The Flavor of Your Lips is Enough to Keep Me Pressing

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Ancora una volta era in piedi nell’ingresso di casa sua, continuando a fare avanti e indietro per cercare di capire se i tacchi alti neri le dessero fastidio. Si fermava poi davanti allo specchio e si lisciava il vestito del medesimo colore delle scarpe, si guardava un po’ e cercava di capire come le stessero i capelli, sistemava il cerchietto di perle banche che indossava sulla testa.

Il trillo del campanello la fece sussultare tanto che quasi cadde a terra; con il fiatone aprì la porta e vide Luke davanti a lei, con i suoi soliti jeans che gli facevano da seconda pelle e una camicia bianca, che contrastava il nero che ricompariva anche nella sua giacca di pelle. Si mordicchiò il labbro alla vista del suo migliore amico in quelle condizioni, era molto attraente, non poteva certo negarlo.

Il biondo buttò la sigaretta che stava fumando a terra, lasciando uscire il fumo dalle sue labbra, che creò una nuvoletta di un colore simile al bianco grigiastro, illuminata dal chiarore dei lampioni e della luna.

Lo squadrò ancora una volta e notò che indossava le sue solite All Stars nere, mentre lei chi voleva prendere in giro con quei vertiginosi tacchi su cui sapeva camminare a malapena nonostante avesse passato l’ultimo quarto d’ora a fare avanti e indietro nel suo ingresso? Aprì di più la porta, fuggendo poi su per le scale, lasciando l’amico con un’espressione abbastanza interrogativa stampata sul viso. Ricomparì pochi minuti dopo, ai piedi le sue Converse nere come la pece, si sentiva molto meglio.

Sorrise al biondo, che si avvicinò e le cinse la vita, lasciandole un bacio sulla testa. Clary afferrò la sua solita borsa nera e strillò alla madre che sarebbero andati a una festa. Appena fuori la porta si accese una sigaretta e cercò di rilassarsi.

Era in panico totale perché sapeva che quella non era il genere di feste alle quali andavano di solito, era una festa in una discoteca in periferia, dove Clary sapeva chi avrebbe potuto incontrare: Michael. C’era una buona percentuale di probabilità che lui sarebbe stato a quella festa a spacciare. Aveva capito di cosa parlasse il ragazzo da capelli verdi quando, il mercoledì appena passato, aveva detto a quel Josh di andare a prendere “la sua scorta”. Era così ovvio, perché non ci era arrivata prima? Non diciamo bugie, Michael le aveva rivelato del suo lavoro mentre era fatto, a intuito lei non ci sarebbe mai arrivata. Giustamente, quando l’aveva scoperto, si era detta di andare con Luke a una di quelle feste in periferia in cui, nonostante ci siano ubriaconi e fattoni, c’è da vestirsi bene, perché altrimenti non ti fanno entrare.

Presero perciò un treno che li portò a pochi passi da quella discoteca e, per loro fortuna – più di Clary che di Luke –, il buttafuori li giudicò abbastanza eleganti da farli entrare.

Appena dentro perciò lei si fiondò al bancone del bar, accaparrandosi uno sgabello su cui rimase immobile per una buona mezz’ora, cercando di finire il suo drink con tutta la calma possibile, nonostante l’ansia – che si era insediata dentro di lei – di non trovare il suo amato ragazzo dai capelli verdi. Intanto Luke cercava di fare colpo su qualche ragazza, strusciandosi a destra e a manca. Clary aveva perso il conto di quante ragazze il biondo avesse baciato nell’ultima mezz’ora. Le veniva da ridere, perché lui era sempre stato un ragazzo timido, di quelli che non riescono ad approcciare le ragazze con tutta quella nonchalance che stava adottando lui in quel momento.

Qualcuno le poggiò una mano sulla spalla e si avvicinò al suo orecchio, soffiandole sul collo. Rabbrividì al respiro caldo di quello sconosciuto e arrossì fortemente. Ringraziò le luci della discoteca che impedivano di vedere a quel qualcuno il color pomodoro che le sue guance avevano assunto. Chiunque fosse inspirò il suo odore fortemente, per poi soffiarle nuovamente sulla pelle, un po’ più vicino all’orecchio questa volta.

«Odori di nicotina, ti andrebbe di provare qualcosa di un po’ più forte?» le sussurrò nel padiglione auricolare lui. Lei si girò di scatto, riconoscendo quella voce.

She Hasn't Been Caught // Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora