Lucy
Desideravo solo essere felice, per farlo avevo bisogno di lui, ma come sempre mi ha lasciata. È andato via, voltandomi le spalle. Dopo il mio ritorno alla festa, Robert mi ha portata a casa. Era furioso, ha detto di tutto e di più, avrebbe voluto fargli del male, ma sapeva che se ne sarebbe pentito. All'inizio non capivo per quale ragione fosse arrabbiato, però dopo capii che la ragione sono io.
«Ancora non è tornato! Non è da lui, questa volta non gliela perdono», sono passate più di ventiquattro ore dalla festa e Josh non ha messo piede in casa. Il suo migliore amico non riesce a capire, visto che non è da lui scomparire senza nemmeno avvisarlo. «Magari fra poco tornerà», gli dico per tranquillizzarlo, ma questo non fa che peggiorare la situazione.
«Sono sicuro che mi nasconde qualcosa, ma questo non è da lui», si gira e si rigira su se stesso. Forse ha ragione. Il suo comportamento non è mai stato così sospettoso, nemmeno in occasione più evidenti.
«Appena torna a casa ti avviso», anche se non gli rivolgerò la parola, non se lo merita. Robert va via da casa mia, lasciandomi da sola. Ormai dovrei esserci abituata, ma la solitudine non piace a nessuno.
Cerco qualcosa di utile da fare, però la prima cosa che mi viene in mente è il college, che dovrei iniziare ad ottobre. È sempre più vicino, ma ancora non ho confermato la domanda. Ho subito scelto la strada per me, però qualcosa continua a bloccarmi, tutto ciò è successo quando ho saputo che Josh, aveva scelto la mia stessa meta.
Questo mi crea agitazione e nervosismo. Non posso nemmeno nasconderlo. Ho bisogno di essere libera, sapere che ci sia lui, non so fin quando sia positivo. Vado nell'ufficio di mio padre. Normalmente non ci sarei entrata, ma dentro ci sta il computer fisso, che mi serve per completare la domanda. Ultima volta che sono stata qui, era stato per ficcare il naso negli affari di mio padre.Però questa volta no. Sono pronta ad iscrivermi. Accendo il computer, dopodiché compilo una domanda di ammissione, sembra semplice più del dovuto. Sono fiera della mia scelta, ma devo aspettare il risultato.
Al termine esco dall'ufficio, anche perché non avrebbe senso per me rimanere, non c'è più nulla da scoprire. Tutto sembra essere normale, non esistono più misteri.
Sento la porta dell'ingresso chiudersi, potrebbe essere chiunque, però ho la sensazione che sia lui. Infatti è così.
Si trova di fronte a me, tremo dalla voglia di avvicinarmi.
È bellissimo, indossa dei pantaloni neri e una felpa rossa, con la scritta nike al centro. È un look sportivo, ma tutto questo trasmette un so ché di sexy.
«Sei già qui?», la sua domanda, mi sveglia dal mio mondo dei sogni.
«Perché non dovrei esserci?», sa benissimo che dopo scuola torno subito a casa, però sperava di non vedermi.
«Fai come ti pare», non mi degna di una risposta adatta. Sale le scale, per andare sul piano.di sopra.
Rimango ferma, per qualche minuto.
Dovrei fare qualcosa, ma sono mortificata e amareggiata.
Non capisco perché stia facendo così, dovrebbe essere tutto perfetto fra noi.
Dovevamo avvicinarci ed essere più forti di prima.
Però mi ritrovo da sola, ad aspettare.
Che senso ha rimanere in questa casa con lui che mi trascura?
Prendo la mia giacca, che si trova appoggiata sul mobile del salone.
Vado a schiarirmi le idee.
Il mio vicinato è molto tranquillo, infatti solitudine ero abituata a fare delle lunghe passeggiate.
Osservo le strade e le case ai loro lati, tutte molto belle e colorate.
Sono immersa nei miei pensieri, tanto da non accorgermi dell'automobile che si accosta al mio fianco.
I suoi finestrini sono neri e li abbassano per guardarmi meglio.
«Lucy, giusto?», dovrei essere terrorizzata perché potrebbe essere un presunto stalker, eppure dopo il mio rapimento non sarebbe per niente assurdo.
Però il ragazzo che vedo, l'avevo già visto. Non in un posto qualunque, ma alla serata di beneficenza.
«Si?», lui è Derek, il ragazzo che avevo notato quella sera.
«Tuo padre è nei paraggi?», ricordo che lui e mio padre erano soci, quindi presumo che non sia una cattiva persona.
«No, lui è ancora a lavoro», rispondo adagiadomi sul marciapiede.
«Dagli questa da parte mia», una parte di me è curiosa di prenderla e leggerla all'istante.
È una lettera, una di quelle misteriose.
L'afferro e la stringo a me.
Non sapendo cosa dire, mi allontano sempre di più. «Non ti dimenticare di salutarmi Peter», io annuisco soltanto.
Mi volto dalla parte opposta della sua auto. Dovrei correre e capire se questa lettera non sia altro che un mistero come quello precedente.
Sembra che questo foglio di carta sia diventato pesante ad un tratto. Come se tutti quei segreti, avessero un peso per tutti.
Pure per me.
Un tempo sarei andata da Josh, per dirgli che forse c'è qualcosa di nuovo che può riguardare un eventuale pericolo, ma non lo farò. Non posso correre da lui, perché mi evita e ci impiega poco a ritornare come due anni fa. Sembra che voglia di nuovo allontanarsi e se lo facesse significherebbe solo una cosa, che non esisterebbe più un noi.
Io vorrei solo che lui sia sincero, ma il suo ultimo comportamento è stranissimo. Non solo evita me e la nostra famiglia, ma pure a Robert. Questo è strano, perché non lo escluderebbe mai.
Per questo non riesco a capire, che cosa voglia veramente. Cosa lo spinge a comportarsi così?Spazio autrice: so già che ci sono errori, ma dovevo pubblicare.
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RIVOGLIO IL MIO DISASTRO
ChickLitSembra essere passato un secolo dall'ultima volta che Lucy e Josh si sono scambiati uno sguardo passionale. Da allora tutto è cambiato: Lucy non sa più chi è realmente, vive con un vuoto interiore, che non è più in grado di colmare. Josh non è più i...