Il primo bacio.

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Erano passati giorni dall'ultima volta che Octavia si era informata sul nome Shiraya. E decise di non farne parola con Sam e Dean, per il momento. Non voleva più pensare e non voleva permettere che dei stupidi sogni prendessero il controllo della sua vita.

Octavia quella mattina si svegliò verso le 10. Era domenica, e doveva andare in negozio per aiutare Jody con il lavoro.
Si alzó dal letto, sbadigliando per poi avviarsi verso la finestra e, aprendola, dopo aver scostato le tende bianche, vide che era una bellissima giornata. Un vento fresco e leggero le sfiorò il volto e alcune ciocche di capelli, sfuggite dalla sua lunga treccia durante la notte, le solletico gli occhi e il naso.
Guardó in alto, osservando il cielo azzurro e notò che alcune nuvole bianche sembravano rincorrersi l'una con l'altra.

Almeno è una bella giornata

Commentò alla fine, afferrando la felpa leggera di colore grigio scuro, che era posato sopra la sedia e se la infilò.
Scese i soliti gradini di legno, arrivando al piano sotto dove vide Dean ancora addormentato sul divano, e Sam intento a cercare qualche indagine.

Scese i soliti gradini di legno, arrivando al piano sotto dove vide Dean ancora addormentato sul divano, e Sam intento a cercare qualche indagine

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"Buongiorno!" disse Octavia mentre si dirigeva verso il frigo.
"Buongiorno, dormito bene?" rispose Sam mentre teneva lo sguardo fisso sullo schermo del Pc.
"Insomma, Dean ha russato come un trombone per tutta la notte." disse scherzosamente mentre afferrava il cartone di latte, e versarlo dentro un bicchiere. Sam scoppiò in una risata, dando un occhiata al suo fratello che continuava a russare beatamente sul divano.

"Jody ti sta aspettando, ha ricevuto delle nuove chitarra da mettere in esposizione."
"Davvero?" rispose poco dopo aver bevuto velocemente il latte. Jody aveva un piccolo negozio di strumenti musicali, e Octavia lavorava solamente la domenica. Insomma, doveva pur guadagnare qualcosa.

"Vedi di non rompere nessun strumento, piccolo ciclone." borbottò Dean aprendo leggermente un occhio, per poi sorriderle.
"E tu smettila di sbavare, non è una bella visione." le solite battute taglienti, i loro sguardi fulminanti, e perché no, anche il loro affetto, rendeva Octavia molto felice e spensierata.

Octavia uscii di corsa guardandosi l'orologio sul polso.

Dannazione Jody mi ucciderà

Era tremendamente in ritardo, e di domenica gli orari dei bus erano quasi sempre irregolari. Inizió a correre sentendo poco dopo il suono di un clackson. Si fermó, spostando la testa versa la direzione del suono.
Era Noah, con la sua jeep.

Stiamo scherzando?

Riprese nuovamente a correre più veloce, cercando di seminarlo.

"EHI! Se scappi in quel modo mi fai passare per uno stalker!" Urló il ragazzo appena fuori dal finestrino. Sorrise divertito, riprendendo a guidare, tenendo il passo di Octavia.

"Lo sei!" disse affannosamente. Si fermó per prendere fiato, mentre l'auto di Noah si accostò. Abbassò il finestrino, poggiando il braccio.
"In verità stavo andando al bar, per bere qualcosa. E punto secondo, io abito giusto dall'altro lato."
"Non ti ho chiesto dove abiti! ..accidenti sono in ritardo!" sbuffó Octavia
"Su, sali! Ti accompagno." disse Noah senza alcuna esitazione, aprendo la portiera.
Octavia fissò la portiera e poco dopo lui.

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