Stranamente quel giorno non pioveva. Stranamente quel giorno a Londra non c’era quasi nessuno per le strade. Stranamente Clary aveva un sorriso sul viso che le andava da un orecchio all’altro, fino a farle tutto il giro della testa. Stranamente anche Luke aveva un sorriso enorme stampato sulle labbra. E, ancora più stranamente, anche Michael ne sfoggiava uno.
Clary era stesa al molo, con la testa appoggiata sulle cosce di Luke, che le accarezzava i capelli mentre teneva le gambe penzoloni, con i piedi che sfioravano la superficie dell’acqua. Le stava raccontando della sera precedente, dell’appuntamento con Hilary, le diceva che si erano messi insieme, che si trovava davvero bene con lei, che aveva trovato quella giusta, che lo rendeva veramente felice. La castana sorrideva anche per questo: era felice che il suo migliore amico avesse trovato anche lui qualcuna che lo rendesse felice come Michael faceva con lei.
Pensava quindi alla sera precedente, pensava a Michael, alle sensazioni che le aveva fatto provare. Credeva che lui fosse veramente cambiato, che avessero davvero trovato un punto d’incontro. Entrambi avevano avuto una certa influenza sull’altro.
Michael l’aveva resa un po’ più sicura di sé, un po’ più libera, spensierata, un po’ più impulsiva; l’aveva resa un po’ meno fissata con le regole, l’aveva resa un po’ più ribelle, forse l’aveva resa un po’ più viva.
Mentre lei aveva fatto l’opposto: lo aveva fatto rigare un po’ più dritto, lo aveva reso un po’ meno ribelle, un po’ meno egoista e un po’ meno meschino. Le persone non avevano più paura di lui, mentre avevano iniziato a rispettare di più Clary e Luke.
E mentre i due migliori amici erano al loro laghetto a fumare qualche sigaretta, Michael stava steso sul suo letto a pensare alla sera precedente. Aveva fatto l’amore con Clary, non aveva fumato e non era ubriaco, eppure l’aveva fatto. Si sentiva strano, ma si sentiva bene. Non sentiva di aver fatto un errore, era la cosa giusta, perché si era accorto di provare qualcosa per quella ragazzina che all’inizio tanto detestava.
“È quella giusta, sono sicuro.” pensava. E mentre faceva l’ultimo tiro dalla sigaretta, ripensava a quella canzone che avevano ascoltato sul treno mentre andavano in discoteca. Era della loro band preferita, o meglio, una delle tante, la musica era sicuramente una cosa su cui si erano trovati veramente d’accordo.
Michael decise che quella sarebbe stata la loro canzone, perché li rispecchiava veramente, sembrava che gli All Time Low e Vic Fuentes dei Pierce The Veil l’avessero scritta appositamente per loro, perché “A Love Like War” erano effettivamente loro, il loro era “un amore come una guerra” perché nonostante si fossero ormai trovati, nonostante non si odiassero più, si trovavano spesso a discutere per poi concludere il tutto con un abbraccio sincero, che ora si sarebbe sicuramente trasformato in un bacio.
Aveva le cuffie e assaporava strofa per strofa la loro storia e ritrovava loro due in ognuna.
Make a wish on our sorry little hearts,
Have a smoke, pour a drink, steal a kiss in the dark,
Fingernails on my skin like the teeth of a shark,
I'm intoxicated by the lie.
Come quella sera precedente, in cui l’aveva attirato in bagno e l’aveva baciato, lui l’aveva spinta contro la parete e lei gli aveva stretto la maglietta. Come lui che era riuscito a convincerla a bere e a fumare. Come loro due che avevano fatto una specie di giuramento dopo quella sera. E all’inizio a lui era sembrato puro divertimento, poi però aveva capito che non era solo quello, non era stato solo sesso.
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She Hasn't Been Caught // Michael Clifford
Teen FictionLe amicizie sbagliate possono far finire in strane cerchie, ma se non fosse solo un’amicizia? Se finalmente avessero trovato il pezzo mancante che li completa? Per amore ci si può far trascinare in situazioni che mai si vorrebbero affrontare? Una...