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heeeeeey, non è passato molto dall'ultimo aggiornamento ma a quanto pare vado a periodi. Una settimana scrivo ininterrottamente e poi per le tre successive non riesco, mi blocco.

Anyway,  spero il capitolo vi piaccia e ne ho già due pronti per le prossima settimane così provo a non farvi aspettare un'eternità!
lasciate un cuoricino se vi va e commentate! 😘

ps: se trovate qualche errore di battitura non vi fate problemi a commentare e farmeli notare! ogni tanto rileggo i capitoli e trovo certi sbagli assurdi! Non mi offendo giuro 😂


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Il giorno dopo, La giornata scolastica passa velocemente. Liam mi passa a prendere per poter mantenere l'apparenza di una coppia...beh, vera e il presentarci insieme praticamente ovunque è una cosa necessaria.
Una stronzata se lo chiedete a me ma non posso oppormi ad ogni cosa, in più ho sempre un passaggio gratis a quanto pare, meglio approfittare.
Durante il tragitto io non nomino il bacio e neanche lui.
Le persone cominciano ad abituarsi anche a vederci insieme poi poi, i bisbigli quando passiamo mano nella mano diminuiscono e spesso non ci riservano più di un'occhiata, il che è un bene per il piano suppongo.
Se proprio devo essere onesta la compagnia di Liam non è neanche tanto spiacevole, sa essere divertente quando vuole, comincio ad abituarmi alla sua presenza, e non so se sia un bene. Anche  perché non riesco a scrollarmi di dosso la sensazione che piano piano si stia creando un posto nella mia vita, senza che io possa farci nulla.

Ho fatto finta di non notare tutte le occhiatacce che ci lancia Melanie mentre a pranzo mi sono seduta con Liam e i suoi amici. Jen era con Lucas fuori al nostro solito posto e per quanto i ragazzi cominciano a starmi simpatici non sono i miei di amici.

Ora invece sono nell'ansia più totale mentre aspetto che Liam mi venga a prendere per accompagnarmi al pub della madre.
Qualsiasi cosa succeda, non devo fare casini. Ne un bicchiere a terra ne un ordine in ritardo al tavolo, a costo di volare.

Quando sento il clacson della sua auto nel vialetto prendo la borsa e me la metto a tracolla mentre esco di casa. Jake è a lavoro al momento quindi via libera.
Ultimamente lavora veramente tantissimo, quante auto ci sono da riparare in questa città minuscola?
Grandioso, anche la mia mente è logorroica quando sono in ansia.

Entro in macchina e Liam scoppia a ridere dopo qualche minuto.
- che c'è ?-
- sembri nervosissima, calmati. Andrà bene -

Non rispondo e tamburello con le dita sulla mia gamba mentre raggiungiamo il pub e ad un tratto sento la sua mano sulla mia che mi blocca
- mi stai mandando fuori di testa con questo tap tap, Rossa -

- scusami se sono nervosa per il mio primo lavoro-

- per la quinta volta solo oggi, andrà bene-

- e dammi un po' di tregua stronzo, hai la palla di vetro? non puoi saperlo al 100%. lasciami in preda alla mia ansia. -

- aja, ora si che hai ferito i miei sentimenti -

Una volta arrivati capisco subito qual è il locale dal grande quadrifoglio verde sull'insegna accanto alla scritta "Lucky Charm".
Entriamo dalla porta verde e subito vedo la madre di liam che parla con un uomo enorme dietro al bancone, e quando dico enorme intendo enorme. Ha dei tatuaggi sul bicipite destro e alcuni capelli bianchi, sarà più o meno sulla quarantina? sembra un motociclista.
- Cassie tesoro! Eccoti qui -
ricambio il saluto con un sorriso e mi avvicino al bancone
- sono in ritardo?-
-assolutamente no, apriamo tra un ora più o meno. Mi sono presa il pomeriggio per farti fare un giro io stessa e presentarti agli altri. Questo omaccione qui gestisce il locale da ben vent'anni, vero Kev ?-
L'uomo dalla folta barba accanto a lei annuisce e sorride.
- esatto, benvenuta a bordo -
Ricambio il suo sorriso e gli stringo la prima di iniziare a guardarmi intorno
- piacere -
Il locale è come me lo immaginavo, sui toni del verde ma con delle pareti rosse.
Ada mi mostra il locale insieme a Kev e passano i seguenti venti minuti a spiegare le mansioni che dovrò coprire. Servire i tavoli, sparecchiare e pulire quando le persone lasciano il tavolo , prendere le ordinazioni o servire al bancone a seconda dei turni.
Non sembra difficile ma meglio aspettare a parlare.
- okay, tutto chiaro ? Non abbiamo un uniforme a parte questo grembiule verde ma solitamente indossiamo vestiti neri, le macchie di ciò che ci finisce sopra non si vedono -
Kev sorride facendomi l'occhiolino e mi passa il grembiule
- capito, non sarà un problema-
Già mi vesto quasi sempre di nero d'altronde.

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