In the afternoon: il maggiordomo, incontro pomeridiano

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Nel centro della affascinante città norvegese sorgeva una piccola casa, non molto spaziosa, adibita da Oscar II come laboratorio, per tre delle menti più brillanti che lui avesse mai conosciuto: Franken Stein, sua figlia Syel, e Fredrick Schmidt.

Il signor, o meglio, lo scienziato pazzo Dottor Franken Stein era un uomo pazzo, brillante e acuto, come sua figlia, giovane ragazzina che, per i suoi quindici, presentava una razionalità degna di un adulto. Syel aveva ripreso il colore dei capelli, di un fantastico color biondo cenere, da entrambi i genitori, mentre gli occhi erano del padre, verdi con un pizzico di follia evidente. Fedrick Schmidt era un giovane ragazzo mezzo Inglese, ma dalle radici tedesche, dai capelli scuri ed occhi chiari. Lavorava part time per lo scienziato pazzo, ma era anche allievo di una misteriosa persona, arrivata nella fredda nazioni all'improvviso.

Lui era conosciuto, dai suoi amici fidati, con il suo vero nome: Merlino, il famoso mago che stette accanto a Re Artù, conducendolo all'ascesa al trono, che creò l'ordine dei cavalieri della tavola rotonda, protettori della brillante e famosa Camelot.

Era il 1200 quando Mago Merlino abbandonò definitivamente Calmet, ritirandosi nella terra del Sacro Romano Impero, per 400 anni. Non era sedentario, no, ma amava viaggiare. Successivamente al Sacro Romano Impero si recò nella sfarzossissima Parigi di Luigi XIV di Borbone, detto il Re Sole, dove ci restò fino alla sua morte, per poi stabilirsi nella fredda e meravigliosa Oslo. Si presentava sempre con un nome diverso, quello scelto quando arrivò ad Oslo era Fedrick Schmidt.

Fedrick eclissava un indole inquietante, calcolatore, imperscrutabile, talvolta persino diabolica dietro una dolce, tranquilla, introversa ed innocente.

Fu grazie ai contatti che il Dottor Franken Stein che conobbe il Conte Steilsson, le figlie di quest'ultimo, Christel ed Astrid, e Aki. Non solo, delle volte Stein, portava lui e sua figlia con se quando la Nobiltà della Neve si riuniva. Syel non era interessata a quella "Nobiltà della Neve", preferiva fare sciocchezze con il bizzarro trio, che da li a poco sarebbe diventato un gruppo. Al contrario suo, Fedrick, appena il primo giorno Stein l'aveva portati, era eccitato all'idea di conoscerla, e guarda a caso, ne entrò a far parte.

"Fedrick mi passi la camomilla e l'anice??" chiese la piccola Franken, vestita con il suo fidato camice color bianco e decorato con delle varie cicatrici di tessuto, "L'abbiamo finita Syel". La giovane piccola scienziata sospirò prendendo un pezzo di carta, su cui scrisse una lista di ingredienti da dare al ragazzo, "Vai dallo speziale a prendere questi ingredienti, poi passa dal Conte Steilsson a consegnarli questo pacchetto" gli riferì precisa e seria, porgendogli sia il fogliettino e la busta.

Fedrick annui prendendo i due oggetti, e dopo essersi cambiato uscì in balia dalla buriana di persone fuori.

Franken Stein, appena senti la porta chiudersi, s'avvicino alla figlia mormorandogli qualcosa.

Fedrick non ci mise molto dallo speziale, comprò tutti gli ingredienti scritti sulla lista, e anche qualcosina per lui, pagando e correndo subito dal suo amico fidato, che fortunatamente, guarda il caso, si trovava nella magione Steilsson: il Conte Ivan II Oxenstierna.

Tutto stava passando liscio, Fedrick era a meta strada quando si fermò percependo, grazie alle sue capacità, due demoniache presenze nelle vicinanze. Una la conosceva, era quella di Myrya, la sua amica, l'altra invece non gli era famigliare. Fece spallucce prima di ripartire verso la meta, fingendo di non aver percepito nulla, d'altronde se quel demone era in presenza dell'amica c'erano due opzioni: o erano conoscenti o la morte.

I due amici demoni atterrarono dai tetti innevati della città, davanti alla villa del Conte Phantomhive. Sebastian condusse Myrya fino ad una sala, dove l'invitò ad attendere il tempo che lui avvisava il suo signorino della visita. La giovane ed affascinante donna non si fece problemi, subito dopo che Sebastian lascio la stanza si gettò su una poltrona iniziando a guardarsi intorno.

Black Butler: Book of MemoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora