maschera 1

165 40 26
                                    

Il sole fece capolino presto sulla piccola cittadina, la comunità è  tutta in fibrillazione per il grande evento.

Tutti i piccoli vicoli e le stradine che la compongono sono piene di lanterne e grandi fiori, di mille colori.

Tutte le case essendo attaccate tra loro sembrano un unico addobbo per quanto sono vicine.

Infatti le signore si aiutano a vicenda terrazzo per terrazzo.

Anche il piccolo torrente  che scorreva adiacente al paesino è messo in luce da grandi lanterne.

Il padre di Laila le fece recapitare in stanza dalla loro cameriera Samara (una bellissima ragazza di 25 anni bionda occhi azzurri e un sorriso che faceva brillare ogni posto dove andava) il vestito del compleanno scelto appositamente per lei:

Laila dopo due giorni finalmente poteva vedere qualcuno ed era felice che a risvegliarla fu proprio lei, quando la vide saltó fuori dal letto e l'abbracció

Fu un abbraccio sentito e cercato, un abbraccio che durò pochi secondi ,come la libertà
perché appena vide il vestito Laila scoppió a piangere.

Era un bel vestito rosso, aderente nel corpino, e largo nei fianchi ,le bratelline dorate, un vestito senza forme ;per lei rappresentava un incubo come tutto quello che stava per accadere.

Samara le si mise di fianco e l'abbracció, in silenzio, poi le sussurró:

"basta fare quello che ti obbliga, devi farti sentire, cavolo!! Se non vuoi sposare quel ragazzo, diglielo, se non vuoi indossare questo vestito senza forme, diglielo". (Lo prese in mano e lo gettò a terra, con rabbia), si alzò in piedi di scatto, guardò Laila gridando:

"È ora di farsi sentire,è ora di gridare, è ora di non sottostare più alle sue regole assurde".

"Basta! Zitta, ti può sentire ";  la interruppe Laila (mettendole la mano sulle labbra)

Si guardarono per pochi ma lunghi  secondi  l'una negli occhi dell'altra,
l'azzurro cielo di Samara si perdeva  nel nero pece  intenso di Laila.

Una voce cupa e forte interruppe quel silenzio:

"Samaraaaaaaa " .

Era il pastore che la richiamava in servizio stava perdendo troppo tempo.

Prima di andare disse a Laila:

《 tra poco usciranno tutti per gli ultimi preparativi e io sarò in cucina a preparare le pietanze con lo chef》 e le fece l'occhiolino.

Le ore passarono, e tutti come previsto, uscirono per le ultime cose.

La mamma , dalla parrucchiera, insieme a sua cognata e il nipotino.

Il pastore e suo figlio Lorenzo , a prendere dei tavoli per la festa.

Laila , sola nella sua stanza, prese un baule, che teneva sotto al letto, lo aprì, era pieno di maschere e colori a  tempera e pennelli, lei amava l'arte , ma suo padre voleva che facesse la dottoressa , così la sera, di notte quando nessuno la vedeva, mentre la luna calava lei dipingeva e si sfogava.

La pittura era la sua musica.

Poche ore dopo , i suoi tornarono , era tutto pronto gli ospiti stavano arrivando, mancava solo la protagonista principale.

Qualcosa andò storto,qualcosa che Marx non aveva programmato.

Laila era sparita, non c'era nessuno nella sua stanza, ma il baule era  aperto e vuoto, nell'armadio , mancava il suo zaino di scuola, guardarono dentro casa per ore,  gridando il suo nome, ma Laila non c'era, passata la foga iniziale ,il piccolo Marx junior, si accorse che sul davanzale messa vicino ad una pianta c'era una maschera colore rosso:

{Rosso come quel vestito che non voglio indossare
Rosso come l'amore che voglio vivere non fare comandare
Rosso come la guerra che ho dentro di me
Non ti odio ma sono stufa sono tua figlia e non mi conosci minimamente sono il tuo burattino basta è ora di gettare le maschere}

questo c'era scritto dietro la maschera.

Una maschera che fece un rumore come se fosse di piombo , una maschera che spezzó una catena di paura che la imprigionava.

Ma chi ha aiutato Laila? E soprattutto dov'è andata e cos'è quella maschera?

Queste sono le domande che la polizia che è stata subito allertata si sta ponendo.

Ma Laila vorrà essere trovata?

Laila (,in Rivisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora