L'attendibile punizione che stavate aspettando prende avvio dal gatto nero che immancabilemnte Adrien non poteva non lasciare fuori dalla scuola.
Siamo stati mandati fuori dall'aula perchè continuavamo a bisticciare e poi hanno scoperto che Adrien teneva un gatto randagio in classe e così è finita che la colpa è ricaduta anche su di me.
La mia prima nota disciplinare.
Da non crederci. E tutto per colpa di Adrien.
Per quanto riguarda lui non aveva il mio stesso sguardo arrabbiato, ma la questione gli aveva fatto rizzare le antenne. E non perchè era stato mandato in punizione (a quello ci era abituato), ma perchè ci ero finita anch'io e questa cosa lo riteneva innacettabile.
Ancora più impressionante.
La punizione si è tenuta nell'aula di bibleoteca ed eravamo in cinque: io, Adrien, Chloè, Kim e Alya.
Strano che Alya fosse finita in castigo ma lei ha pensato lo stesso mio dubbio per il quale ci ero finita io, perciò non gliel'ho domandato, che forse facevo anche meglio. Ma visto la sua spreggievole espressione con la quale osservava Chloè ho immaginato che fosse stato per causa della biondina.
Prima di recarci alla bibleoteca abbiamo dovuto avvisare i nostri genitori che saremmo stati lasciati alle 18:30.
Tutti lo hanno fatto tranne Adrien, che trallaltro se ne stava addirittura tranquillo in un angolo, a pensare al gatto che gli hanno portato via.Usciti da scuola, come al solito il biondo ha voluto riaccompagnarmi a casa e io gliel'ho stranamente consesso.
Abbiamo preso una stradina sul retro della tabaccheria perchè prima ho voluto comprare delle mentine, guidati solo dalle luci lampaggianti che si accendevano e si spegnevano ogni secondo tracciando nel buio un sentiero giallo strobosciopico.
Com'era prevedibile Adrien ha iniziato ad aprire bocca quando due secondi fa lo avevo pregato di non parlare.
Ero stanca e non mi andava di essere presente alle sue lunghe, ma proprio lunghe chiacchiarate, dei quali la maggior parte hanno a che vedere con la sottoscritta.
E certe volte diventa imbarazzante.
"Allora ci hai pensato?" mi ha chiesto ad un certo punto dalla nostra partenza.
"A che cosa?"
"Alla proposta che ti ho fatto cinque minuti fa"
All'improvviso mi sono fermata e per una frazione di secondo mi sono pure spaventata.
"Come??" gli ho chiesto
"Sto scherzando! È trooooppo presto per metterci insieme non credi?" Mi ha fatto lui alzando le soppraciglia per prendermi in giro.
"Stavo parlando della festa di Halloween".
Mi sono calmata e poi, riprosseguendo il nostro cammino ho detto:"Non credo che Chloè mi voglia alla sua festa".
In quel momento si è fermato Adrien.
Un po' come se ogni volta che qualcuno di noi due si fosse fatto un'idea sbagliata o ingiusta avrebbe dovuto frenare il passo per chiarire il fatto.
"Come sarebbe a dire?" ha domandato
"Sai com'è fatta..."
"Ma solo perchè pensi che Chloè non ti voglia alla sua festa non vuoldire che tu non possa andarci. Andiamo Cheng, è una festa!"
"Comunque anche se fosse così non penso di volerci andare. E poi si sa che Chloè mi detesta"
"A chi importa? A nessuno sta simpatica Chloè apparte quella sua cosidetta irritante sgualdrina Sabrina"
"Comunque sia non lo so ancora" gli ho risposto infine.
La nostra discussione ha preso in mano un piccolo intervallo che poi ha preso nuovamente inizio dopo quasi 40 secondi di imbarazzo silenzioso.
"Ti sei mai sentita vuota dentro?"
"In che senso?" gli ho chiesto
"Possiedi un corpo di tessuti uno sovrapposto all'altro di cui ti senti estraneo perchè a un certo punto non sai più controllarlo. È spaventoso, ma ora non lo è più perchè ci sei te al mio fianco, dico bene Marinette?"
Quelle parole le diceva come se fosse sicuro di sè al cento per cento.
"Se lo dici tu".I secondi passavano in fretta e nel corso del nostro tragitto le nuvole hanno cominciato a diventare nere e in seguito a lanciare grandinate di cubi di ghiaccio che... eccome se facevano male!
Non mancava altro che Adrien si togliesse il cappotto nero e mi coprisse la testa, il chè non ha aiutato molto dato che la grandine quella sera era agitatissima.
Così siamo andati sotto un riparo accogliente che ci ha protetto le teste bagnate.
Ho restituito il cappotto ad Adrien e gli ho sorriso per ringraziarlo. Pare che abbia apprezzato quel sorriso ed è tornato a raggomitolarsi come un furetto infredolito.
"Come farai a tornare a casa?" mi ha chiesto, e sinceramente, non lo sapevo neanch'io. Perciò, tanto per riempire lo spazio in bianco gli ho posto la stessa domanda e lui inarcando un soppraciglio ha detto:"Che c'è? Ti preoccupi per me?"
Sicuramente, ho pensato, non sarebbe andata per il verso giusto.Sono tornata con un nuovo capitolo anche se molto corto ma ho cercato di fare del mio meglio... scusate per la lunga assenza, avevo detto che avrei aggiornato più volte ma non sono riuscita perchè mi sto preparando per gli esami di terza e quindi non trovo mai tempo per rilassarmi...
Ciauu
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You're mine♡
Fiksi Penggemar||BASATA SU "MY LITTLE MONSTER"||Marinette, una comune sediciene parigina, un giorno si trova ad imbattersi contro il suo vecchio compagno di classe, nonchè il suo stalker personale. Adrien è una persona poco socievole; la scuola è il posto che gli...