Il giorno della pagella.

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Finalmente oggi è l'ultimo giorno di scuola, da domani inizieranno le bellissime e tanto attese vacanze di natale. è anche l'ultimo mio giorno di scuola in questo istituto. Al ritorno delle vacanze partirò per l'Inghilterra. «Pirozzi.» sentiamo il nostro cognome e ci giriamo contemporaneamente io e la mia gemella. «Questa è la vostra pagella.» ci consegna un foglio bianco la professoressa e ritorno nella sala professori. «Andiamo?» mi rivolge la parola Thea per la prima volta dopo il giorno della litigata. Io annuisco e continuiamo a incamminarci verso la fermata della benedettissima corriera. «Vi mancherà?» ci domanda Ian spezzando quel fastidioso silenzio che si viene a creare ogni volta che uno litiga con qualcuno. «Per niente.» rispondo io subito. E Thea scoppia a ridere, non capisco se è sarcasmo oppure pensa anche lei che sia uno schifo. Lascio perdere e subito dopo saliamo sulla corriera. Ricevo un messaggio da Cristian, oggi ha la febbre e non è venuto a scuola. ''Buongiorno amore, ci vediamo oggi?'' recita il messaggio. Io rispondo subito con un semplicissimo ''Va bene amore'' per poi aggiungere subito dopo ''vengo da te alle quattro, se tutto va bene. Okay?'' non tarda la sua risposta. '' e se venissi più tardi così ceni da me e ti presento ai miei?'' quando leggo quel messaggio mi viene praticamente un colpo. E decido di non rispondere. Nel frattempo senza rendermene conto praticamente arriviamo alla fermata di fronte a casa nostra, scendo salutando l'autista che orami è diventato nostro amico ed entriamo in casa. «Buongiorno.» diciamo insieme io e Thea. Silenzio tombale. Noi subito ci guardiamo e alziamo contemporaneamente le spalle, a volte ci facciamo paura sole per quanto siamo identiche. «Mamma, papà!!» urliamo entrando nel soggiorno per poi saltare appena li vediamo seduti sul divano. «Pagelle.» dice mio padre. «Ma siete impazziti?» urla Thea per lo spavento preso poco prima. «Ma no! adesso dateci le pagelle.» nonostante ieri ci siano stati i colloqui per loro contano molto di più i voti, per fortuna. «Grace, la pagella. O dobbiamo preoccuparci?» domanda mia mamma. Da quel giorno che abbiamo litigato non abbiamo chiarito. «No, tranquilla.» le dico porgendole un sorriso ironico e dandole quel benedetto foglio bianco. «Tutti nove e un dieci.» sussurra mio padre. Io lo guardo perché non capisco se la sua reazione sia positiva o negativa? alla fine sono gli stessi voti che ho dalla prima media. «Brava amore.» dice mia mamma venendomi ad abbracciare. Le ricambio tutto l'affetto e continuo a guardare mio padre. «Pa, tutto okay?» lo vedo piangere. mio padre che piange per dei voti. «Sono così orgoglioso di te Grace. Davvero!! Adesso chiamo il tatuatore per i piercing.» mi dice lasciandomi un bacio sulla testa. Io lo ringrazio mille volte per poi andare in bagno per lavarmi le mani e sedermi a tavola. La pagella di Thea è praticamente identica alla mia, solo che lei ha qualche dieci in più e per fortuna i nostri genitori non fanno paragoni. «Tutti a tavola.» urla mia mamma e gli altri tre membri della famiglia si siedono. Tutti ai loro posti. «Allora, vi siete informati per il bambino?» domando a mia mamma. Per la prima volta nella mia vita sembro amorevole con lei e mi sono informata su una cosa che interessa a loro. «Grace, ti senti bene?» domanda mia mamma. Io annuisco e incominciano a parlarci della bambina.

*Fine pranzo*
Sono tutti nelle loro camere, io aiuto mia mamma a togliere tavola e lavare qualche piatto. È solo una scusa per poterle chiedere scusa. Tra due settimane partiamo e sono sicura che se non lo faccio adesso non lo farò mai più. «Ma, ti volevo dire una cosa.» incomincio a dirle un pò preoccupata. Insomma, non sono pratica a fare queste cose. «No, Grace. Per favore.» mi risponde sedendosi e mettendosi quasi a piangere. Sono sempre più sicura che ho una famiglia di pazzi. «Che ma?» domando preoccupata. «È lo stesso modo di quando io ho detto a mia mamma che aspettavo voi due.» mi dice singhiozzando. «Ma, tranquilla. Non sono incinta. Ti volevo chiedere solo scusa per tutto quello che ho fatto e ti ho detto.» le dico. Lei subito mi porge una mano sulla fronte. «Eh ma. Non ho la febbre!» le dico ridendo. Lei mi lascia un bacio caloroso sulla guancia e mi abbraccia. «Ecco la mia Grace, sai. Sapevo che avevi un caratterino dal primo secondo che sei nata.» mi dice continuando a strozzarmi praticamente. «Hai sempre preferito fare confusione invece di giocare per fatti tuo come ha sempre fatto tua sorella. E io ero sempre in ansia per te.» continua. «So anche che tu sei la più forte delle due. Sei la colonna portante di questa famiglia, e pensare che non sapevamo che saresti nata. Senza di te Grace saremmo fritti. Perdonami. Qualsiasi problema io voglio che me ne parliate, tutti e cinque.» finisce lasciandomi poi un bacio sulla guancia. «SI mamma, io voglio solamente un po più di fiducia, solo questo. Non sono un disastro.» le dico io. Lei annuisce e mi fa segno di salire in camera.
Corro al piano di sopra ed entro nella mia enorme e gialla stanza. Quando eravamo piccoli mia mamma ci ha sempre assegnato dei colori (non so se vi ricordate) Thea è il rosa, Io il giallo, Mateo Rosso, Brando blu, Emma l'arancione, lei il viole e papà il verde.
MI avvicino al telefono e leggo il messaggio di Cristian. ''Amore, la febbre peggiora. Ci vediamo un altro giorno.'' un pò delusa gli rispondo con una semplicissimo okay e blocco il telefono.

*Dopo qualche ora*
Ho dormito quasi tutto il pomeriggio. La prima cosa che faccio è quello di vedere il telefono e trovo qualche messaggio. ''Grace, domani alle quattro andiamo allo studio che fai i piercing'' recita il messaggio di papà. ''Videochiamata urgente alle otto'' quello di Martina sul gruppo e un altro di mamma. ''Vi amo da morire'' con una nostra vecchia foto di quando eravamo ancora due sorelline con una mamma giovanissima e un papà lontano. Mi commuovo vedendo quella foto e decido di metterla come immagine del telefono.

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