Tredicesimo (seconda parte)

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Lucy

Mi sono stancata di aspettare. Vorrei sentirlo sulla mia palle, anche solo per un istante.
Rimanere qui, sotto lo stesso tetto è orribile. La casa è ricca di solitudine.
I miei genitori fanno finta di nulla, sanno benissimo che tutto va male.
Josh non sta mai a casa, dice di stare sempre da Robert, ma a me questa cosa crea sospetti. Loro due insieme giorno e notte non posso che combinare qualcosa di grosso.
«Perché non ti trovi qualcosa di carino da fare?», si stanno accorgendo tutti della mia noia. Di solito sto a casa a leggere, ma una volta aver terminato i miei nuovi romanzi, non ho altro da fare. Non posso nemmeno uscire con gli amici, perché sembra orribile, ma non ne ho. Sono completamente sola.
«Devo accontentarmi di rimanere qui. Non ho altro da fare», dico.
Forse è il caso di andare in camera mia e starci per un bel po'.
Dalla porta della cucina entra mio padre, stranamente pensavo fosse al lavoro.
«Papà, non dovevi essere al lavoro?», non posso fare a meno di notare ciò che indossa. È vestito molto bene, sembra quasi che abbia un appuntamento.
«Sono stato invitato ad un aperitivo da Derek», questo nome mi è familiare. L'ultima volta che ho conosciuto qualcuno con quel nome è stato per la festa di beneficenza, dove ho conosciuto il cugino di Victoria.
«Come mai ti ha invitato?», la mia curiosità è molto forte.

«Deve parlarmi di alcuni affari», non aggiunge altro. Si dirige fuori, come se non avesse importanza darmi delle spiegazioni.
Lascio perdere anch'io, non ha nemmeno senso insistere. Devo trovare qualcosa da fare per far passare il tempo. Quando ero in Canada leggevo sempre, nonché Mitch mi permetteva di fare altro.
A proposito, non l'ho più sentito, da quando sono tornata a casa. Ovviamente lui non vuole mettere piede qui. Mio padre non lo riconosce come figlio, però io conosco la persona che mi ha cresciuta e sono sicura che se avesse saputo prima la verità non si sarebbe fatto scrupoli ad accettarlo. Solo questo test di identità, non è mai stato fatto. Nemmeno il mio presunto fratello si decide a farlo, come se non volesse far scoprire a tutti come stanno le cose.
Tutta questa storia mi puzza di bugia.
Non ho mai pensato di dubitare di Mitch, però le cose sono davvero strane. Conosco solo una persona che ama, più di ogni altra cosa indagare.
Senza pensarci due volte, gli mando un messaggio.

Da:Lucy

A:Robert

Sai che ti reputo la persona più furba al mondo. Quindi ho bisogno del tuo aiuto, dobbiamo scoprire una cosa.

La sua risposta non tarda ad arrivare, anzi mi dice di raggiungerla in un posto. Infatti mi invia le coordinate GPS.

Afferrò la mia giacca di jeans dal attaccapanni. Fuori c'è il sole, quindi fare una bella passeggiata non mi dispiacerà. Attivo le coordinate, che mi mostrano una distanza di dieci minuti. Mi incammino lentamente, ritrovandomi faccia a faccia in un posto già visto. Come posso dimenticare il posto dove cinque mesi io e Josh abbiamo una vera conversazione.
Invio un messaggio a Robert, dove gli faccio sapere che lo sto aspettando. Dopo qualche minuto il garage si apre.
Penso sia stato proprio lui dall'interno ad avviare questo comando. Entro in uno spazio accogliente, anche se da fuori non si direbbe. Davanti a me c'è un lungo corridoio, che mi affretto a seguire.
«Robert dove sei?», domando nel vuoto. Però ad accogliermi non è lui, ma il suo migliore amico.
«Tu che ci fai qui?», ovviamente i nostri buoni rapporti non durano per molto.
«Amico calma. L'ho invitata io», esce fuori dalle sue spalle, con un enorme sorriso.
«Cosa vuoi scoprire?», mi chiede.
Di loro posso fidarmi, non mi giudicherebbero.
«Voglio scoprire cosa nasconde Mitch», affermo, dopo questo Robert ride di gusto.
«Benvenuta nel club», sono le sue parole, Josh non sembra entusiasto di questo. Ci dirigiamo verso una stanza piena di fogli, ciò che attira la mia attenzione sono le foto appese sulla parete. Sembrano dei veri e propri investigatori e questo mi sta spaventando.
La foto che colpisce la mia attenzione è quella che ritrae Mitch con una domanda, dove si scambiano qualcosa, si le sta porgendo del denaro.
«Anche noi vogliamo scoprire che sia questa donna», indica l'immagine Josh. Tutto questo che mi circonda, mi fa capire che loro non si sono mai fermati si sono fatti in quattro per scoprire la verità.
«Cosa sapete di Mitch?», sono qui per questo, infatti vorrei scoprire al più presto qualcosa.
«È sempre stato in Canada, non capiamo in collegamento con Peter», dice Josh. Io rimango perplessa, che confusione tutto ciò.
«Adesso che fai parte della nostra banda di teppistelli, devi sapere che domani ci imbucheremo ad una festa! Sei dei nostri?», la proposta di Robert, mi rendi un attimino scettica. Non vado ad una festa da un anno. Non mi ricordo nemmeno la sensazione di divertimento, sempre se mi sia realmente divertita.
«Questo cosa c'entra con le indagini?», perché io sono qui solo per capire un senso logico, ma lui pensa anche al divertimento.
«Forse non è il caso che venga. Ha ragione non c'entra nulla con tutto ciò», il suo amico interviene, come se non volesse la mia partecipazione.
«Perché non dovrei andarci?», lo guardo con occhi storti. Odio il suo modo di cacciarmi da tutto questo.
Si zittisce senza contraddirmi.
«Lucy non devi fidarti di Mitch, non sappiamo cosa nasconda, ma non è una persona sicura». Ha ragione, non è solo Robert a pensarlo, ma pure io.
I suoi comportamenti non sono normali. Ho provato ad accettarlo, però dentro di me non ci sono mai riuscita. Perché come si fa a perdonare colui che ti ha allontanato dalla persona più importante della tua vita?

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