-Eccomi- esclamai tornando dentro, richiudendo la finestra. Non appena alzai lo sguardo mi bloccai qualche istante ad ammirarlo: si stava pettinando e si era cambiato. Indossava il jeans acquistato poco prima abbinato ad una mia felpa nera della Thrasher e delle Vans rosa pastello.
-Perché mi guardi in quel modo?- mi chiese ridacchiando continuando a giocare coi suoi capelli castani, per poi sedersi nel letto.
-Come ti stavo guardando?- domandai imbarazzato.
-Tipo mi stavi scopando con gli occhi- rise lui di tutto gusto.
La mia capacità comunicativa era diretta oltre che efficace.
-Beh sei bellissimo, è normale che ti stia guardando così- ammisi sorridendo incantato. Lui arrossì e si alzò in piedi.
-Andiamo? Sono le sette e bho, facciamo qualcosa-
-Va bene, andiamo- sorrisi io. Mi chinai verso il letto ed afferrai il mio iPhone X, le sigarette e il bomber, che indossai subito visto il freddo.
Uscimmo dalla sua camera e all'entrata prese la giacca anche lui, una giacca a vento semplice e nera, visibilmente troppo grande per lui.
La cosa che più mi piaceva di lui era il fatto che era alto, molto alto, forse più di me, ma aveva la faccetta di un bimbo. Era adorabile, il suo sorriso poi.. quello toglieva il fiato, merda. In quel momento stavamo andando verso la fermata dell'autobus per andare a mangiare al mc, e non mi importava niente del giudizio degli altri sul fatto che fossimo mano nella mano, potevano solo succhiarmi il cazzo. Non eravamo nemmeno fidanzati ufficialmente, ma se qualsiasi persona gli avesse fatto del male o ne avesse solo l'intenzione avrei perso la lucidità mentale, andandogli contro come una bestia. Nessuno poteva permettersi di farlo soffrire, in quel momento era la cosa più bella che avevo.
Salimmo sull'autobus, appena arrivato, e prendemmo due posti, io quello vicino al finestrino, lui accanto a me. Feci un respiro profondo e improvvisamente mi tornò in mente Alison, senza motivo, ma il suo volto sorridente e la sua risata tornarono a colmare i miei pensieri, facendomi tornare triste in pochi secondi. Era incredibile l'influenza emotiva che quella ragazza aveva su di me. Andrea sì accorse del mio cambio d'umore, era incredibile quel ragazzo, Alison non se ne sarebbe mai accorta.
-Giorgio che hai? Tutto bene?- mi chiese preoccupato, accarezzandomi la mascella, provocandomi un brivido in tutto il corpo.
-Sì ora sì- risposi sinceramente. Lui sorrise e mi lasciò un bacio veloce sull'angolo delle labbra.
-Non va bene così- sussurrai io. Non mi bastava, mai, non ne avevo mai abbastanza.
-Ma cos..- cercò di dire lui, ma lo interruppi con un dolce bacio sulle labbra. Mi staccai e tornai a guardare fuori dal finestrino, come se niente fosse, anche se avevo un sorrisino da ebete stampato in volto. Lui mi faceva quest'effetto.
[...]
-Quanto manca all'anno nuovo?- mi chiese emozionato, facendo zapping tra i diversi programmi di intrattenimento che erano soliti trasmettere quella notte. Guardai l'orologio, erano le 23.45.
-Un quarto d'ora- dissi io facendo un tiro dalla mia canna, nel mentre guardavo le stories su instagram di quei ritardati dei miei "amici", che avevano organizzato senza di me, come avevo previsto.
-Ma andate a prenderlo in culo- mormorai gettando il telefono alle mie spalle, nel materasso. Passai lo spinello anche ad Andrea e lo prese abilmente facendone qualche tiro.
-Appena scatta la mezzanotte bisogna esprimere il desiderio dell'anno- disse lui quando mancavano circa venti secondi all'anno nuovo. Io volevo fare quello che stavo per fare da giorni, lo stavo immaginando da giorni.
-Lo so- mormorai prendendogli la mano.
-Quindici, quattordici, tredici..- si sentiva dalla tv, c'era settato un programma del cazzo che faceva il countdown. Lui tremava leggermente, ma mi guardava con occhi che non si scordano facilmente.
-Cinque, quattro, tre..-
Lo baciai. Prima che dicessero uno lo baciai, volevo che il passaggio dell'anno fosse tra le sue labbra. Finii ed iniziai l'anno nel migliore dei modi.
-Il mio desiderio sei tu, buon anno- sussurrai non appena mi staccai da lui. Avevo il cuore in gola, ma un sorriso che esprimeva tutto ciò che provavo, ero innamorato perso.
-Giorgio, penso di starmi innamorando seriamente troppo di te- disse lui con lo sguardo perso nel mio con un sorriso incredibile. Persi un battito, mi sentivo completo, il mio cuore voleva andare chissà dove.
Questa volta fu lui a catapultarsi sulle mie labbra, non feci in tempo a realizzare che già si mise a cavalcioni su di me, con i botti dei fuochi d'artificio in sottofondo. Le nostre lingue andavano a tempo con il ritmo dei nostri cuori, almeno del mio. Si staccò lentamente, ma continuò a lasciarmi piccoli baci sulla mascella, scendendo poi al collo, dove mi fece qualche succhiotto. Tornò poi alle labbra, mi stuzzicava mordicchiando delicatamente il labbro inferiore, stavo impazzendo. Posai le mie mani sulla sua schiena per farlo avvicinare a me e poi scesi al suo sedere. Non mi mossi, stavo una favola con lui sopra di me e le sue labbra sulle mie, non potevo chiedere di meglio. Strinsi delicatamente il suo sedere e la mia erezione stava iniziando a farsi sentire sotto il jeans.
-G-Giorgio- mormorò lui mordendosi il labbro inferiore.
-Dimmi piccolo- sussurai io al suo orecchio. La sua mano destra dai miei capelli si spostò sulla mia coscia, poi sulla mia erezione, evidente anche con il jeans.
-Sdaiati e lascia fare a me- disse solo. Sorrisi imbarazzato ed obbedii. Non avevamo fatto nulla ancora che andasse oltre il bacio, forse era anche giusto così, ma in quel momento mi stava mandando i neuroni a puttane. Appena posai il capo sul materasso lo sentii muoversi sopra di me, farsi un po' indietro e sentii le sue mani iniziare a sbottonarmi il pantalone. Col mio aiuto, dato inarcando leggermente la schiena, me li abbassò il necessario e rimasi solo in boxer. La sua mano si posò sopra la mia intimità ed incominciò a massaggiarla, senza però togliermi quello strato di stoffa che lo separava dall'avere il contatto diretto. Gemei, mi stava facendo stare bene.
Poi finalmente mi abbassò anche i boxer e la sua mano incominciò subito a darmi piacere, muovendola troppo lentamente su e giù. Sospirai, era fantastico. All'improvviso, senza preavviso, sentii la sua lingua scorrere sul mio membro, lentamente.
-A-Andrè..- boccheggiai io ad occhi socchiusi. Mentre continuava a darmi piacere con la lingua aggiunse anche il movimento con la mano. Mi stava facendo impazzire, era qualcosa di fantastico. Aumentò il ritmo e dopo circa tre minuti sentivo che stavo per venire. In genere duravo di più, ma lui non mi faceva resistere così tanto. Venni senza preavviso nella sua bocca, nonostante non vedessi la scena sentivo le sue labbra avvolgerlo. Mi sistemò lui stesso proprio come mi aveva disfatto, per poi sdraiarsi accanto a me e posare il capo sul mio petto.
-Piccolo vieni con me- sussurrai prendendolo per mano. Mi guardò strano nel mentre afferravo dei cuscini e un paio di coperte. Lo trascinai nel davanzale della finestra e mi ci sdraiai sopra, aprendo le gambe per farlo sdraiare comodo. Lo fece e ci coprimmo con una trapunta blu. Lo cinsi in vita e gli lasciai un bacio tra i capelli, stavo bene con lui.
Passammo la notte a parlare, non ricordo di cosa, ma parlammo senza interromperci. Stavamo bene insieme, eravamo perfetti. Mi accorsi che si era già fatta l'alba, stava nascendo in quel preciso istante. La guardammo insieme, le tonalità del rosa e dell'arancione si riflettevano nel Tevere che rendeva il tutto una fottuta poesia. Era uno spettacolo mozzafiato, soprattutto se guardato con un altro spettacolo, ma lo tenevo tra le mie braccia, e si era pure addormentato.
-Notte piccolo, ti amo- mormorai lasciandogli un bacio sulla fronte. Faceva strano dirlo, ma lo amavo, ne era certo.1287 parole, dovete amarmi. okey, ho amato tipo troppo scrivere questo capitolo, sono bellissimi questi due patati, li amo troppo gnaw.😍😭💜
bho, sono fiero di me stesso, mi piace com'è uscito, voi che ne pensate? ho messo troppa roba?
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𝐀𝐬 𝐚 𝐃𝐫𝐮𝐠 ;; 𝐌𝐨𝐬𝐯𝐚
Fanfic«era diventato come una droga, non potevo fare a meno di lui, per nulla al mondo»