvicinò sempre più e alla fine con un breve salto atterrò sul ponte a fianco di Akira. "Non mi hai sentito? Vattene!" disse Akira con un filo di voce come se l'avesse persa in quel discorso che aveva fatto al gruppo circa 10 minuti fa. "D'accordo me ne vado. Ma prima voglio che tu risponda ad una domanda" "Va bene dimmi" "Era vera la promessa che avevi fatto a Duke? Te ne saresti andato dal nostro gruppo dopo la gara?" "A te cosa importa scusa?" "Mi importa parecchio!" ribatté Shino determinata "Bene eccoti la risposta: me ne sarei andato lo stesso. Dopo che ognuno avrebbe preso il suo premio vi avrei lasciati in pace" "E allora perché ti sei lamentato prima?". A quella domanda Akira si sentì colpito nell'orgoglio e rabbioso si voltò di scatto e ribatté "Perché sono stato tradito da quelli che consideravo i miei compagni di squadra!! Mi hai fatto tu stessa questa ramanzina durante lo scontro con il Tirannosauro! In squadra bisogna sapersi fidare dei propri compagni e collaborare con loro, no?! Ma in fondo siete esattamente come tutti gl'altri!". Subito dopo rivolse lo sguardo lontano da quello della ragazza e si allontanò di qualche centimetro per sedersi lontano da Sinon, lei non mollò la presa e riprese più calma "Capisco la rabbia con Asuna, ma sappi che quello che hai letto lo ha scritto prima di conoscerti. Da stamattina ti stava valutando è vero, ma dopo il gesto che hai fatto contro il T-rex gli hai dimostrato di essere tutto il contrario di quello che ti riteneva". A quelle parole non volle sentire ragione e disse "Ma per favore!" "Perché ce l'hai con il mondo intero?" "Senti Shino io non ho nulla contro il mondo! È il mondo che sembra avere un problema con me!" per un attimo, in quelle parole piene di ira, prima che Akira si voltasse dall'altra parte per non guardarla, a Shino gli sembrò di sentire la sua voce tremare e i suoi occhi illuminarsi. Non si sbagliava. "Ogni volta che entro in game le persone mi guardano e le sento bisbigliare <<È lui. Andiamocene! Voglio evitare di respirare aria di morte o condividere lo spazio con uno come lui>>! Mi giudicano prima di parlare con me..." mentre diceva queste parole Akira non si accorse che Shino si era seduta accanto a lui, la distanza che aveva cercato di mantenere tra lui e lei si era ormai annullata, ma questa volta non protestò e riprese "per questo preferivo stare da solo ... così avrei evitato di soffrire e perdere altre persone a cui volevo bene. Volevo andarmene dal vostro gruppo perché non riuscivo a sopportare l'idea che anche voi potevate essere emarginati a causa mia" "Akira ..." sussurrò triste Shino notando qualcosa che non andava: qualcosa rigò le guance del ragazzo e subito cadde a terra lasciando una microscopica pozzanghera. "Ma non ci sono riuscito ... voi avete spezzato il muro che io ho costruito tra me e il mondo. Vi odio per avermi tradito, ma non posso smettere di desiderare un calore come quello che mi avete dato stasera!" il ragazzo mentre parlava stava visibilmente singhiozzando, ma cercava a tutti i costi di bloccare il suo sfogo. Shino, rasserenata e commossa dalle parole dell'amico, capì subito cosa stava succedendo e dolcemente posò una mano sulla spalla del ragazzo che alzò la testa sorpreso, ma non disse nulla e da dietro si potevano vedere le guance rigate dalle lacrime. Prima che potesse girarsi completamente, Shino abbracciò da dietro il ragazzo che rimase sorpreso da questo improvviso gesto. In quella posizione la testa del ragazzo era poggiata appena sotto il petto e le braccia della ragazza avevano circondato il volto. In quell' attimo fuggente ad Akira sembrò di sentire Shino dirgli "Se vuoi piangere fa pure. Nessuno ti giudicherà, stai tranquillo" "Sei sicura? Non voglio bagnarti la giacchetta" disse ironico, ma con gli occhi ormai saturi d'acqua "Fai pure. Lasciati andare"sussurrò dolcemente la ragazza. Appena finì di parlare, il ragazzo chinò il volto verso il braccio sinistro dell'amica e infine scoppiò in lacrime. Il dolore sfogato in quel momento era molto forte tanto che con la sua mano sinistra strinse il manico della giacca della ragazza che abbracciò ancora di più l'amico. Era da tempo che non piangeva così tanto. Già era da quasi due mesi che si era indurito e fino a quel momento credeva che il suo cuore fosse diventato duro come il marmo, ma il calore che l'amica gli stava donando in quel momento tanto intimo quanto consolatorio aveva schiuso il lucchetto che Akira aveva messo a ricordi e sensazioni che voleva a tutti i costi dimenticare. Fin da quando era piccolo ha sempre voluto dimostrarsi forte agl'occhi del padre per dimostrare che poteva essere un degno successore all'attività di medico del padre qualora Shouichi per qualche motivo non sarebbe stato in grado di prendere l'incarico. Ma col tempo la sua passione passò dalla medicina alle scienza naturali in particolare biologia e storia naturale. Questo cambio di piani, all'inizio mal voluto dal padre in seguito però sostenuto da quest'ultimo grazie alle parole della madre e di Kyouiji che all'epoca era molto legato al fratello di mezzo, portò il ragazzo nel 21/9/2023 a partire per studiare, inizialmente come stage e in seguito come scuola fissa, ad Oxford e poter affinare le sue capacità scientifiche realizzando il suo sogno di diventare un professionista nel campo della paleontologia. In quel periodo fu affidato ad una famiglia modesta famiglia inglese composta da marito, moglie e due figli maschi, ciò fece crescere in lui la nostalgia per i fratelli lontani, uno come lui occupato dagli studi e l'altro in coma insieme ai 10 mila giocatori di SAO. I primi due anni furono pieni di solitudine per il giovane Shinkawa, ma tutto cambiò quando si approcciò per la prima volta al mondo della realtà virtuale. Dopo l'incidente di SAO la sicurezza aumentò nei giochi che erano stati sviluppati successivamente come ALO o GGO, quest'ultimo anche sviluppato da software americani e nonostante il ricordo del tragico evento fosse ancora vivo, c'era una nutrita schiera di fan che giocava assiduamente ai nuovi due eredi del mondo delle spade. Akira ripudiava questi giochi ricordando i due anni infernali che il fratello Shouichi ha dovuto trascorrere (non sapeva del fatto che Shouichi avesse ucciso per davvero tantissime persone in SAO sotto il nickname Xaxa, in quanto le notizie viaggiavano lentamente e alcuni pezzi si perdevano chissà per quale motivo), ma poi la sua curiosità ebbe il sopravvento e dopo aver preso i risparmi che aveva ottenuto lavorando un po' per tutta Oxford oppure nella compagnia elettronica della famiglia ospitante acquistò un Amusphere e una copia di GGO (in quanto tra i due era quello che interessò maggiormente il ragazzo). I primi giorni su GGO furono al quanto rocamboleschi in quanto il gioco era considerato il più difficile tra tutti, ma ben presto riuscì a trovare il modo di salire in fretta di livello e nel giro di 2 mesi (iniziò a giocare nel 13/12/2024) sotto duri allenamenti divenne un formidabile giocatore conosciuto in game come Osborn, in onore di Henry Fairfield Osborn paleontologo noto per aver rinvenuto nel 1905 i primi resti del Tyrannosaurus Rex. Ben presto non acquistò solo la fama nel circolo dei giocatori di GGO inglesi, ma col tempo finalmente trovò altri sette giocatori con i quali instaurò un ottimo rapporto di amicizia. Gli otto crearono una squadra chiamata Death Squad nella quale poterono condividere le vittorie, le sconfitte, i momenti critici o le serate in allegria sia dentro che fuori dal gioco. Il loro legame era saldo e i compagni lo facevano sentire come a casa e non più come un estraneo, in quei tre mesi successivi all'ascesa di Osborn, Akira poté finalmente respirare un'aria serena sperando che ciò non finisse mai. Purtroppo il tempo non fu generoso con lui. Dopo l'arresto dei primi due complici Death Gun l'incidente non passò inosservato e la notizia si sparse a macchia d'olio anche a livello internazionale e la consapevolezza che l'unico membro rimasto era fuggito senza lasciare traccia iniettò nel cuore di tutti i giocatori un'ansia senza pari. L'identità dei primi due arrestati fu presto svelata e fu quella notizia che fece lentamente incrinare i rapporti tra Akira e la sua squadra. Quando fu richiamato dai suoi genitori in Giappone fu non poco triste, ma almeno sperò che i suoi amici venissero a salutarlo. Li chiamò per avvertirli della sua partenza, ma nessuno rispose. Quando arrivò in aeroporto, dopo aver salutato e ringraziato la famiglia ospitante per tutto quello che aveva fatto per lui aspettò davanti all'entrata con la cieca e forzata speranza che nulla nel Death Squad fosse cambiato e che la loro amicizia sarebbe continuata sebbene portasse il cognome di due assassini. Aspettò. Pregò. Supplicò che arrivassero, ma ormai il tempo di partire stava per giungere. Finché vide un gruppo in lontananza e strabuzzando gli occhi vide i volti di ciascun membro maggiormente definiti e li riconobbe presto al volo: erano i suoi compagni. Alla fine erano venuti. Lì aspettò mentre salutava agitando le braccia urlando "Ragazzi! Sono qua!", ma i loro volti non era di gente festosa. I loro occhi caucasici erano imbronciati e così come le loro smorfie piene di ribrezzo, ciò inquietò non poco Akira che diminuì la foga del suo gesto di saluto finché non si fermò contemporaneamente alla fermata della marcia del gruppo il quale si ritrovò a venti metri di distanza dall'entrata dell'edificio. Non dissero nulla e quando Akira chiese cosa avessero di male uno di loro tirò fuori un rotolo dallo zaino e insieme agl'altri lo srotolò mostrandolo agl'occhi di Akira. Appena lo vide il suo cuore fu distrutto e dilaniato dalla scritta del foglio gigante: RITORNA AL TUO PAESE E NON TORNARE, ASSASSINO!!! NON TI VOGLIAMO PIÙ QUI!!! VATTENE!!!. Quelle parole uccisero Akira. Tentò di avvicinarsi, ma loro indietreggiarono maledicendolo e urlandogli "Lasciaci in pace, fratello di assassini!!" "Criminale!!". Cercò di nuovo di parlare con loro, ma presto se ne andarono di corsa finché non scomparvero per sempre dagl'occhi castani del ragazzo che dopo tanto tempo si ritrovò di nuovo da solo. Durante il volo cercò a fatica di trattenere le lacrime che voleva versare, ma solo durante la notte gran parte dei passeggeri erano completamente assopiti pianse in silenzio. In ogni lacrima versata era riflessa ogni momento che aveva passato insieme ai suoi vecchi compagni che come le gocce di pianto venivano e ben presto cadevano fino a scomparire nel vuoto. Nessuno poté consolarlo e quando tornò a casa il suo cuore si indurì maledicendo sempre più il suo cognome e sé stesso. Dopo ciò che era successo tutti i suoi vecchi conoscenti che vivevano a Tokyo avevano iniziato a denigrarlo, da allora il suo cognome per lui era diventato un marchio, un numero, una maledizione da cui voleva sfuggire, un vestito che voleva strappare con tutta la forza e l'ira che aveva in corpo. Ma sapeva di non poterlo fare, così tutto l'odio e il rancore che per diverse settimane aveva rinchiuso in sé stesso fece incupire il cuore del ragazzo rendendolo sempre più cinico e freddo come un lupo solitario che ferito durante la caccia si ritira tra le montagne in attesa di guarire e scaccia da lui qualunque possibile minaccia. La tristezza non lo aveva ancora lasciato e cercava in ogni modo un luogo o qualcosa che potesse dargli la pace e la rivalsa su tutti quelli detrattori che lo giudicavano criminale, alla fine finalmente trovò l'occasione che faceva per lui: l'uscita di Ordinal Scale sul nuovo dispositivo di ultima tecnologia Augma. Quando iniziò a partecipare ai primi momenti di Ordinal Scale si ritrovò a respirare la fatica e il divertimento che provò nelle prime cacce ai boss o nei primi duelli contro gli altri giocatori in GGO. Sapeva però che non ci sarebbe stato nessun avatar fittizio a proteggere la sua identità, ma avrebbe dovuto usare un avatar in tutto e per tutto identico a lui. Ma quando ci pensò si disse <<Non ha importanza>> e man mano che proseguì gli allenamenti e il suo numero in classifica iniziò a schizzare alle stelle e promise a sé stesso <<Non importa se non potrò avere un nuovo aspetto per nascondere il mio nome o proteggermi dai pettegolezzi di quegli zoticoni. Diventerò ben presto il campione di questo gioco e nella memoria di tutti quanti non ci sarà più il debole, patetico Akira, ma il potente, freddo Fantasma del Nuovo Mondo Crichton!! Sarà ricordato per le sue capacità e non lascerò che altri futili legami mi intralcino nel diventare il più forte! Sono stato tradito perché mi sono fidato troppo degl'altri, ma non succederà più né ora né mai! >>. Così da fine Maggio (periodo in cui iniziarono ad essere venduti l'Augma e Ordinal Scale) fino al primo giorno del STLW cominciò a combattere con sangue freddo i vari boss e mini eventi che venivano organizzati per i giocatori, ma nonostante stava aumentando di molto la sua fama tra i giocatori, seppur odiato dai detrattori che partecipavano anche loro ad Ordinal Scale, non era molto soddisfatto dato che dopo due mesi di continue lotte i boss del gioco rimanevano sempre dello stesso livello con cui li aveva affrontati all'inizio della sua carriera su OS. Ciò lo annoiava a morte e cercava in ogni modo un qualche evento o un boss particolarmente forte che possa di nuovo stimolare la sua sete di combattimento, le sue preghiere furono esaudite quando fu annunciato il secondo grande evento dall'apertura di Ordinal Scale ovvero Survival to Lost World. Lì trovò finalmente qualcosa dove mostrare a tutti il suo valore e ascendere quindi verso la vetta dei giocatori più forti di Ordinal Scale e lo avrebbe fatto senza legarsi a nessuno dimostrando di essere forte e senza rimpianti. Ma dopo aver incontrato il gruppo questa sua corazza iniziò a rompersi sotto i colpi della gentilezza e la simpatia che ognuno dei compagni aveva instillato nel suo cuore: Asuna/Asuna Yuuki, una spadaccina dalla personalità forte, ma dolce e compassionevole; Lisbeth/Rika Shinozaki, una ragazza testarda, ma comprensiva e leale; Silica/Ayano Keiko un'addestratrice di draghi timida, ma pronta a combattere quando la situazione si faceva critica; Leafa/Suguha Kirigaya, una combattente di kendo ottimista, fiduciosa, ma anche molto emotiva; Klein/Tsuboi Ryoutarou un samurai allegro, caciarone, ma valoroso come un vero guerriero; infine Sinon/Shino Asada un cecchino dagl'occhi di ghiaccio competitiva e ambiziosa, ma anche molto sensibile e amichevole; quest'ultima tra tutti lo aveva colpito di più, fin da quando ha iniziato ad aprirsi con il gruppo aveva avuto subito un rapporto di confidenza con lei come se in qualche modo la conoscesse da tempo. Forse era anche per quello che si era lasciato andare tra le sue braccia, perché sentiva di essere simile a lei e quindi l'unica a capire le sue emozioni e i suoi principi. Non aveva torto. Prima di conoscere Kazuto Kirigaya/Kirito e il resto del gruppo, Shino Asada/Sinon aveva iniziato a giocare un anno fa a Gun Gale Online diventando la terza giocatrice più forte anche lei per risollevarsi da una situazione che l'aveva tormentata profondamente. Sinon non ha avuto un'infanzia molto serena: quando aveva due anni fu coinvolta in un incidente stradale nel quale perse il padre e la madre da quel momento ne rimase scioccata e fragile, per tale motivo Shino divenne iperprotettiva nei confronti del genitore. Ma la sciagura più grande per la ragazza avvenne all'età di undici anni, quando lei insieme alla madre mentre erano in banca furono coinvolte in una rapina dove il malvivente cercò di ferire con la pistola la madre di Sinon, la quale tentò di difenderla aggredendolo e la colluttazione tra lei e il criminale finì con la morte di quest'ultimo per mano di Shino che in preda alla paura di essere aggredita dal rapinatore lo freddò con la sua stessa pistola. Dopo quell'incidente la ragazza sviluppò un enorme paura per le armi da fuoco e , dopo quegli avvenimenti finì nell'occhio dei bulli che la perseguitarono chiamandola più volte <<assassina>> fino alle scuole medie. Tutto cambiò quando Kyouiji, suo amico all'epoca prima che venisse arrestato insieme al fratello per il caso Death Gun e per aver tentato di ucciderla, propose alla ragazza di giocare al nuovo MMORPG uscito all'epoca ovvero Gun Gale Online, lì poté apprendere che in quel gioco gli armamenti principali erano proprio quella tipologia di armi che l'aveva terrorizzata e segnata a vita. Ma quando iniziò a provare questo nuovo gioco notò qualcosa di particolare: anche quando impugnava una pistola non provava forte disagio o vertigini che la facevano stare molto male quasi da farla svenire. Questa scoperta fu per lei una fiamma calda che riaccese la speranza in lei: finalmente aveva trovato il mezzo con il quale avrebbe potuto superare i suoi demoni interiori, annientare le sue paure e dimostrarsi forte rispetto alla sua fragilità che mostrava nella vita reale. Ma durante il caso per sconfiggere Death Gun dovette affrontare anche nel gioco le sue paure e ciò la mise di nuovo con le spalle al muro e con l'aiuto di Kirito e in seguito dei nuovi suoi amici se riuscì a rialzarsi dal suo trauma e tornare a vivere serenamente. Anche lei in quel momento gli sembrò di consolare una persona che aveva avuto un'esperienza simile alla sua, sebbene il suo passato fosse molto più traumatico di quello di Akira. Nonostante quel momento di intimità durò 5 minuti, per Akira sembrò durare un'eternità in cui dominò il pianto del ragazzo e il silenzio complice della ragazza. "Grazie Shino. Grazie di tutto" sussurrò con un filo di voce Akira mentre il suo volto era appoggiato al braccio della ragazza la quale sorrise "Non c'è di che". Akira alzò la testa, subito Shino mollò la presa lasciando il ragazzo libero di alzarsi dalla posizione di prima. Subito Akira controllò l'orario sull'orologio e notò che erano già le 21,45, appena vide l'orario disse un po' sorpreso "Oh. Si è già fatto così tardi?" "Perché? che ore sono?" "Sono le 21,45" "Meglio che parta per casa allora" "I tuoi ti aspettano?" "No, semplicemente non voglio lasciare la casa incustodita per troppo tempo" "Quindi abiti da sola?" "Sì" "Ah ok". La ragazza scese dal ponte e iniziò a continuare la strada sul ponte, ma ben prestò anche Akira scese dalla struttura e corse verso una siepe lì vicino dove aveva appoggiato la bicicletta. Ben presto Akira si trovò a fianco della ragazza che sorpresa gli chiese "Akira cosa ..." "Possiamo fare la strada insieme. Per quella strada dovrei arrivare a casa mia" "Sì, ma non voglio scomodarti" "T-Ti prego! È il minimo che posso fare per ripagarti di quello ... che hai fatto per me" ribatté improvvisamente timido il ragazzo. Shino lo guardò un attimo stupita dalla sua proposta, ma alla fine accettò di buon grado e insieme presero il cammino sotto il cielo notturno.
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Sword Art Online: Phantom Tears
FanficIn una timeline alternativa agli eventi di Alicization, sono passate poche settimane dall'avvento di Ordinal Scale. Un grande torneo di sopravvivenza attende Sinon e i suoi compagni, ma un'ombra si affaccia su di loro. Crichton, misterioso giocator...