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jungkook sentì il calore del sole splendere attraverso le finestre e sulla sua pelle abbronzata. un braccio era avvolto intorno alla sua vita e il suo cuscino fu sostituito con un duro petto.
sentì il petto sollevarsi e abbassarsi. gli occhi di jungkook si spalancarono e si rese conto che non era nella sua stanza, ma nella stanza di kim taehyung.
alla fine aveva insistito tanto per portarlo a casa sua, visto che in quella del minore c'erano i suoi genitori e se avessero scoperto che era stato fuori fino a tardi l'avrebbero ucciso.
il suo cuore iniziò a battere velocemente, ricordando gli avvenimenti della scorsa notte.
era stato quasi abusato da quel ragazzo.
lo strano tipo nel vicolo che parlava della vendita di roba.
e quando taehyung si era tolto i vestiti sostituendoli con il pigiama, aveva anche intravisto una pistola.
jungkook sapeva fosse pericoloso eppure era attratto da lui. taehyung si agitò nel sonno aprendo lentamente i suoi occhi scuri.
«buongiorno piccoletto.» taehyung se lo spinse contro e jungkook arrossì.
non voleva prendersi una cotta per un ragazzo etero. un ragazzo etero e pericoloso, soprattutto. eppure lo aveva protetto la sera prima e si era preso cura di lui.
un colpo alla porta dell'appartamento interruppe il loro silenzio, seguito da passi rumorosi. namjoon e seokjin apparvero sulla soglia ed entrarono guardandoli.
«oh cazzo.» namjoon distolse subito lo sguardo. «avete scopato per caso?»
le guance di jungkook si accesero di rosso quando taehyung senza camicia ridacchiò e saltò fuori dal letto, spingendo namjoon e seokjin entrambi fuori dalla stanza.
«uhm, i miei vestiti?» chiese il minore poco dopo, ancora rosso in viso.
«li ho tolti perché pensavo che fossi scomodo con la divisa.» rispose taehyung mentre si metteva una maglietta. «bel culo.» commentò guardandolo mentre si alzava.
jungkook rimase in silenzio in imbarazzo, indossando velocemente i pantaloni e seguendolo poi giù al piano inferiore. gli altri ragazzi erano in cucina e stavano mangiando e parlando a gran voce.
«vieni qua piccoletto.» gli sussurrò taehyung stringendogli i fianchi per portarselo sulle ginocchia. «stammi vicino.»
«non hai mai lasciato che nessuno si sedesse sulle tue ginocchia.» gli fece presente namjoon ridendo e taehyung lo fulminò con lo sguardo.
«è un nostro junior e va protetto.» disse soltanto in risposta e presero a mangiare.
[ ... ]
finita la colazione i ragazzi andarono a scuola e per tutto il tempo jungkook non fece altro che pensare al maggiore e al modo in cui si era comportato bene verso di lui.
sospirò, al termine dell'ora si alzò ma distratto andò a sbattere contro un ragazzo più grande, finendogli addosso.
senza volerlo si aggrappò ai suoi pantaloni sfiorando cosi il suo membro e l'altro lo spinse via disgustato.
«non toccarmi finocchio.» lo colpì con un sonoro schiaffo e i presenti parlarono sotto voce, c'era anche chi rideva alla scena.
«questo frocio ha cercato di toccarmi l'uccello.» urlò attirando l'attenzione di tutti e jungkook nascose il viso dietro i libri.
taehyung afferrò il suo polso e se lo tirò contro, portandolo dietro le sue spalle.
«lascialo in pace cazzo e torna nella tua aula.» gli ringhiò contro furioso e l'altro annuì soltanto tornando dentro.
nessuno voleva davvero avere a che fare con taehyung.
jungkook lo ringraziò sottovoce, era la seconda volta che lo salvava da quelle situazioni assurde. «è vero che sei gay?»
gli chiese l'altro mentre camminavano per il corridoio e jungkook mentí scuotendo il capo.
taehyung sospirò soltanto e gli diede una pacca sulla spalla. «cerca di non metterti ancora nei guai, non posso salvarti sempre il culo.»
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