Your Forgiveness

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Lo vide passarle davanti a passo svelto, perciò lanciò a terra il mozzicone e prese per il braccio Luke. Iniziarono a seguirlo, finche non riuscirono più a sostenere il suo ritmo.

«Michael! Michael, ti prego, aspetta!» chiamò Clary. Era convinta di dovergli parlare, non gli avrebbe certamente confessato i suoi sentimenti, ma almeno avrebbe tentato ancora di farsi perdonare.

«Senti ragazzina, lo vuoi capire che mi devi lasciare in pace?» sbottò il ragazzo, voltandosi e avanzando verso di lei puntandole un dito contro. Tutto il corridoio si era voltato a guardarli, situazione imbarazzante solo per Luke, che osservava tutta quella scena da fuori. I diretti interessati, Michael e Clary, non si accorsero nemmeno di tutti gli sguardi puntati su di loro. Lui era troppo arrabbiato per dar peso a tutti quegli impiccioni e lei era troppo impegnata a concentrarsi per ascoltarlo e non perdersi in quegli occhi.

Secondo Clary, occhi spenti. Occhi che avevano bisogno di essere guardati in un certo modo, in quella certa maniera. Per lei era solo di questo che Michael necessitava, per lei era solo per questo che Michael cercava di allontanare tutti. Michael aveva solo bisogno di essere amato, a parer suo.

«Michael, io…» balbettò, cercando di dire qualcosa. Avrebbe solo voluto scusarsi, avrebbe solo voluto dirgli che le dispiaceva per tutto quanto. Perché glielo impediva? Non riusciva proprio a capirlo questo.

«Tu, un cazzo! Devi lasciarmi stare, porca puttana! Non voglio uscire con te, non voglio essere tuo amico, né tanto meno parlarti, cazzo! Non voglio neanche vederti, stupida ragazzina! Cosa pensi di fare, eh? Di entrare nella mia vita all’improvviso e sconvolgerla a tuo piacimento? No cara, non funziona così, non funziona così proprio per un cazzo! Adesso sparisci dalla mia vista.» le gridò contro. Lei non seppe cosa dire, era rimasta immobile, inerme, con la bocca leggermente spalancata e gli occhi che le pizzicavano. Ma non avrebbe pianto, Clary Cooks non avrebbe mai pianto davanti a lui, non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di vederla ferita. Così strinse i pugni.

«Smettila.» sussurrò. «Smettila.» disse un po’ più forte. Luke di fianco a lei scuoteva la testa, aveva capito cosa lei stesse per fare.

«Devi smetterla!» sbottò, Michael la guardò stupito. «Devi finirla, okay? Ho cercato di esserti amica, ho cercato di passare sopra a tutte le voci che girano su di te. Non volevo vederti così abbandonato a te stesso, come questi stronzi idioti qui intorno ti lasciano! Ma tu no, tu sei così stupido che non vuoi che nessuno ti si avvicini! Tu sei così stronzo da respingere malamente anche le persone che vogliono solo provare a volerti bene! Sei un coglione, ecco cosa sei. Non vuoi più vedermi? Perfetto. Ma ricordati che nessuno ti si avvicinerà mai più. Ciao Michael.» sputò fuori, per poi voltarsi e andare nel giardino posteriore della scuola.

Luke la raggiunse correndo, la trovò seduta su un sasso, la sua divisa macchiata da qualche goccia di pioggia, che fumava la sua sigaretta. Aveva le guance umide, si chiese se fosse stato per il tempo o per le lacrime. Si palesò davanti a lei, che alzò lo sguardo per metterlo a fuoco.

«Non sto piangendo.» si affrettò a dire lei, asciugandosi le guance con la mano che teneva la sigaretta. Tirò su col naso e il biondo le offrì una mano, per aiutarla ad alzarsi. Lei l’afferrò, ma lui l’attirò a sé e la strinse in un abbraccio. Lei continuò a fumare, ricambiando anche la stretta.

Clary cercò di non piangere, guardò verso l’alto, la sigaretta era ormai arrivata al filtro. Continuava a ripetersi di non piangere, non doveva mostrarsi debole. Non avrebbe voluto darla vinta ai suoi sentimenti, ai suoi pensieri, alle sue emozioni. Non l’avrebbe mai data vinta a Michael, non si sarebbe fatta vedere a pezzi. Non si sarebbe fatta sopraffare da tutto quello che lui le aveva detto, lei non l’avrebbe lasciato in pace, anche se gli aveva detto che l’avrebbe fatto. Forse non sarebbe stata la cosa migliore da fare, ma perché non provarci ancora? Lui l’aveva respinta e l’aveva fatta cadere, ma si sarebbe rialzata, più forte che prima, più convinta, ce l’avrebbe fatta. Non era più per lui che lo faceva, l’avrebbe fatto per sé stessa, l’avrebbe fatto per dimostrare quanto lei valesse. Lui non l’avrebbe messa a tacere così facilmente, mai.  E lei aveva Luke al suo fianco, che l’avrebbe aiutata, ne era certa.

She Hasn't Been Caught // Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora