Chiamami col tuo nome.

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A molti chilometri di distanza dalla casa di Octavia, si sentiva premere il vento contro le finestre dell'automobile di Connie, che stava sfrecciando ad alta velocità verso la casa di Jessica.
In quel momento Octavia si guardò il vestito bianco, che le aveva imprestato Jody. Una vecchia amica di Dean e Sam, era l'unica che vivesse nei paraggi. E per Octavia, Jody era come una zia premurosa.

"Non ti sembra esagerato come vestito? Sembro un coriandolo!"
Disse Octavia con un tono rauco
"Invece lo trovo molto affascinante! Fidati." rispose Connie mentre cercava di tranquillizzarla.
I pensieri di Octavia erano rivolti alla festa. Non sopportava l'idea di essere circondata da persone, tanto meno da figure che non conosceva. La metteva a disagio. E fuori luogo.
Dopo qualche minuto, riaggiusterò il parcheggio della dimora di Jessica. Rimasero entrambi spiazzati per l'enorme reggia in cui viveva questa presunta Jessica.
Il viso di Octavia scivoló di qualche centimetro lungo il sedile dell'auto, mentre Connie era riuscito a trovare parcheggio.

Ce la puoi fare Octavia, Sei una guerriera dopotutto.

Fece un lungo sospiro, dopodiché scese dall'auto e guardare Connie. Il sorriso buffo di quel ragazzo, riusciva a tranquillizzarla per qualche istante.

Il rumore rimbombante della musica si sentiva fin fuori della casa.
"Salve gente!" Urló Connie divertito. Ma come al solito, nessuno lo ha calcolato. Octavia continuava a seguire la schiena di Connie, mentre continuava a lanciare occhiatacce alla persone. Si sentiva osservata.

 Si sentiva osservata

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Ecco, lo sapevo. Il vestito è troppo appariscente.
Tutti gli occhi dei ragazzi che erano in salotto, si spostarono come degli avvoltoi, e si posarono su Octavia. Si sentiva in soggezione per tutti quelli sguardi, come piccole lame che si conficcavano su ogni parte del corpo. Tra di loro c'era Jake, il migliore amico di Noah.

"Non ci credo!"
disse sorpreso per poi correre fuori in cortile, dove c'era una grande piscina.
"Noah ! Noah!"
disse con tono euforico.
"Che c'è ?! Calmati!"
"Indovina chi ho appena visto.."
rispose scacciando un ghigno come sorriso
"Jake non ho voglia di giocare agli indovinelli."
"Come siamo acidelli, sei sicuro di aver bevuto abbastanza alcool? Ma bando le ciance, ho visto Octavia. La ragazza che ti ha preso a calci!"
disse ridendo. Non appena Noah sentí il nome Octavia, rimase per qualche istante paralizzato.
"Ne sei sicuro?!"
Rispose agitato, spostando lo sguardo verso il salotto, dove era oramai pieno di gente che ballava. Ignorò completamente la risposta di Jake e si catapultò dentro casa.

Nel frattempo Octavia decise di dirigersi in cucina, fortunatamente non trovò nessuno. Ognuno era occupato a ballare, altri a divertirsi nelle varie stanze. Octavia cominciava a cercare qualche drink forte da bere. Ma lei lo reggeva l'alcool, ma per lo meno avrebbe avuto qualcosa a cui pensare.

"Prova sullo scaffale accanto al microonde" suggerì una voce maschile. Era Noah. Era riuscito a trovarla, i suoi occhi non si staccavano da lei. E senza rendersene conto, continuava a sorriderle pensando a quanto fosse felice di averla rivista.
Octavia si voltò verso la porta della cucina, trovandosi il ragazzo. Non gli rispose, ma seguii il suo consiglio. Aprii lo scaffale, dove trovò una bottiglia di vino rosso. Con la coda dell'occhio vedeva che il ragazzo non si smuoveva dalla porta, cercò di ignorarlo.

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