Capitolo 15

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Katsuki's pov

<<Scusami tanto porcospino ciclato>> la sentii lagnarsi

<<Come scusa? Ripetilo se hai il coraggio>> ringhiai di rimando

Dalle mie mani cominciarono a formarsi del fumo, segno che tra poco avrei generato un'esplosione. Ero arrabbiato.

"Come si permette di chiamarmi porcospino ciclato? Me la pagherà"

<<Comincia a scappare ti do un vantaggio di 5 secondi...1...>> ghignai soddisfatto cominciando al conto alla rovescia.

Nonostante il mio avvertimento lei era immobile. "Come mai non scappa? Ah che importa tanto peggio per lei."

<<...2...3...>> continuai. Al mio tre lei impallidi. Si girò di colpo dalla parte opposta scappando il più velocemente possibile.

Ma non fece in a fare due passi che la vidi cadere a terra. Priva di sensi. Mi spaventai vederla in quel modo. Accorsi subito in suo soccorso fregandomi altamente di quello che mi aveva detto prima.

<<(T/N)!>> urlai in preda al panico. La presi in braccio cominciando a scuoterla sperando di svegliarla in qualche modo.

Pian piano notai che dal suo corpo cominciarono ad apparire delle ferite. Una sempre più grave dell'altra. Era uno spettacolo orribile.

Al braccio e alla sua mano aveva la pelle sgretolata e anche qualche segno ce l'aveva anche alla gola, ma in forma leggera.

Aveva lividi dappertutto e come se non bastasse oltre ad avere il costume ricoperto di sangue era anche strappato in alcuni punti.

"E se fosse..." impaurito da quel pensiero avvicinai il mio orecchio alla sua bocca per vedere se era ancora viva. "È ANCORA VIVA!...respira a fatica ma è ancora viva!"

Chiamai aiuto disperato temendo che potesse morire da un momeno all'altro...morire da un momento all'altro. Subito la portarono in ambulanza dove l'avrebbero portata in ospedale.

(t/n)'s pov

***

Mi ritrovai dentro di una grande casa, era in stile giapponese tradizionale. Le immagini davanti a me si fecero sempre più nitide e reali fino a rivelare una donna dai lunghi capelli bianchi...

''Mamma..." pensai. Una calda lacrima rigò il mio viso, stavolta potevo vedere l'intero volto. I suoi lineamenti del viso, i capelli che le accarezzavano leggermente la fronte e...il suo dolce sorriso. Credevo che non sarei più riuscita a ricordarla.

Poco dopo mi accorsi che tra le braccia stringeva a sè un bambino che piangeva. Stavolta però, era lui ad essere leggermente sfocato.

Tra un singhiozzo e l'altro il bambino disse <<Non voglio, mamma...i-io non voglio diventare come papà...non voglio diventare qualcuno che è cattivo con te e con (t/n)!>> disse contiuando a piangere.

"Ho capito questo dovrebbe essere uno dei miei ricordi ma...cosa intende che papà è cattivo con me e con la mamma? Aaah perchè non riesco a ricordarmi chi è mio fratello? Sarebbe tutto molto più semplice..." pensai frustrata.

<<Però...tu vuoi essere un eroe, vero?>>subito dopo il bambino si calmò sentendo quelle dolci parole pronunciate dalla mamma.

<<Non ti devi preoccupare, tu puoi farcela...>> sorrise dolcemente al bambino. Tutto intorno a me si fece sempre piu chiaro impedendomi di continuare a guardare la scena.

Non volevo che se ne andasse...non di nuovo, soprattutto perchè volevo scoprire di più. <<MAMMA, TI PREGO NON ANDARE! MAMMA!>> urlai a pieni polmoni e cominciai a piangere proprio come quel bambino. Fu del tutto inutile, in fondo era un ricordo e di certo non potevano sentirmi.

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