Capitolo 51

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Pov's Cameron.

"Quindi? Ti prego parla Molly!" Dissi esitante.

"Beh io..io credo che ad aiutare il padre di Carly qui sia stato Mark.." rispose guardandomi dritto in faccia.

"Il ragazzo che ha denunciato per molestie sessuali signorina Buttle?" si intromise

il commissario.

"Esattamente signore..ma non faccio il suo nome per rancore, ma perchè ho sentito alcune sue discussioni al telefono, tempo fa. Inizialmente lascia perdere , non volevo immischiarmi in niente che riguardasse quella feccia. Ma quando i miei amici mi hanno informato degli utlimi aggiornamenti e del fatto che il signor Parker potrebbe aver vuto degli aiuti a Seattle e qui..mi si è accesa la lampadina, poichè al telefono Mark aveva proprio nominato la South Lake Union a Seattle."

"Bene, ci racconti bene la dinamica della telefonata e se ricorda, ci informi anche del giorno e l'ora in cui è stata effettuata." disse il commissario, prima di avviare quello che credevo fosse un registratore portatile.

Nel frattempo io, Danny ed Elisabeth non avevamo aperto bocca, in quel momento stavo anche trattenendo il fiato troppo imaziente di sentire quello che aveva da dire Molly.

"Purtoppo non ricordo il giorno esatto, credo sia stato circa 3 mesi fa. Eravamo alla festa di compleanno di Patricia Donovan una ragazza del quinto anno. Dovevano essere circa le undici e quaranta, quando mi recai al piano di sopra della casa, per cercare il bagno. Per sbaglio entrai in una stanza e sussultai vedendo qualcuno all'intero, era Mark. Lui non si era accorto di me, poichè era a qualche metro di distanza e girato di spalle. Spinta dalla curiosità chiusi leggermente la porta assicurandomi che potessi sentire bene la conversazione. Poi però venni interrotta da un ragazzo ubriaco e dovetti andare via. Sono riuscita comunque a sentire che diceva a qualcuno 'lo vengo a prende al bar all'angolo della South Lake, il volo di ritorno è già stato prenotato, nessun tipo di problema'..o comunque un cosa del genere." sospirò per poi continuare.

"Inoltre, quando sono venuta a denunciare l'aggressione, ho omesso alcune cose. Non chiedetemi perchè, ero solo spaventata. Lui odia Cameron, ma davvero molto. Quando ancora avevo contatti con lui, dopo che avevo rotto con Cam, mi convinceva del fatto che avremmo dovuto fargliela pagare sia a lui che a Carly perchè ci avevano tradito. Io ero ancora troppo arriabbiata perchè Carly era riusita ad accalappiarsi il mio ragazzo, quindi acconsentivo a fare tutte le cattiverie che mi proponeva. Inizialmente, quando mi ripeteva sempre 'ci hanno tradito' credevo che anche lui parlasse di Cam..fu poi quando mi portò a casa sua, che capì che il suo problema era, si Cameron, ma perchè era innamorato, o meglio, adesso capisco che era ossessionato da Carly."

Molly's Flashback.

"Mark, dov'è il bagno? " gridai dall'entrata per farmi sentire da lui che era in cucina.

"Piano di sopra seconda porta a destra!" girdò lui di rimando.

Eravamo passati perchè l'idiota aveva dimenticato il portafoglio a casa proprio la sera della festa di Ryan.

Camminando per il corridoio del piano di sopra, mi accorsi di una camera con la porta spalancata, feci per chiuderla e mi accorsi che si trattava della stanza da letto di Mark.

Diedi una sbirciatina,e vidi che sulla scrivania c'erano una serie di foto di una ragazza che da lontano non distinguevo bene.

Mi avvicinai per capire chi fosse.

Era..Carly?

'Oh mio Dio quella stupida ragazza mi perseguita ovuque', pensai.

"Trovato?"

Gridò Mark dal piano inferiore facendomi sobbalzare dallo spavento.

'Questo perchè ti fai i fatti delle persone senza il loro permesso'..mi richiamò la mia vocina interiore.

"Sisi!"

"Bene, sbrigati che siamo in ritardo, ti aspetto in macchina!" disse facendomi alzare gli occhi al cielo.

Fine flashback.

Dopo l'ultima affermazione di Molly ebbi un sussulto.

Lurido verme schifoso.

"Aveva una serie di foto di Carly, e adesso capisco che non era una cosa normale." disse ancora girandomi a gardarmi negli occhi, con un'espressione di scuse sul viso..probabilmente per il rimorso di non aver parlato prima.

Da un lato ero infuriato, percheè se avesse detto queste cose prima magari adesso Carly sarebbe a casa.

Dall'altro le ero grato perchè aleno adesso avevamo una pista concreta da seguire.

"Sa dirci altro signorina Buttle?" chiese il commissario.

"No, questo è tutto quello che so." sospirò scuotendo la testa.

"Bene, ci è stat di enorme aiuto. Le sue sono prove sufficienti per iniziare ad indagare. Inizieremo subito a rintracciare il ragazzo e una volta preso controlleremo il suo telefono e lo interrogheremo, se è davvero come pesniamo, lui potà portarci dalla ragazza." disse il commissario passando lo sguardo da me, Danny ed Elisabeth.

"E noi che dovremmo fare signore, possiamo aiutare in qualche modo?" sussurò Elisabet.

"Signora Steven, c'è poco da fare qui per voi, vi consiglio di andare a casa a riposare. L'unica cosa che chiedo a voi ragazzi è che se avete qualche altra informazione su Mark, avvertiteci subito." rispose guardando me e Molly sull'ultima frase.

"Certo!" dissi, accompagnato dall'annuire deciso di Molly.

Circa 30 minuti dopo eravamo a casa mia, e ci aveva raggiunti anche Hayes per confortare MOlly che non la smetteva più di piangere incolpandosi di non aver capito e parlato prima.

Mia madre e Sierra avevano preparato un po di Thè caldo per riscaldarci un po gli animi, erano state proprio loro a proporci di andare li invece che a casa Steven, poichè a nessuno di noi faceva bene stare in quella casa che non faceva altro che ricordarci che Carly non c'era.

Quella sera Elisabeth stava meglio, forse animata da un po di speranza, e conversava tranquillamente in cucina con mia madre e mio padre, anche se da alcuni suoi movimenti e scatti si comprendeva che fosse tutto tranne che tranquilla.

Danny e Sierra erano andati di sopra a riposarsi, come anche Molly e Hayes che si erano sistemati nella mia camera.

Nel soggiorno c'eravamo io, Nash, Ash, Jac e Jess, che erano arrivati da poco per farmi compagnia.

Gli ero grato, facevano di tutto per distrarmi e per non lasciarmi mai solo.. anche se a poco serviva.

Più e più volte ero rimasto schiavo dei miei pensieri senza accorgermi che mi stavno parlando, ma loro capivano, e mi guardavano con quello sguardo da ' lo so amico, è una merda'.

Quella sera ci addormentammo tutti sui divani e sulle poltrone, e l'unica cosa che riuscì a sognare furono gli occhi e il sorriso di Carly.








Buon giorno a tutti, e Buon Natale!

Manca sempre meno alla fine della storia..cosa succederà alla nostra Carly?

Scopriamolo nei prossimi capitoli!

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