#14

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Quella piccola scenetta di me che camminava a fatica come un pinguino eccitava la curiosità di tutti i passanti.

Il maggiordomo all'ingresso della villa 'Bourgeois' aveva dato il suo consenso di entrare con grande riluttanza, temendo che Adrien sarebbe tornato a casa più scontento di quando era partito. Certo che ormai è diventato un personaggio famoso in città.
"Quarto piano" ci ha informato subito dopo. La sua voglia di non accompagnarci come avevano fatto al contrario altri maggiordomi poco prima che arrivassimo noi con altri ospiti si vedeva dal suo sguardo.
Beh, infondo lo posso anche capire. Entrare dentro l'ascensore con il bullo di turno in compania di qualunque cosa stesse pensando su di me quella volta, sarebbe stato molto più imbarazzante di quanto immaginate. E un po' inquietante.

Tuttavia, quando siamo giunti al piano stabilito, gli altri non hanno avuto molto tempo per ridersela dato che le ragazze erano occupatissime a spassarsela andando in giro per corrompere e flirtare con qualche osso duro. Mentre i maschi, coscienti del fatto che avevo Adrien al mio fianco, hanno preferito fare scena muta. Perciò nessuno, tranne Chloè, ha fatto commenti quella sera. Che soddisfazione, tanto a lei ci sono abituata. Ma comunque, non potevo starmene lì impalata pensando da un momento all'altro di poter metterci una mattone sopra ignorando deltutto la situazione in cui mi trovavo.
I miei pensavano ancora che mi trovassi sotto le coperte a fare probabilmente qualche sogno su un'incomprensibile realtà della futura me a capo del regno della matematica seguita da tutte le materie rimanenti suddite. Avevo un'immaginazione strana, lo so.
"Marinette! Non mi aspettavo di vederti alla festa!" Questa era Alya.
"Beh, neanch'io a dir la verità aspettavo di vedermi qui" le ho risposto mentre lanciavo sguardi minacciosi ad Adrien.
Appena l'ho squadrata non ho potuto fare a meno di notare il suo costume, eccome se metteva paura.
Non era la solita Alya di internet ma una docile e allo stesso tempo paurosa bimba con in mano un coltello sanguinato.
Adrien, senza nemmeno pensarci due volte, ha allungato il braccio per andarlo a porre sul vassoio delle patatine. Con la mano piena sulla sinistra ha cominciato a spalmare le sue patatine sul coltello di Alya.
"Mhm...ketchap?"
"Hey giù le mani, se l'hai notato il ketchap si trova a destra del vassoio da dove le hai prese" ha fatto lei.
Ridevano e scherzavano. Ero felice che almeno loro due riuscivano a parlare tra di loro così tranquillamente. Stavano prendeno buoni rapporti, così un punto fermo per entrambi, che stavano finalmente imparando a farsi degli amici.
Dopo un po' ho deciso di unirmi anche io al loro bisticcio, prendendo una patatina di quelle del biondo e facendo la stessa cosa.
"Smettetela di rovinare il mio capolavoro, ci ho messo tanto a lavorarci sù"
"D'accordo, d'accordo calma. Allora chi vuole ballare?" ha chiesto tutto d'un tratto il biondo.
"Andate voi, io non riesco neanche a muovermi con questa cosa addosso"
"Quante scuse"
"Adrien ma tu non hai un costume?" le ha domandato Alya.
"No, penso che quello di Marinette basti". Nessuno di noi due ha capito quello che voleva dire ma non importa.
"A beh, io non voglio certo perdermi tutto il divertimento stando qui a chiacchierare con voi quindi se volete raggiungermi in pista..."
"Alya, perchè non vieni a ballare con me?".
Ci siamo girati ed era una versione di Nino zombie in smoking. Wow si è dato da fare per fare colpo.
"Come stavo dicendo prima, se volete unirvi a noi ci troverete in pista", detto ciò ha afferrato il braccio di Nino e sono corsi al centro della sala con tanto di quell'entusiasmo.
"A te la scelta" mi ha fatto Adrien.
"Non voglio stare al centro dei riflettori per sembrare una scema".
A quella frase ci è rimasto talmente male che subito mi ha afferrato la mano.
"Vieni con me".
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Ero chiusa in bagno ormai da un pezzo.
Adrien è tornato da me con un vestito blu acceso senza spalline, e non so voi ma era bellissimo.
Senza esitare mi sono richiusa in bagno sbattendogli per poco la porta sul naso, non ho avuto neanche l'intenzione di chiedergli da dove l'avesse preso che poi mi sono ritrovata il suo viso sfiorare il mio quando ho aperto improvvisamente la porta.
"W-wow, stai alla grande cazzo".
L'imbarazzo non ha tardato a venirmi in contro.
"Scusa, perdonami". Ho sorriso.
"Non importa. Dov'è finito il costume di prima?"
"Ah, l'ho dato in beneficenza".
Entrambi ci siamo messi a ridere. Faceva piacere qualche volta stare con lui. Il nostro era un rapporto misto tra amore e odio quindi era piuttosto difficile andarci leggeri. Ma in quel momento mi sono sentita rilassata.
"Allora, vuoi ancora andare di sopra?"
"Si".
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La musica rimbombava forte tra le mura del salone e il mio cuore batteva a ritmo. Non pensavo più ai miei genitori  perchè quello di cui mi importava quella sera era soltanto divertirmi assieme ai miei amici.
Scuotevo i capelli come Alya, muovevo le braccia in alto come una pazza e ridevo ogni secondo senza motivo.
Sentivo il petto martellare.
All'improvviso, facendo un passo falso all'indietro, mi sono scontrata con un tizio. Quel tizio è stata la parte peggiore che non mi sarei mai davvero aspettata.
"Heyla! Non ci siamo già incontrati?"
Ho cercato disperatamente un modo per sfilarmela ma avevo perso i miei compagni.
"Nathaniel, che ci fai qui?"
"Forse dovrei chiederti la stessa cosa, non è con te oggi il biondo?"
"È qui in giro da qualche parte".
Perchè mi sono messa a parlare con lui?!
Ha sospirato.
"Male lasciare una ragazzina tutta sola"
Per un attimo ho esitato; avrei tanto voluto dargli del filo da torcere, ma credo che avesse ragione. Daltronde non ero molto legata con gli altri della mia classe.
"Mi costringi a tal punto da farti compagnia"
"No grazie". Ancora oggi non so come quel 'no grazie' sia riuscito ad uscire fuori dalla mia bocca.
Il suo perfido gigno diceva tutto.

"Oh, Marinette eccotti qua...".
Ah cavolo, con Adrien alle mie spalle ora scoppierà una rissa di sangue! Ho pensato.
"...Ma che..."
"Adrien, alla buon ora! La principessa qui presente ti stava aspettando" mi ha indicato il rosso.
"Che ci fai qui?"
"Sono stato invitato, e cosa sennò?".
Lo sguardo di Adrien è andato poi a posarsi sul mio.
"Marinette tutto apposto?"
Ho annuito felice di vederlo. Ma quando stavo per andare da lui una mano mi ha bloccata. Mi sono ritrovata con la schiena affacciata al busto di Nathaniel e il braccio dietro che tremava.
"Non così infretta, mi hai promesso un ballo, ricordi?"
"Quando mai?" è intervenuto Nino seguito da Alya.
"Lasciala andare" ha detto Adrien.
Ovviamente non si sarebbe fatto abbassare la guardia così tanto facilmente, è un tipo tosto, lo devo ammettere.
In scena è apparsa poi Chloè:"Quello è il mio vestito?!"
Che imbarazzo, ora ho capito cosa intendeva Adrien quando ha detto che aveva dato il costume di Natale in beneficenza. Sarà stato sicuramente finito dentro il suo armadio per sostituzione. Che la stupidità regni sovrana.
Erano passati circa una quindicina di secondi in cui nessuno aveva fatto niente. Ma stiamo scherzando?
Io ero lì nel panico che soffrivo di dolore per la strinta al polso e loro là ad osservarmi senza muovere un muscolo.
Bel modo di salvarmi. Mi sentivo veramente una schiappa.
Vabbè, almeno questo è durato finchè Adrien non ha deciso di portare al rimedio la situazione con la delicatezza tipica dei principi azzurri.
Pugno ninja in faccia al nemico e così via, la rissa ha preso inizio...

Mi sono trovata a terra con il naso sanguinante, mi sembrava di aver già vissuto una roba simile, come un déjàvu. È molto probabile che qualcuno di loro non so chi abbia per sbaglio sferrato un pugno nella direzione sbagliata. Ma non ero infuriata.
Però ho sentito dei passi veloci allontanarsi. Mi sono voltata e Adrien non c'era più.
"Peccato, non imparerà mai se continua a scappare dai suoi errori" ha detto in seguito il rosso.
Ho vagato con gli occhi in cerca di conforto ma Nathaniel sorprendentemente ha fatto la prima mossa. Si è chinato chiedendomi se stessi bene ma io non ho ceduto alcuna risposta. Alya mi ha aiutato ad alzarmi mentre Nino è andato in cerca del suo amico. Io continuavo a scrutare gli altri finchè i miei occhi non si sono posati su quelli di Chloè. Il suo sguardo infuriato e schifato. Ero macchiata di sangue.
"Mah, te lo puoi anche tenere ora il vestito".







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