In the morning: il maggiordomo, le McCartney

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La corte dell'Impero Austroungarico era vivace come al solito.

Miriade di servitori facevano avanti indietro per i vari soloni della reggia, cercando di soddisfare il più possibile i propri padroni.

Il re, Richard McCartney, era chiuso nel proprio studio a firmare delle scartoffie.

Quello dell'Imperatore era una nomina che ti caricava dietro moltissimi doveri, sfiancanti e seri, che delle volte ti portavano via tutto il tempo libero, ma lui l'aveva accettato di buon riguardo, consapevole di quello che avrebbe dovuto subire. Non temeva affatto tale titolo.

Passarono ore. Richard si concesse un minuto di pausa per recuperare l'energie. Si lasciò cadere massaggiandosi gli occhi, meditando su quante altre carte avrebbe dovuto firmare in quel giorno.

Si rimise seduto composto, e sgranchendosi le braccia rimise il naso sulla pila di documenti per terminare il lavoro.

Due fanciulle erano sedute sui morbidi divani della immensa biblioteca della reggia, intente a immergersi in quel mondo fantastico che erano i libri, isolandosi così dal mondo esterno, rifugiandosi nel proprio mondo fatto di racconti e favole, quel mondo che l'accoglieva quando erano tristi o adirate, che riusciva a farle sorridere quando nessuno ci riusciva. Quel mondo che l'accoglieva senza chiedere nulla in cambio.

Le due ragazze erano in ordine di nascita Alison e Dafne, le due figlie dei regnanti dell'Impero. Alison era una ragazza dai lunghi capelli lisci lillà con una frangetta, legati in una coda da un fiocco, e dai fantastici occhi color marrone nocciola; Dafne era la sorella minore della prima, i capelli lunghi color verde-acqua erano fermati con due codine ai lati, e gli occhi verde smeraldo risaltavano la bellezza giovanile del suo viso.

I vestiti indossati in quel momento dalle due erano semplici vestiti alice style, erano dei vestiti confezionati dall'Inghilterra da Nina Hopkins, proprio lei. Quello di Alison era con tonalità color lillà mentre quello di Dafne color verde-acqua, accostati ad essi i fiocchi di Dafne erano verde-acqua e il fiocco di Alison viola chiarissimo, così da non confondersi fra i capelli.

La maggiore era Alison, futura erede al trono nonostante fosse una donna avrebbe ereditato tutto, sia nome nobile che tutti i poteri che ne aspettavano. Era normale che le prime geniti prendessero ereditariamente il nome nobile del padre, e i poteri che ne comportavano, ma se il primo genito era una femmina avrebbe si ereditato il titolo, ma avevano meno libertà dei primi figli maschi. I McCartney erano una delle poche famiglie che avevano dato grande libertà alle propri figli, primogeniti o meno, tanto che potevano scegliere loro con chi maritarsi o decidere cosa diventare.

Dafne non sarebbe andato il titolo nobiliare di Imperatrice ma le andava bene. Lei sarebbe diventata la consigliera della sua tanto amata sorella, aiutandola in ogni situazione.

Un ragazzo sui ventiquattro anni dai capelli castani mossi, caratterizzati da un ciuffo ribelle, ed occhi color marrone, entrò prostrandosi davanti alle sue due padroncine e riferendogli un comunicato importante da parte dei genitori.

"Signorine l'Imperatore e l'Imperatrice vi stando attendendo nella sala d'oro, vi sono anche degli ospiti" "Si? Allora non li faremo attendere. Ah Dafne?" la ragazza dai capelli azzurrini distolse gli occhi dal libro, chiudendolo e riporgendolo nel proprio scaffale, "Si sorella mia?" "Sento la sua presenza" disse con una punta di disgusto la maggiore, avviandosi verso l'arco della stanza, che ne delineava l'uscita, attendendo che la sorella la raggiungesse.

"Quindi sono loro gli ospiti, cosa avranno combinato quelle tre?" "Spero nulla di così grave, coprirle è un lavoraccio, sopratutto quando lui è il mandato dalla Regina Inglese per i casi" sbuffò Alison. Si le tre Knights si erano trovate varie volte in mezzo agli incarichi del Cane da Guardia della Regina, sia nel caso del Circo che nel caso della Campania. Alison e Dafne, essendo loro buone amiche, le coprivano sempre come potevano ma, essendo i genitori componenti della Nobiltà del Male, dovevano agire alle loro spalle.

Entrarono nella Sala D'Oro, concedendo agli ospiti e ai genitori l'onore della loro presenza.

"Alison, Dafne eravate ancora chiuse in biblioteca?" chiese dolcemente la madre, facendo sedere le due figlie vicino a se e stringendole, "Si madre mia" rispose Dafne con un sorriso stampato sul viso.

Richard non volle perdere altro tempo e passo subito al dunque, presentando gli ospiti e il motivo del loro viaggio fino a Vienna.

"Pochi mesi fa io sono stato incaricato dalla nostra cara Regina Vittoria di un caso particolare, che ormai sta andando per le lunghe. Nella lettera che sua Maesta mi aveva mandato aveva parlato di omicidi, quindi pensavo di terminare prima ma non è così" "Che vuoi dire Ciel?" "Richard c'entrano delle creature soprannaturali. Nel corso del caso abbiamo portato dalla nostra uno di loro, che era all'oscuro del vero motivo degli omicidi, che è un elfo oscuro. Ma a dare via a questa falsa è un angelo caduto" finì Ciel sorseggiando la tazza di tè.

"Un angelo caduto?" "Altro?" chiesero all'unisono le due sorelle, interessante più che mai al caso. "Si." "Poi... Perché ci sono queste tre... Ladre?" "Papà!!" "Sono nostre amiche!" il padre venne subito rimproverato dalle figlie, le tre Knights erano sedute su un divano difronte ai sovrani austriaci e alle loro figlie.

"Dopo varie ricerche ho scoperto che l'angelo risiedeva nella magione degli Williams che, trovandosi alle strette, si sono trasferiti in Norvegia. Lì si sono rincasati da un loro amico, il Duca Køhler, che è tenuto sotto osservazione dalla Nobiltà della Neve del Re Svedese Oscar III. Le tre ragazze che ci hanno scortato qui ne fanno parte, sono le assassine di essa" terminò Ciel, lasciando sia Richard che Alison e Dafne senza parole. Il primo era sorpreso che delle, come le chiamava lui, ladre facessero parte della famosa Nobiltà della Neve; le seconde invece erano sorprese ed orgogliose delle proprie amiche.

"Stava andando tutto liscio, l'alleanza fra il Conte Phantomhive e la Nobiltà della Neve e i vari casi di cui Myrya, Allison e Agnese si stavano occupando... Ma proprio ieri il Conte Steilsson è sparito" "Come Sofy?!" esclamò Dafne, venendo rimproverata dal padre per il tono di voce un po' troppo alto, "Si ieri Einar, il maggiordomo del Conte, ha approfittato che tutti fossero distratti o fuori per pugnalarlo alle spalle. Così l'hanno preso" riferì Cloe stringendo i pugni e fissando il pavimento. "Il Duca Køhler era ricercato per contrabbando e collezione illegale di creature soprannaturali... Dovevamo agire prima" ammise Gaia accavallando la gamba destra sopra quella sinistra.

"E quindi volete il nostro aiuto Ciel..." "Si Richard, ma non il suo e di Elise, ma di Alison e Dafne".

Il padre prima di dare il consenso che le figlie partissero ci discusse in un'altra stanza. Alison era determinata ad aiutare gli amici a qualunque costo, Dafne non era da meno, non voleva rimanere con le mani in mano dopo tutto quello che gli avevano raccontato.

Le due McCartney erano conosciute soprattutto per il loro grande cuore, aiutavano chiunque gli chiedesse aiuto, in qualunque situazione loro agivano senza sentire i richiami del padre. Ma questa volta era diverso, il padre voleva che loro agissero accanto a Ciel, che aiutassero sia lui che la Nobiltà della Neve, perdere il capo non era una cosa da poco e sapeva che l'unica persona tanto decisa quanto dotata d'esperienza era Alison, malgrado la sua giovane età, accompagnata sempre da Dafne.

Partirono il pomeriggio stesso.
Dopo aver stretto i genitori, rassicurandoli che tutto sarebbe andato bene, Alison e Dafne raggiunsero le tre amiche sparendo in un latteo e paradisiaco fulmine.
Ciel, al contrario, aveva levato il disturbo da u / pauo d'ore dopo l'incontro con gli Imperatori, non gli interessava se le due sorelle avessero accettato o meno, forse perchè sapeva già la risposta.
Era lui a muovere le pedine disposte per la scacchiera, ghiandole alla fine di quel folle gioco, dove sarebbero usciti vincitori lui e loro. Avrebbe messo fine a questo caso, ne era certo.

Black Butler: Book of MemoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora