9. Festa della vendetta (parte 1)

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- se metto un ombretto nero sembro troppo un panda?-

Jen è alla mia scrivania con tremila trucchi e pennelli davanti a se, la cosa non mi disturba solo perché so che dopo truccherà anche me, ho troppa poca pazienza e pratica per farlo da sola e poi lei se la cava bene.

- nah, sembri una tosta pronta a spaccare culi -

Ci pensa un attimo e poi scuote la testa
- niente nero allora, a differenza tua io non ci tengo a spaventare i ragazzi-

-ancora ?! Io non voglio spaventare proprio nessuno -

- sisi come dici tu-

Mi arrendo, cerco qualcosa da mettere nell'armadio e alla fine opto per un crop top nero mono spalla, dei pantaloncini di jeans con una cintura nera a cui abbino degli stivali con un tacco non troppo alto.
Soddisfatta della mia scelta deciso di andare a farmi una doccia veloce dato che a casa di Liam ho dovuto asciugare i capelli come meglio potevo e non mi piacciono molto. In più mi sento ancora addosso odore di vernice ma Jen mi assicura che è la mia immaginazione.
Prima che vada però sento bussare alla porta per poi vedere Jake entrare e fermarsi all'entrata.
- ciao Jake, ti trovo molto bene, hai ripreso ad andare in palestra?-

Jen solo saluta squadrandolo dalla testa ai piedi, ha sempre avuto una cotta per lui e col passare del tempo non si lascia scappare occasioni per farglielo notare, è piuttosto divertente dato che la cosa mette mio fratello davvero a disagio
-ehm..no, ciao Jen. Dove andate?-
Lo chiede rivolgendosi a me prima di fare uno sbadiglio
- una festa, è un problema?-

La cosa bella di Jake e  che non è troppo oppressivo, si preoccupa ma non mi sta col fiato sul collo, si fida di me, anche perché mi conosce e sa che può farlo.

- certo che no, devo venirti a prendere poi ?-

- no tranquillo, dopo andiamo da Jen a posare la macchina e la festa è vicinissima quindi non guideremo per arrivarci e poi dormiamo da lei -

Sa che berremo e non voglio farlo preoccupare

- d'accordo allora, tieni il cellulare sempre con te, non perdere di vista il tuo bicchiere per nessuna ragione al mondo e se succede qualcosa chiamami okay?-

Sorrido alle sue solite raccomandazioni e annuisco
- come sempre, promesso -

- divertitevi, io me ne vado a dormire che sono distrutto-

Ci lascia e Jen fa un verso che preferisco non descrivere
- Madonna che gli farei -

Ecco Appunto
- Che schifo Jen dai, è mio fratello!-

- appunto, è  tuo fratello mica il mio,  è sempre così stanco poverino-

Si infatti, si spacca la schiena a lavoro e ogni volta che lo vedo così distrutto mi si stringe il cuore
- già...vado a farmi una doccia-

- sbrigati che io ho quasi finito e poi devo truccare te-
Jen ha optato per un vestito bianco a spalline che ha una gonna più corta davanti e che si allunga leggermente dietro. Con gli accessori dorati sta benissimo e sembra una dea greca.

- si, va bene-

Sotto la doccia mi faccio prendere dai sensi di colpa per Jake, non c'è alcun modo in cui possa aiutarlo. Mi rassicura sempre quando tiro fuori l'argomento soldi dicendo che davvero non ho nulla di cui preoccuparmi ma non mi aspetterei altrimenti da lui. Non mi direbbe mai le cose come stanno davvero ma non sono cieca, torna sempre a casa tardissimo per guadagnare qualcosa in Più e la mattina va prestissimo.
Penso che mi ridurrò a fare da babysitter anche se i bambini mi detestano tanto quanto io detesto loro...

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