tredici

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«jungkook?» un'infermiera uscì dalla sala d'attesa quasi silenziosa, facendo alzare tutti, pregando per una buona notizia

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«jungkook?» un'infermiera uscì dalla sala d'attesa quasi silenziosa, facendo alzare tutti, pregando per una buona notizia. «sta bene, solo uno di voi può vederlo, ma è scosso.»

«lei chi è, un parente?»

«sono il suo ragazzo.»

l'infermiera guidò taehyung attraverso le pareti bianche, il maggiore disprezzava tutto. l'odore, il colore e anche solo l'umore generale del luogo.

il cuore di taehyung si sollevò un po', jungkook era a posto. stava andando tutto bene. era arrivato davanti la sua stanza.

la donna gli fece cenno di entrare dentro, prima di andarsene per aiutare altri pazienti nella clinica. li c'era jungkook, sembrava così fragile.

la sua pelle era pallida, le sue labbra un po' blu per il freddo della pioggia. aveva gli occhi socchiusi e nel naso c'era un tubo di respirazione.

«taehyung?»

«ehi piccoletto.» taehyung corse verso il lato del letto, stringendo le fredde mani del minore. «stai bene.»

«te l'ho detto che lo sarei stato.» jungkook ridacchiò, taehyung premette un bacio contro le sue labbra.

«quando posso andarmene?»

«non ne sono sicuro.» disse onestamente, le sue dita ancora avvolte attorno alle mani del più giovane. «presto, molto presto.»

«voglio tornare a casa.» jungkook sospirò, taehyung era triste per lui. passò le dita tra i capelli scuri del giovane. «voglio vedere mia madre e jimin e voglio coccolarmi di nuovo con te, nel tuo letto.»

«lo so.» la testa di taehyung si abbassò, «ti sei riposato?» la sua testa si sollevò nuovamente, gli occhi assonnati di jungkook fissarono quelli di taehyung.

«puoi stare con me?»

«non penso sia una buona idea pic-»

«per favore.» i suoi grandi occhi erano leggermente socchiusi. il caldo sorriso di taehyung ne evidenziava i lineamenti mentre saliva nel piccolo letto con Jungkook.

«grazie.»il respiro di jungkook rallentò dopo pochi minuti, il suo petto che si alzava e si abbassava insieme al suo respiro. e taehyung aveva trovato enorme conforto in ciò.

le dita sottili e abbronzate del più grande, correvano lungo la vita sottile di jungkook, fermandosi quando sfiorò le bende. il suo cuore si fermò e così fece il suo respiro, mentre allontanava velocemente le dita. facendo vacillare il respiro di jungkook.

«mi dispiace così tanto cazzo.» sussurrò taehyung, le mani che tornavano sul più giovane, stavolta intrecciando le loro dita. Le dita di jungkook erano morbide e calde contro quelle dell'anziano.

il minore borbottò qualcosa nel sonno, taehyung non riuscì a capire, ma lo fece rilassare.

«signorino kim.» la donna interruppe il riposo di taehyung, facendolo sedere con attenzione, per non svegliare il ragazzo che dormiva accanto a lui. «il paziente può essere dimesso.»

taehyung si alzò cauto e prese i suoi vestiti, poi svegliò il minore. «piccoletto, possiamo andare.»

jungkook gli sorrise e il maggiore lo prese sotto spalla, aiutandolo ad uscire. fu scortato da seokjin fino all'auto e taehyung ne approfittò per fumare una sigaretta e rilassarsi.

«lo stai ferendo.» gli disse yoongi affiancandolo. «gli fai solo del male, dovresti lasciarlo libero di scegliere.»

«lo so.» sospirò taehyung gettando la sigaretta per terra per raggiungerlo.

si mise al posto del guidatore e si diresse verso l'aereoporto. nel frattempo jungkook si sporse per lasciargli un bacio sulla guancia.

«grazie tae, mi avete salvato.»

«è colpa mia se stai così.»

«a me sta bene.» gli disse soltanto rassicurandolo.

» gli disse soltanto rassicurandolo

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