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Mi stupisco di quanto il tempo passi in fretta. Tutto sembra superficiale, sembra che certe cose potrebbero durare per sempre, ma non lo fanno. Il tempo ci fotte tutti. È già passata una settimana e non posso dire sia stata la migliore: Cameron mi ignora. O meglio, non è che mi ignora, è come se non volesse farsi vedere in giro con me, quindi è tutto carino e gentile con me quando siamo da soli, ma non vengo considerata quando c'è altra gente.

Io e Jack Gilinsky abbiamo lavorato ancora di più sulla canzone, e adesso la stiamo modificando.

<<Che ne dici di alzare di un tono tutta la canzone?>> propone con gli spartiti in mano.

<<Si può fare, ma così dovremmo cambiare completamente tonalità>> ribatto.

Resta un attimo a pensarci e poi chiede se possiamo provare e vedere come viene. Devo dargli ragione, è molto più bella in questo modo. Prendiamo gli spartiti e cambiamo le tonalità, non rendendoci quasi conto del suono della campanella.

<<Siamo una grande squadra>> dice alzandomi il cinque e aiutandomi con i vari fogli.

<<Puoi dirlo forte>> rido.

Vado al mio armadietto e vedo Cameron che mi guarda. Gli lancio un'occhiata come per chiedergli cosa voglia. Lui non risponde e se ne va. Ecco di cosa parlavo prima.

Cerco di non pensarci troppo e vado alla mia prossima lezione, fortunatamente non troppo impegnativa. Vengo distratta da un messaggio di Snapchat: da Cameron.

Cosa vuole adesso?

Senza farmi notare apro la foto. È un selfie di lui in biblioteca con scritto "Mi raggiungi? Penso dobbiamo parlare".

Dobbiamo parlare, un modo carino per dire "non mi interessi, aspetta che te lo dico in faccia".

No dai, non posso pensare sempre al peggio, magari vuole chiedermi i compiti. Che ripensandoci sarebbe anche peggio di ammettere di non essere interessato.

Chiedo di andare in bagno e vado verso la biblioteca. Dopo le prime settimane sono riuscita ad ambientarmi piuttosto bene, la scuola sembra molto più grande quando non riesci ad orientarti. Entro e vedo che ci sono poche persone, Cameron con la schiena su una parete e un libro in mano.

<<Non vorrai farmi credere che sai anche leggere>> lo prendo in giro avvicinandomi.

<<Guardo solo le foto>> risponde chiudendolo e sospirando.

<<Di cosa volevi parlarmi?>> vado subito al dunque. Se deve dirmi che non gli interesso, tanto vale non girarci attorno.

<<Hai mai letto "Il grande Gatsby"?>> chiede, senza rispondermi. <<È davvero un bel libro, ti fa pensare, in un certo senso. L'ho letto la prima volta quando->>

<<Cameron>> lo interrompo. <<Vai al punto>> dico.

<<Okay>> risponde. Prende un respiro profondo e si passa la mano tra i capelli, risultando davvero molto sexy. Avanti Alyssa, concentrati su quello che sta per dirti e non sugli addominali che si vedono dalla maglietta rialzata.

<<Mi sembravi distante questa settimana>> dice.

Distante? Ha seriamente detto "distante"?

<<Quindi io sono sembrata distante?>> ribatto alzando la voce di un tono. La bibliotecaria ci fa segno di abbassare la voce. <<Non mi parli e non mi consideri quando ci sono anche gli altri. Per caso ti vergogni di me, Cameron?>> chiedo cercando di mantenere la voce bassa.

my new beginning (pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora