At midnight: il maggiordomo, ospiti inaspettati

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La sera del ballo alla villa Phantomhive non si fece attendere. Tutti gli invitati si erano vestiti con indumenti sfarzosi, eleganti e molto accessoriati, sopratutto le signore. Il piccolo Conte aveva invitato anche delle sue conoscenze: Lau, accompagnato sempre dalla sua piccola Ran-Mao, Clause, il principe Soma con il suo maggiordomo Agni, e inoltre erano presenti anche i marchesi Middleford.
I marchesi Williams appena arrivati ricevettero il benvenuto del Conte, dopo di che la famiglia si divise, andando tutti per i fatti propri: Giselle era corsa a parlare con Elizabeth mentre i marchesi stavano parlando con la famosa cantante di lirica, loro vecchia conoscenza.

La serata passava spensierata e velocemente, fra chiacchiere e risate l'aria inizio a vivacizzarsi moltissimo e gli invitati si divertivano come non mai in vita loro.

Se all'interno era presente tutta questa allegria, armonia e sicurezza, all'esterno non era così. Artoù e Bartukas erano fuori dalla villa, sopra il tetto di essa, ad attendere il momento adatto per attaccare. Era ormai da mezz'ora che il minore si stava torturato le mani, oltre che al labbro, timoroso della reazione del fratello appena quando gli avrebbe rivelato la sua scelta, al riguardo della missione. "Fratellone..ti devo dire una cosa" "Te l'ho già detto non ne ridiscutiamo", Artoù annuì rinunciando, senza dire nulla, pensandoci a cosa serviva informarlo della sua scelta, tanto stavano un passo dalla morte.

Passarono le due e cinquanta di notte, era il tempo d'agire.
I due subito si scambiarono uno sguardo serio, e, assicurandosi dell'assenza degli invitati e che il Conte si fosse già coricato a dormire, entrarono al primo piano attraverso una piccola finestra aperta.

"B..Bald ho sentito dei rumori" "Finnian sono le tre di notte te li sarai immaginati" "Non mi sono". La discussione fu interrotta da Mey Ri, che busso alla porta entrando e chiudendosela alle spalle, "F..Finny ha lagione, ce qualcuno oltle a noi alla villa". Snake intervenne appoggiando la cameriera, avvalorando sempre di più l'ipotesi del giardiere.
I quattro si scrutarono decidendo il da farsi, se qualcuno su era introddotto di nascosto alla villa, sapevano il trattamente riservatoglisi.
"Diamogli il benvenuto del casato Phantomhive".

Artoù e Bartukas stavano esplorando l'enorme villa, tentando di rintracciare il bersaglio, arrivarono alle scale d'ingresso. Lì Artoù percepì il rumore di un arma che si carica e velocemente sposto il fratello, che evitò un proiettile.
Essendosi resi conto di non essere da soli si divisero, nascondendosi in luoghi diversi, facendo così dividere lo staff Phantomhive.

Artoù si chiuse nella prima stanza che aveva trovato, incurante che ci fosse qualcuno che ci alloggiava.
Si senti puntare un oggetto metallico sulla nuca, a quel contatto il cuore iniziava a battere all'impazzata e la paura che aumentava. "Ma guarda un pó il topolino è caduto in gabbia".

Bartukas aveva tentando di raggiungere la sala intrattenimento, tenendo testa ai numerosi serpenti di Snake e agli oggetti scagliati da Finnian. Individuò la stanza e ci entrò immediatamente.
Per quindici minuti non si udi più nulla, tutto era tornato calmo. Si poteva percepire il canto dei grilli e i versi dei gufi, niente di più.
Il giovane elfo uscì dal proprio nascondiglio, scrutandosi intorno, facendo il corridoio che s'affacciava all'atrio.
Non trovando il fratello s'allarmo.
"Che è sta stronzata? Artoù!" urlò non ricevendo risposta, "Quel bambino disobbediente. È possibile che debba fare tutto io?" vicino al ragazzo comparì Beatrice, che appoggiò la mano sulla spalla del giovane, "Quel codardo si sarà nascost". La "donna" non termino la frase, percependo una morsa sulla propria caviglia, che senti anche Bartulas.
Entrambi notarono dei serpenti attorcigliati intorno alle loro caviglie, i piccoli denti erano puntati su essa, come se attendessero solo un segnale per morderli e farli fuori, fra atroci sofferenze, con i loro veleno.

"Non attendevamo ospiti a quest'ora tarda ma prego, il conte vi attende" Sebastian fece capolino dalle stanze superiori, seguito dal vecchio Tanaka che stringeva la mano di Peter, che teneva la testa china.

"A...Peter! Ecco dove era, lasciatelo ora!" "Non scaldatevi troppo signori siete sempre ospiti, ed è già molto che il signorino vi conceda di vederlo" "E se non volessimo?" chiese Beatrice, intuendo la risposta dal serpente che strinse la stretta. "Vi uccideremo senza esitazione, dice Emily" mormorò Snake dietro ai due ospiti.

I due furono condotti in una delle numerosi sale della villa, dove ad attenderli vi erano i tre servi della villa e il conte, con la camicia da notte comodamente seduto su una poltrona. 

Ciel concedette la servitù tranne Sebastian, ed invitò i due ad accomodarsi, ordinando a Sebastian di servivire della tisana. "Peter mi ha raccontato tutto: chi siete, per chi lavorate e perché eravate qui; oggi mi sento gentile e vi propongo un compromesso: se confesserete tutto a vostra maestà non vi uccideró", Bartukas e Beatrice strinsero i denti i pugni, innervositi dal comportamento del bambino, infondo era solo un moccioso sui tredici anni, non potevano farsi mettere i piedi in testa da lui."Perché Peter no?" "Perché Peter, o meglio Artoù, si è pentito, ed ha collaborato" "Tu! Piccolo traditore!" Beatrice si scagliò addosso al corpo esile del minore dei due pronta a strangolarlo, venendo fermata da Sebastian che la fece sedere. "Siete lei L'OSPITE, fare irritare o adirare il signorino sarebbe scortese" Beatrice sgrano gli occhi incredula a ciò appena udito, "Come è possibile? L'hanno scoperto di già? Devo svignarmela" continuava a ripetersi, evidentemente preoccupata.
Nel mentre il panico della donna Ciel era del tutto calmo, accarezzava i capelli di Peter, seduto vicino a lui, come se fosse un cagnolino. "Qualcosa non va Lady Beatrice?" chiese ormai apatico Peter, facendola pietrificare al solo guardo fra i due. "A..Avete usato il singolare, lei, qui siamo" "Lady Beatrice si è dimenticata che dopotutto i morti non contano?" quella frase fece gelare il sangue all'angelo caduto. "Come l'avete capito?" "Facile. Si quando sono venuto alla magione Williams erano presenti tre odori non umani, ma la cosa ambigua che due odori erano simili, ma non della stessa specie." spiegò tranquillo Sebastian, "E dopo aver fatto due più due, abbiamo capito che state usando la povera carcassa del mio povero fratello, occupandola con un'anima lercia" s'intromise Peter, alzandosi di scatto, venendo però bloccato da Ciel. "Recapiti questa proposta al suo padrone, e ci teniamo Artoù come risarcimento del disturbo e dei danni (veramente perché non voglio che torni in quella lurida villa), spero che il marchese Williams ci pensi". Il piccolo Conte fece un flebile sorriso per poi alzarsi ed avviandosi all'uscita della sala, portando Peter con lui.

All'uscio della porta si fermò ordinando Sebastian di accompagnare Beatrice e il suo burattino fuori.
Il maggiordomo obbedi scortando gli ospiti fuori dalla villa. Rientrato alla residenza era pronto a rimettere a posto il caos creatosi durante lo scontro.
"S...Sebastian, volevo chiederle se potevo aiutarla, dopotutto questo casino è anche colpa mia, voglio aiutarvi in qualche modo", Sebastian si trovò davanti il tenero, piccolo e basso Peter dispiaciuto per i suoi atti, "Di solito non sono abituato ad avere intorno un'altra creatura soprannaturale, ma forse questa anomalia non sarà fastidiosa. Certo aiutami pure" pensò ad alta voce accettando l'aiuto del piccolo. I due pulirono il disordine che si era creato alla villa nei venti minuti precedenti. A caos riordinato Sebastian accompagnò Peter in piccola stanza dove poter dormire.  

Black Butler: Book of MemoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora