Capitolo 13

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<<Bene bene...cosa abbiamo qui?>> disse divertito.

Ero pietrificata. Lui non era Izuku eppure era identico a lui, l'unica differenza era lo smoking che indossava, ma per il resto...

Guardandolo meglio aveva un coltello nella mano destra che lo faceva ruotare con maestria. Continuai a ripetere nella mia mente che non era il timido e dolce Izuku. "Non so chi sia ma mi devo allontanare subito da lui"

Mi alzai immediatamente da dove ero seduta. Pronta per combattere e difendermi se necessario.

<<C-chi sei tu? E cosa vuoi?>> dissi con la voce tremante.

<<Chi sono io?>> disse con nonchalance avvicinandosi sempre di più.

<<Se lo vuoi tanto sapere tutti mi chiamano Monster e cosa voglio? Beh...lo scoprirai presto>> fece un sorriso sadico impugnando saldamente il coltello caricandomi.

Mi spostai immediatamente non appena capii le sue intenzioni e per poco non mi colpi. Girò la testa e i suoi occhi emanavano terrore. Sentii i brividi corrermi lungo la schiena.

Non appena mi individuo si scagli di nuovo contro di me tenendo sempre quel sorriso sadico.

"Cavolo è troppo veloce...che lui abbia il quirk della velocità? Non importa devo comunque difendermi in qualche modo"

Mi guardai intorno per studiare una possibile via di fuga...dietro di me c'era lo strapiombo che era alto da una decina di metri. Davanti a me c'era una parete rocciosa, non tanto alta da poterla superare.

"Perfetto proverò a scappare in quella direzione. Però prima lo devo un po' stordire altrimenti mi inseguirà per tutto il tempo. Manca solo scoprire quale sia la sua unicità" i miei pensieri furono interrotti da quel ragazzo simile anzi identico a mio fratello.

<<Sai sei la prima che riesce a schivare i miei colpi senza ferirsi un pochino. Ma ora facciamo sul serio questo era solo il riscaldamento>> disse con serietà

"Questo cambio di personalità non mi piace, se quello che dice è vero devo contraccambiare" usai l'unicità di Momo e creai un bastone in modo da difendermi.

<<Finalmente ti sei decisa di combattere ero stufo di essere l'unico che attacca>> fece il melodrammatico assumendo un'espressione triste <<Ma ora si che si ragiona>> dice ghignando

"Ma come fa a cambiare l'umore in 5 secondi. Comunque sia devo stare attenta" impugna saldamente il bastone.

Il piano era di stordirlo, usare l'unicità di Uraraka e usare la forza per andare più veloce nel salto. Semplice ed efficace.

Gli andai incontro cercando in qualche modo di colpirlo ma ogni mio tentativo era inutile. L'unica cosa che riuscì a fare era lanciare via il coltello.

"Meglio così, almeno non ha più un arma in mano" però mi penti subito, perché ora sembrava davvero arrabbiato.

<<Sai non avresti dovuto farlo>> afferro in mano il mio bastone è subito dopo mi arrivò un gancio destro dritto allo stomaco.

E in un attimo mi ritrovai con la schiena nella parete rocciosa e il bastone a premere contro la mia gola impedendomi di respirare.

"Pensa (t/n) pensa..." afferrai il braccio del ragazzo congelandolo all'istante che subito dopo mollo la presa permettendomi di tirargli un calcio. Al contatto con la pelle del ragazzo avverti una sensazione strana riguardo al suo quirk.

"Non l'ho stordito del tutto ma non posso sprecare questa chance di fuga e poi cos'era quella strana sensazione? Non è la prima volta che la sento" dopodiché attuali il piano ed ero già a metà della parete rocciosa quando...

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