In the morning: il maggiordomo, vicino alla fine

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Il Conte Phantomhive e la Contessina Steilsson furono accolti all'interno della villa Køhler da Einar, che l'aveva fatti accomodare nella sala intrattenimento, dove il Duca l'avrebbe preceduti.

Astrid era tesa, ormai sapeva che sotto quel fisico da ragazzo si celava il suo vero aspetto demoniaco che lei, Christel, Emil, Aki, Syel e la Nobiltà della Neve conoscevano alla perfezione.

Strinse le mani nervosamente iniziando anche a tremare. Non poteva farsi sopraffare dai sentimenti , sopratutto ora che erano a un passo dalla conclusione del caso, erano a un passo a far tornare tutto normale.

"Signorina tutto bene?" chiese Sebastian avendo notato il nervosismo di Astrid. "Si" "Nervosa?" chiese Ciel sempre con il suo atteggiamento freddo, che non si scomponeva davanti a nessuno. "Forse" mormorò lei prima di fare un respiro profondo e calmarsi.

Era plausibile che la giovane Steilsson fosse nervosa, da li a poco avrebbe rincontrato uno dei suoi padri che credeva morto, anche se in vesti diverse era sempre Murmur. Aveva mille domande da fargli e non si sarebbe fata scappare l'occasione di parlargli. Si sentiva una stupida a non averlo notato prima, lei gli era stata sempre accanto e conosceva i suoi atteggiamenti e movenze, ma a quanto pare non era abbastanza.

La porta s'apri e Bertram fece la sua comparsa nella sala, insieme a un uomo mai visto prima.

"Einar lasciaci da soli per cortesia" "Si padrone".

I cinque si fissarono per dei minuti di totale silenzio per poi iniziare un discorso.

"Sono lieto della vostra visita Conte Phantomhive e Contessina Steilsson, sono venuto a conoscenza della scomparsa improvvisa di vostro padre, le mie più sentite condoglianze" "Non è morto Duca" la corresse Astrid acida, scrutando l'uomo che aveva accompagnato Bertram, in lui vedeva dei tratti famigliari.

"Si scusate la sua scortesia" si scusò al posto del Duca con far calmo, non arrabbiandosi nemmeno per la frase sbagliata del ragazzo.

"Ditemi Conte e Contessina, a cosa dobbiamo questa visita?" Bertram attese la risposa sedendosi accanto all'uomo, con cui sembrava avere molta intimità.
"Lei lo sa... Murmur" disse secco Ciel volendo andare al nocciolo della questione, senza tirarla per le lunghe.

"Murmur?" Bertram sorrise e, ricordandosi della cocciutaggine di Astris e della scaltrezza del giovane Phantonhive, si smascherò subito.

"Mi avete scoperto grazie a Naira, eh?" l'uomo riprese la sua vera forma demoniaca, come l'uomo accanto a lui riprese la sua forma elfica.

"Papà!" sussultò Astrid stringendo i pugni, "Cosa ci fai qui?! Pensavo ti avesse... rinchiuso" "Chi? Murmur? Non lo farebbe mai" rise Emil stringendo la mano del compagno, rivolgendogli una dolce occhiata.

"Signorino" Sebastian s'abbassò all'altezza di Ciel, riferendogli delle cose in francese "Ce n'est pas une poupée bizarre" "Tu dis?" "Si".

Murmur, capendo cosa si stessero dicendo, li volle spiegare tutto dall'inizio alla fine.

"Vedete, anni fa, quando quell'angelo caduto si è intromesso nella nostra vita soggiogandomi, non sono morto" "Ma Stein ha vivisezionato il corpo, tutti i cuori erano danneggiati e il corpo incenerito" "Si Astrid, ma quello era il corpo del mio servo." "Perché non c'è l'hai detto?" sbottò all'improvviso Astrid vedendo, con le lacrime agli occhi, i suoi due padri. "Astrid lo sai che noi demoni non siamo dei conversatori accaniti." Iniziò a spiegare Murmur, facendo terminare la frase al compagno Emil, "Dopo quell'evento si è ritirato nelle gelide terra della Siberia per due anni, per poi tornare qui, stringere un patto con Beatrice che ha coinvolto gli Williams".

"Perché? Non potevate ucciderla e basta?" chiese Ciel ormai spazientito, "Ero debole, ho fatto uccidere delle anime l'ammetto... a non avevo scelta." "Al contrario ha scelto anime di persone accusate di gravi crimini".

"Conte Steilsson quindi lei afferma ciò, ma Mr. Gregory e Mr. Hall non avevano precedenti penali" "Lo sappiamo, ma i due si erano messi d'accordo per attentare alla vita della Regina Vittoria durante il suo settantanovesimo compleanno.".

"Perché avrebbero dovuto farlo?" "Per vendetta. Una delle figlie di Mr. Hall era una delle prime prostitute uccise da Jack lo Squartatore, ma la regina non ha dato ascolto al povero padre che chiedeva chiarezza sula morte della figlia. Mr. Hall però non ha divulgato tale notizia per non creare scandalo" "E Mr. Gregory?" "Lui era un fidato amico di Mr. Hall, erano sempre insieme e sicuramente era coalizzato con lui" la spiegazione di Murmur fu chiara e dettagliata.

I presenti continuarono a chiacchierare per una bella oretta. Beatrice per il tempo in cui la riunione del proprio padrone andava avanti, si era recata al castello Steilsson, per sua volontà, per lasciare alla Contessina Steilsson, Astrid, un avviso. Non voleva che i suoi piani pensati anni ed anni, andassero in fumo in un secondo .Dafne, Cloe, Gaia, Sofia, il Dottor Stein, Fanny, Syel, Aki e Christel erano rimasti, come ordinato da Astrid, a sorvegliare il castello.

Christel era chiusa nel suo studio in compagnia della piccola fata. Stava leggendo i vari elementi alchemici, per la decima volta, per rilassarsi e concentrare i suoi pensieri su esso e non sulla missione che la sorella e il Ciel stavano attuando.

Pit era spaparacchiato a pancia all'aria sulla sua cuccetta di vetro, posta vicino alla scrivania, ed ogni tanto faceva qualche verso improvviso per cui le due scoppiavano in una fragorosa risata.

"Sei un alchimista Christel" affermò Fanny volando sulla spalla della ragazza e posandosi sulla sua testa, "Si, mio padre Murmur me l'ha fatta conoscere, mi affascinava ogni giorno di più. Mio padre Emil era contrario che l'imparassi in tenera età ma, in barba a tutto, l'appresi a soli dieci anni". "Sei formidabile Chris".

Aki era in cucina con Syel a cucinare. Mordicchio e il gattino di Syel facevano compagnia alle due.

Stavano preparando la cena per la sera stessa, intuivano che Astrid e Ciel sarebbero stati invitati a restare a pranzo dal Duca, quindi prepararlo era solo uno spreco di tempo.
Aki era la cuoca della famiglia, brava ad accostare i cibi e le spezie anche se, a volte, faceva saltare in aria la cucina.
Syel l'aiutava spesso a cucinare, forse ecco perché la cucina non saltava così tante volte.
"Syel, te come credi che finira questa bizzarra... Avventura?" chiese Aki mentre cucinava il brodo, "Non saprei, Beatrice sembra un nemico da non prendere sotto gamba e pensare che c'è anche Einar, quel traditore." "Già, che casino" "Però quel Conte inglese sembra sapere la sua, non ci deludera" disse entusiasta Syel con un sorriso sul volto.
Le due si concentrarono nel preparativi per la cena, non scambiandosi un'altra parola di troppo.
Le tre Knights e Stein erano a giocare a biliardo nella sala apposita. Stein e Gaia stavan vincendo contro Sofia e Cloe.
La tranquillità di quella radiosa giornata fu interotta da un boato proveniente dall'ingresso.
Tutti si precipitarono per andare a controllare cosa fosse. Ciò che trovarono fu una Beatrice, ceca dalla rabbia, che voleva ucciderli.
Questa volta non si limitò alle solite scaglie delle sue ali, uso ancora il corpo del povero Jonathan.
Syel, Aki, Dafne e Christel affrontarono Jonathan recandosi nelle cucine. Stein, Sofia, Cloe e Gaia affrontarono Beatrice spingendola verso il giardino a forza di scaglie di ghiaccio, delle ali di Sofia.
Lotta lunga e distruttiva, i colpi di Beatrice non colpivano i quattro ma lo spazio circostante era del tutto ormai irrecuperabile.
Beatrice, sfinita, non ebbe altra decisione che riposarsi per un poco. In quegli istanti noto che anche Sofia era un angelo.
"Anche te un angelo eh? Perché non ci coalizziamo? Siamo più di questi piccoli ed insignificanti esseri! Se lo farai non ti ucciderò" proposta allettante, chiunque avrebbe accettato per aver salva la pelle. Sofia al contrario rifiuto elegantemente, non si tradivano né gli amici né la famiglia.
"Rifiuto!" indirizzò una scaglia di ghiaccio verso l'angelo caduto che, per un soffio, riuscì a bloccarlo. Cloe le lanciò un fulmine riuscendo stordirla, facendo così Gaia si mosse attraverso l'ombra riuscendo a bloccarla da dietro. "Ora Dottore!" urlò Gaia mantenendo la presa salda, anche se Beatrice si dimenava non poco.
Stein non se lo fece ripetere, agguantò una serie di bisturi scagliandoli nel corpo di Beatrice in punti fatali.
Gaia le foro il petto così che non si rigenerava più.
Le quattro ragazze nelle cucine tennero testa a Jonathan, riuscendo a bloccarlo a terra l'avevano decapitato. Una bizarre doll senza testa non camminava più.
"Chi lo spiega dopo a Artoù che abbiamo decapitato suo fratello?" chiese Syel vendendo l'amiche, urlando "Io no" all'unisono con Christel e Danfne. "Cavoli..." mormorò Aki intuendo di rivelare ciò che avevano fatto a Artoù.
Beatrice era morta, ora rimaneva solo il vero e proprio nemico...

Black Butler: Book of MemoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora