Tratta bene il mio cuore

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<<Piccola sei silenziosa stasera.. Qualcosa non va?>>, mi chiese Armand mentre mangiavamo.

Posai la forchetta. É il momento

<<Armand mi dovresti dire qualcosa su mio padre?>>, chiesi seria.

Chiuse gli occhi portandosi le mani sul viso <<Volevo proteggerti..>>

<<Da cosa? Volevi che non scoprissi che mio padre stava ufficialmente con la mamma di una rossa che ti viene dietro anche se sposata?>>, mi ero promessa di non essere sarcastica con lui. ma non ci riuscivo.

<<La telefonata mi è arrivata in crociera.. non volevo rovinare il viaggio di nozze..>>, mi prese la mano.

La ritrassi <<Armand dovevi dirmelo lo stesso.. È mio padre!>>

<<Scusa>>, disse dopo 10 secondi di silenzio tombale.

Mi alzai per accucciarmi sul divano. <<Scuse accettate..>>

Mi venne vicino baciandomi la spalla <<L'ho fatto perche ti amo..  Amore..>>

Gli avvolsi le braccia intorno al collo <<Perchè tra tante hai scelto me quella sera in discoteca?>>

Stronfinò il naso contro il mio <<Sembravi triste.. Vuota.. E io volevo riportarti la gioia>>

Lo baciai <<E ce l'hai fatta. Sei tu la mia gioia>>

<<Non sei più arrabbiata con me?>>, chiese circospettoso.

Risi <<Come si fa ad essere arrabbiati con te? Domattina si va a fare spesa. Abbiamo ospiti a cena>>, dissi strizzandogli l'occhio.

Mi prese in braccio <<Sì ma prima voglio giocare con te>>

Lo guardai <<A che gioco?>>

Mi guardò malizioso <<Poker?>>

<<Questo può andare..>>, dissi buttando dei funghi nel carrello. Era la prima volta che andavamo a fare spesa insieme. Guardai Armand sorridendo <<Si vede che non siamo pratici..>>

Sorrise <<No. fortunatamente da stasera avremo la domestica>>

Risi <<Così ci vizieremo ancora di più>>

Avanzammo alla frutta. Armand mi mise un braccio attorno alla vita. mi guardai intorno e c'era un ragazzo. Linguaggio degli uomini: Lei è Mia.

Gli sussurrai <<Geloso?>>

Si avvicinò al mio orecchio <<Delle mie cose molto. E quel ragazzo non deve piu guardarti altrimenti gli stacco la testa>>