Primo giorno

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*Martedì 8 Gennaio. Londra*

-narratore-
La sveglia stava suonando da dieci minuti buoni. Ma lei non aveva voglia di alzarsi da quel comodissimo letto matrimoniale della sua nuovissima stanza. «Che palle.» dice Grace spegnendo la testa e alzandosi dopo altri cinque minuti buoni dal letto. «Forza e coraggio.» continua a dire per poi avviarsi nel suo bagno per prepararsi e andare a fare colazione. Quel giorno faceva particolarmente fretto a Londra. Grace si riempie la doccia con dell'acqua bollente e si immerge dentro cercando però di non perdere tempo. 
Mentre si passava l'ultimo strato di rossetto sentì qualcuno bussare alla porta, apri sbuffando pensando fosse la sorella. 

-Grace-

«Buongiorno.» Era una ragazza non molto bassa e un pochino robusta. Capelli neri riccissimi e occhi verdi. «Buongiorno.» dico io perplessa guardando subito dopo un'altra ragazza difronte alla porta di Thea. «Io sono Michelle Norris e lei è mia sorella, quasi gemella Miranda Norris.» si presenta la prima sorridendo e porgendomi una mano. Io ricambio ma non riesco ancora a capire. «Siamo le figlie di Anne.» parla subito dopo Miranda. E allora capiamo tutto. «Possiamo sapere perché ''quasi gemella''» domanda la mia stupida di gemella. «Sì, io sono stata partorita da Anne e Michelle da una donna che ha fatto da mamma surrogata. Storia lunga comunque. Magari  un giorno ve la racconteremo.» Effettivamente Miranda e Michelle non si assomigliano per niente. L'altra sorella, quella che non si è presentata con me, di costituzione era molto simile alla prima. Solo che i capelli erano lisci e non ricci, capelli castani invece di neri e gli occhi dello stesso colore della sorella. «Dai che sono le otto e dieci. Siamo in ritardo per la colazione.» continua subito dopo aver visto l'orologio.» e io finisco di prepararmi per poi prendere la giacca e scendere. 

«E gli zaini?» domanda questa volta la riccia. «Eh, ci avevano detto che ci sarebbero stati dati dalla scuola insieme al materiale scolastico ma non abbiamo trovato nulla in camera oltre all'Ipad e il computer.» risponde Thea. Le ragazze annuiscono e cambiano strada. Io e Thea ci guardiamo stranite ma continuiamo a seguirle. Ci portano avanti ad una specie di negozio. «Qui c'è tutto quello che potrebbe servirvi per la scuola. Prendete tutto quello che volete e alla cassa dite il numero della vostra stanza.» ci informano e noi entriamo. Praticamente è tutto con i colori della scuola e con lo stemma ovunque, ma tutto sommato non erano male. Io ho preso lo zaino e l'agenda con il giallo e il borsellino con qualche quaderno blu. E Thea al contrario. Abbiamo preferito non prendere cose più specifiche tanto sicuramente oggi ci davano un foglio con la lista delle cose da prendere. «Fatto?» ci domandano all'unisono le nostre nuove amiche una volta che ci vedono uscire noi annuiamo e continuiamo a seguirle. «Allora, magari oggi pomeriggio se non dovete fare nulla vi facciamo fare un giro veloce della scuola, comunque questa è la mensa. È sempre aperta però il cibo lo trovate solo in base agli orari.» incominciano ad illustrarci come funziona la scuola e noi senza proferire parola annuiamo. «Adesso facciamo colazione e poi andiamo in segreteria per il pin dell'armadietto» continua Michelle e subito ci sediamo per fare colazione. Stranamente non c'è nessuno a mensa e chiedendo alle ragazze ci hanno detto che è ancora molto presto, ma almeno si mangia bene, a pranzo è tutto pieno e non si capisce molto ma è comunque bellissimo. 

«Buongiorno.» parla come la madre Miranda. «Miranda tesoro, posso esserti d'aiuto?» domanda la stessa segretaria che ci ha accolte ieri. «Si, se è possibile sapere la combinazione degli armadietti 478 e 479» continua. «SI» dice stampando due fogli e porgendoceli. «Grazie mille.» continua la figlia di Anne per poi prenderci per mano e correre verso i nostri armadietti. «Allora, siamo leggermente distanti però non fa niente.» ci dice Michelle fermandosi vicino ai loro armadietti. «I vostri sono più avanti, vi raggiungiamo subito. Prendiamo i libri. All'interno troverete il foglio con i vostri orari.» ci dicono per poi lasciarci sole. Ancora imbarazzate e abbastanza sconvolte io e Thea cerchiamo i nostri armadietti. «Eccoli.» urla mia sorella una volta averli trovati. Li apriamo mettendo le combinazioni e come previsto all'interno c'è l'orario. Posiamo all'interno le cose appena comprate e aspettiamo che le nostre tutor vengano a salvarci. 

*Terza ora di Lezione*
-narratore-

Erano arrivate alla prima ora di lezione: Letteratura Inglese. Il professore era un tipo apposto e anche la classe di quell'ora era gentile. Ma Grace in quel momento ha un pensiero fisso in testa: Cristian. Forse doveva comportarsi in un altro modo con lui. Cioè l'aveva tradita però le dispiaceva anche come si era comportata. «Signorina Pirozzi!» la richiama il professore. Per lo spavento le cade la testa che era appoggiata sulla mano e subito dopo la alza rossissima in viso scusandosi. Un ragazzo la guarda e si mette a ridere. Non era stata attenta all'appello quindi non si ricorda come diavolo si chiama però è un ragazzo cupo. O per lo meno gli dava quell'impressione e quasi sicuramente è più grande rispetto la loro età. «SI mi scusi professore.» si scusa guardando ancora quel ragazzo misterioso. 

*Pranzo*
-narratore-

Era finita la prima parte di scuola. Alle gemelle mancavano solo due ore perché all'ultima il professore era assente. «Ehi ragazze, sedetevi qua.» dice Miranda. Le ragazze posano prima il vassoio con il cibo e subito dopo si siedono aggiustandosi sempre la gonna. L'occhio di Grace cade per puro caso sul ragazzo dell'ora di Letteratura inglese. «ehi Grace, che guardi?» le domanda Thea. «Eh no. C'è quel ragazzo che frequenta il nostro corso di Letteratura inglese. Ma non ho capito come si chiama.» confessa la biondina. «Ma chi? Leone Lewis?» domanda Michelle per poi annuire appena lo vede. «Lascia perdere amica mia. È il ragazzo più figo ma anche più strano della scuola. Cirano tante voci sul suo conto.» Le consiglia l'altra amica e poi continuano a mangiare. 

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