ᴅᴇꜱᴛɪɴᴀᴢɪᴏɴɪ ɪɴᴀꜱᴘᴇᴛᴛᴀᴛᴇ

168 13 1
                                    

𝓛𝓾𝓬𝔂

Il mio cuore è peggio di una sveglia. Sta battendo senza sosta, magari un giorno diventerà regolare, ma per ora ne dubito.
«Quando mi rivolgerai la parola?»
Si trova dall'altra parte intendo a guidare. Non so dove stiamo andando, però stare qui mi crea disturbi.
«Sto pensando», gli dico, peró parlare mi stanca, per di più farlo con lui, non fa parte dei miei piani.
«Siamo quasi arrivati», mi fa sapere.
Senza conoscere la meta, so che alcune cose dopo un po' di tempo non cambiano, mi fido ancora di lui.
La macchina si ferma. Siamo di fronte ad un garage immenso. Non sono mai stata qui, ma dal modo in cui estrae un telecomando dalla tasca, capisco che lui conosce molto bene questo posto. Entriamo direttamente con la jeep. Il garage dove lasciamo l'auto è molto spazioso. Non ho fatto altro che osservare le telecamere attaccate al soffitto. Scendiamo dall'auto e lui mi fa strada verso un corridoio. È più arredato di quanto pensassi, infatti sembrerebbe una specie di abitazione privata, che non vuole dare molto nell'occhio.
«Niente male», dico per poter alleggerire il peso creato fra noi. Si siede su quella che è una poltrona, infatti mi invita a fare lo stesso.
«Ti starai chiedendo che posto sia questo!?», mi chiede una volta seduto. Me lo sto domandando da quando abbiamo messo piede qui dentro. «È il mio rifugio. Quale posto migliore per poter parlare?», risponde, facendomi confondere. Pensavo avessimo risolto, almeno è quello che credevo.
«Cosa vuoi sapere ancora? Ti ho detto tutto», sbotto.
Non che abbia detto tutto proprio a lui, ma a Robert si, che sono sicura che non si sia fatto problemi a riferirglielo.
«Invece no», perché non arriva al punto? Lo guardo in modo tale che sputi il rospo al più presto, perché è evidente che qualcosa lo turba. «Perché sei tornata adesso? Non credo sia un caso!», le parole non possono rispondere a tutto ciò. Sono tornata perché dovevo! Non avevo scelta.
Vivere in Canada o qui, è indifferente. Sarei stata trovata lo stesso, prima o poi.
«Sono qui! Non cambia nulla», grido in difesa. Sono felice di essere tornata, ma soprattutto di aver avuto un po' di coraggio.
«Tu hai cambiato i miei fottuti piani!», mi grida contro. Sembrerebbe arrabbiato, sebbene non sapessi niente dei suoi piani. Sono tornata qui per lui. Come fa a non capirlo?
«Cosa avrei fatto?», domando pensierosa.
Si avvicina verso di me, prende mio viso fra le mani.
«Sei qui e questo non mi fa bene», dice abbassa voce, con uno sguardo arreso.
Si allontana subito dopo.
Lo voglio.
Lo pretendo.

Ma sembra tutto così irraggiungibile. Non sono quel tipo di persona, però se lo fossi stata l'avrei già baciato, sarebbe ritornato​ da me.

Al termine di questa imbarazzante conversazione non ci rivolgiamo la parola, fin quando non torniamo a casa e ognuno di noi fa finta di niente.
Durante il tragitto non ha detto altro. Volevo dirgli io qualcosa, ma a cosa sarebbe servito? Tutto è perduto.
Il nostro rapporto, il nostro amore, sempre se fosse davvero esistito. La solitudine in fondo fa parte di me. Non mi resta più nessuno. Sono sola, completamente sola.
Meghan è partita, Robert ha il suo migliore amico e Mitch ha altro a cui pensare, anche se i mesi trascorsi in Canada mi hanno aiutata a stringere il nostro rapporto. Abbiamo molte cose in comune, che magari a prima vista non sono notabili. Lui odia gli stati Uniti, o meglio odia tornarci. È stato orribile per lui crescere senza dei genitori. Mia madre era molto amata lì, soprattutto conosciuta da molti, lei mi somigliava, ma questo ha aumentato la nostalgia a tutti i familiari. L'avvenimento che mi ha sconvolto di più è stato quando mia nonna mi ha chiamata Beth, perciò volevo renderli felici, dargli un pezzo della propria figlia.

Non so cosa vogliono da me, o cosa volevano. La pietra mi è sembrata solo un pretesto, perché nessuno sa veramente dove si trovi.
Stando fuori dallo stato ho capito una cosa importantissima: l'amore che provo verso di Josh è forte.

So che è veramente reale, ma soprattutto puro. Non riesco nemmeno ad immaginare la mia vita insieme ad un'altra persona che non sia lui. Diversamente lui si è trovato subito un'altra.
La donna migliore di tutte, che con molta possibilità diventerà sua moglie.
Essere la probabile damigella d'onore mi crea il voltastomaco. Insomma quale persona sana di mente andrebbe al matrimonio dell'amore della sua vita? Non io! Magari il destino non vuole che stiamo insieme e deve finire così, ma se c'è una percentuale che garantisce che lui provi qualcosa per me, voglio saperlo.
Rivoglio il mio disastro!

«Tesoro dobbiamo parlare», a sorprendermi è mio padre. Non abbiamo un dialogo da molto tempo. Una volta tornata ci siamo allontanati di più, forse per le verità che conosco, oppure perché non abbiamo più nulla da dire, anche se non è affatto vero.
«È necessario?», se posso sfuggire a questo momento cercherò di farlo.
«Si assolutamente», mi porta nel suo studio.
Com'è solito fare quando vuole parlare di questioni importanti, in privato ovviamente.
Siamo messi uno di fronte all'altro, entrambi aspettiamo in attesa che qualcuno di noi due parli per primo.
«Dimmi tutto quello che sai», afferma. Non c'è bisogno che specifichi altro, so a cosa si riferisce. Vuole sapere cosa so esattamente della mia famiglia, di mia madre, di mio fratello e soprattutto di lui. Gli dirò ciò che so, ovvero quello che mi ha sconvolto più di tutto.
«Le perle sono il tuo forte», finalmente sto aprendo la mia coscienza.
«Lo erano. Non lo sono state più dopo la tua nascita». Io come faccio a sapere che stia dicendo la verità? Dopotutto ci sono cresciuta nella menzogna.
«Lucy ti abbiamo amata, ed io ti amo tutt'ora. Ciò che è successo non doveva succedere. Non ho mai nascosto nulla a tua madre, sapeva tutto ciò che stava accadendo. Vorrei solo che tu mi perdonassi e credessi che non c'entro più con questi affari da vent'anni, soltanto che gli scheletri nell'armadio sono ancora tanti», si sta aprendo con me. Mi sta dicendo la verità, lo conosco fin troppo bene.
«Allora dove si trova la perla nera?», è sincero, ma voglio vedere fino a che punto lo sarà.
«Non ne ho idea. Se l'avessi saputo non pensi che l'avrei data in cambio di te?», in verità non so più cosa pensare.
«Chi è stata l'ultima persona ad avercela avuta?», solo così possiamo cercarla.
Potrei fare un collegamento per saperne di più. Ormai tutta la mia vita gira intorno a questa stupida perla. È arrivato il momento di mettere una fine a tutto questo.
«Tua madre».
Cos'altro ancora c'è che non so?

RIVOGLIO IL MIO DISASTRO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora