ᴄᴇᴅᴇʀᴇ

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𝓛𝓾𝓬𝔂

Forse la cosa più brutta al mondo è essere rifiutati, ma non ci sono scorciatoie quando si parla di Josh.
Voleva baciarmi.
E lo volevo anch'io, eppure non serve un suo bacio per sistemare tutto.
Mi ha dimenticata.
È andato avanti senza di me.
Avrei dovuto farlo anch'io, invece di attaccarmi al suo ricordo.
Forse non ho mai desiderato nessuna cosa, così come desidero lui.
«Scusami so già di essere in ritardo», mio padre mi sorprende all'improvviso con un ritardo di mezz'ora.
Diciamo che poteva andare peggio.
«Fa nulla, ho già ordinato il tuo piatto preferito», gli faccio sapere, perché
avevo già previsto un ritardo, meglio trovarsi preparati.
«Hai fatto bene! Mi dispiace, ma sai come sono queste riunioni», dice.
Ovviamente so com'è il suo lavoro, almeno quello legale, che non nascondeva a nessuno.
«Mi farò perdonare promesso».
Avrei tante cose da chiedergli in cambio del mio perdono. Una di queste è sapere qualcosa sulla perla. Questo forse mi porterà a scoprire più cose che riguardano mia madre.
Sono sicura che non sono al corrente di tutto, che là fuori ci sono delle verità oscure che aspettano di essere liberate.
«Non abbiamo mai parlato sul serio. Ma dimmi sei pronta per il college?», domanda, anche se essere pronta è un parolone. Sono solo rassegnata all'idea.
«Certamente. Starò in zona quindi non sentirai la mia mancanza», lo dico con ironia. Sa benissimo quale college ho scelto, avevo fatto questa scelta convinta e sicura, però ancora non era successo nulla. Ero ancora io.
La cameriera ci porge i tortellini da me scelti. Sono pronta a dare il primo boccone. Ho pure una fame da lupi!
«Ne sono felice. Almeno non sarai sola, avrai pure Josh con te», l'ultimo tortellino che sto per ingoiare, mi va di traverso. Può esistere qualcosa di peggiore in questo momento? Credo proprio di no.
«Cosa?!», la mia sembra quasi una disperazione, peró mi sa proprio che è così.
«L'hanno preso come quarterback nella squadra di football. Questo gli garantirà più avanti un posto come giocatore professionista. Nel mentre avrà una laurea. Non è grandioso?», dice tutto sorridente.
Almeno uno di noi due sa già che il suo futuro andrà a gonfie vele. Avrà tutto ciò che ha sempre desiderato.
«Si figo», dico con tutto il finto entusiasmo, che possiedo.
Quante possibilità ci sono che io abbia lezioni in comune con lui? E quante altre faranno si che ci incontreremo nel campus?
«Dovresti essere felice di avere con te qualcuno di tua conoscenza», afferma andando completamente fuori dalle mie speranze. «Ne avevamo già parlato di prendere un appartamento tutto per voi. Come ti sembra l'idea?», domanda con un'altra domanda tremenda.
Super orribile!
Faccio di tutto per evitarlo.
Averlo ventiquattro su ventiquattro sotto lo stesso tetto, con tante probabilità di incontrarlo è già rischioso.
«Ho visto delle camere singole che sembrano adatte a me», le avevo viste mesi fa. So che è da sfigati stare soli pure al college, ma dopotutto la solitudine è parte integrante di me.
«Come si chiama quella ragazzina che ti è stata sempre vicina?», chiede incuriosito.
«Parli di Meghan?», oltre lei non ricordo nessun'altra ragazza.
«Esatto.Verrà con te?», magari..
«No, è stata presa in Arizona», non so perché abbia preso questa decisione. Abbandonare tutto solo per gli studi, non è da lei.
«Sarà un occasione per trovare dei nuovi amici», ancora con questa storia?
«Come va a lavoro?», passare l'argomento sul suo lavoro mi sembra un'ottima idea. Almeno non divento il punto centrale della discussione.
«Molto bene. Avrò due settimane di vacanza. Le trascorrò con la mia famiglia», dice lasciandomi senza parole.«Da quanto tempo non andiamo dai nonni?», mi chiede. Però che io sappia credo che siano passati secoli.
«Un bel po'», le uniche persone che ho considerato nonni, sono stati i genitori di Mary. Da piccola non sapevo nemmeno l'esistenza dei genitori di mia madre, quindi figuratevi come sia stato per ma vivere con loro per cinque mesi.
«Domenica faremo un bel viaggio di famiglia. Ovviamente fino alla loro casetta in periferia», suggerisce. L'idea di andarli a trovare non mi dispiace per nulla, ciò che non accetto è di stare in macchina con loro.
«Verrà pure Josh?», chiedo in paurita.
«È stato proprio lui a suggerirmi questo viaggio», per un attimo qualcosa si accende dentro di me.
È così strano, come io sia così vulnerabile quando si tratta di lui.

RIVOGLIO IL MIO DISASTRO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora