At midnight and in the morning: il maggiordomo, verso la fine

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Nella villa Williams da dopo che Beatrice e il suo burattino Fabian erano tornati, si percepiva un'aria oppressiva e pesante, e si a capita sopratutto dai volti dei padroni adirati dal fallimento dei propri servi. "Non posso affidarvi un incarico più elevato rispetto agli altri che fallite!" sbottó Abel facendo su e giù per la sala, "E per di più" continuò la marchesa "Hanno quel dannato moccioso"; Giselle, che per tutto il tempo in cui i genitori si erano lamentati era stata zitta, s'alzò avvicinandosi seria a Beatrice "Quindi, io ho dovuto sopportare quella mocciosa di Elizabeth per nulla?!", "M... Mi spiace signorina" tentò di giustificarsi Beatrice che voleva far terminare il prima possibile la discussione. "Non accadrà più", "Lo spero! Ora porta quella carcassa dal nostro socio così gli da una controllatina" ordinò Gisselle avviandosi verso la propria stanza.
"Come desidera padroncina" Beatrice prese in braccio il corpo di Bartukas avviandosi verso la cantina della villa. Chi l'avrebbe mai pensato che doveva richiedere aiuto a quello svitato di un "uomo". Le sue idee gli piacevano perfino i suoi esperimenti le gustavano, ma ciò che adorava di lui era il suo carattere folle; si lei adorava quello shinigami, lei adorava Undertaker.
"Ihihihihihih chi si rivedere" la voce del becchino echeggiava fra i corridoi della cantina, facendo largo sulla schiena dell'angolo caduto un brivido, "Undertaker fatevi vedere ora" lo shinigami con i lunghi capelli argentei ed occhi gialli tendenti al verde, fece capolino dietro di lei prendendo il corpo dell'elfo e posandolo sopra un tavolo. "Chi l'ha ridotto così male?" chiese incuriosito mentre ricuciva delle ferite, "I servi di quel moccioso..di quel Phantomhive..no Phantomhive", "Phantomhive..", Undertaker fece una pausa per poi continuare il lavoro, "Phantomhive, quanto tempo non lo vedo, dal disastro della Campania", "Ah si? Bhe..dimmi quello che sai su di lui" chiese, ansi ordinò Beatrice allo shinigami, che di tutta risposta rise "Lo faro..per una risata" "Una..risata?".

"Quindi quella donna vuole solo uccidere, niente più?" chiese Ciel dopo aver ascoltato attentamente Peter che era stato più dettagliato della notte prima, "Si, da quando ci ha portati qui a Londra non facciamo altro che uccidere, Beatrice e Fabian usavano la scusa che le vittime ci avevano scoperto, ma per me la verità è un'altra, ma purtroppo non l'ho potuta scoprire in tempo" spiegò il piccolo Peter fissando il pavimento. Ciel fece un cenno a Sebastian che tolse le tazze ormai vuote posandole sul carrello. "E dimmi, tu conoscevi le due vittime che lavoravano nella villa degli Williams?", "Si. L'abbiamo dovuti uccidere perché avevano visto di notte me e Bartukas che tornavamo normali" "Sai di più di loro?", "Il signor Abel Williams si lamentava sempre che ficcavano il naso dove non dovevano e che facevano il loro lavoro goffamente. Non penso che Abel Williams aveva paura che venivamo scoperti, a lui non gli importa di noi, gli importa solo di Beatrice, diciamo che è sucube di quel angelo caduto. Durante l'ultimo incarico sono passato davanti all'ufficio di Abel prima che corressi via, e ho potuto chiaramente sentire Beatrice congratularsi con lui, come se fosse Beatrice che lo comanda". Dopo la lunga spiegazione il piccolo venne congedato e Ciel e Sebastian inziarono a pensare sul da farsi per chiudere il più velocemente il caso.
"Quindi è l'angelo l'artefice di tutto", "Così sembrerebbe, ma non penso che a Vostra Maestà potrei riferirglielo, sopratutto perchè se lo farei dopo dovrei dire anche dei due fratelli" iniziò a spiegare Ciel sedendosi sulla propria poltrona, "Ormai penso che la gentile regina non si sorprenda più di nulla, dopo il caso dei corpi semovibili" finì il dodicenne sfogliando dei fascicoli. "Quindi i Williams andranno in vacanza?" "Si signorino, vuole che l'esamini internamente?" chiese il maggiordomo poggiando il tè sulla scrivania d'ebano, "Si, appena partiranno" "Yes, my lord".

Come riferito da Sebastian la famiglia Williams, assieme alla servitù, lasciò la villa per tempo indeterminato, la mattina seguente. La villa ora era incustodita. "Pronto Peter?" chiese Sebastian rivolgendo al piccolo uno sguardo serio, "Si". I due entrarono orientandosi meravigliosamente dentro la villa, sopratutto grazie al piccolo Peter; perlustrarono tutto il piano inferiore, non trovandoci nulla, quindi passarono alla perlustrazione del piano notte, cioè il secondo piano.

Black Butler: Book of MemoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora