Non sapeva se ad attrarre quell'artista di strada, che si trovava di fronte a lui, fosse il suo abbigliamento, tutto targato Ferrari, oppure il fatto che stesse leggendo e quindi era più semplice da ritrarre.
Matias alzò gli occhi dalle pagine dell'ultimo libro di Amos Oz e si mise a osservare l'artista.
Era un uomo grassoccio, dagli occhi piccoli e folti baffi neri con qualche pelo bianco. I capelli brizzolati erano seminascosti da un cappellino con visiera che stonava un po' con il suo aspetto maturo.
Abbassò di nuovo gli occhi sul libro per non far capire che si era accorto di essere lui l'oggetto del disegno dell'artista.
Era giunto a Parigi poco dopo la sua ragazza, per aiutarla a capire il motivo per cui Romy era sparita da Los Angeles senza dire una parola.
A differenza di Jude e Alan, che credevano che anche quella volta era solo una fuga, Matias era convinto che non fosse solo quello.
Romy stava nascondendo qualcosa a tutti, anche alla sua famiglia.
Ma il motivo di tale decisione era avvolta dal mistero.
I suoi pensieri vennero interrotte dal suono del suo cellulare.
Quando notò sul display il nome della sua ragazza sorrise.
-Ciao, amore, dimmi.
Dall'altra parte del telefono sentí la voce di Anastasija che gli pareva parecchio tesa.
-Non riesco a rintracciare mia madre. Non risponde nemmeno a Jude.
Le sottili sopracciglia bionde di Matias si incresparono.
-Sono preoccupata, se si fosse cacciata in qualche guaio...
Matias sospirò.
-Ana, ascoltami sai come è fatta Romy se non ti ha contattato è perché vuole stare da sola. Vedrai che quando sarà pronta si farà sentire lei. Non assilarla. - tentò di dire il ragazzo.
Conosceva Romy da almeno cinque anni. La donna era sempre stata una persona difficile da capire, apparentemente forte, nascondeva un animo fragile, quasi infantile.
Ed era quasi impossibile da comprendere.
-Matias? - la voce di Anastasija lo riportò bruscamente alla realtà.
-Dove sei? Ti raggiungo.
-All'appartamento di mia madre. A Le Marais.
-Arrivo.
Matias staccò la chiamata e si rese conto che l'artista che aveva davanti lo stava osservando.
-Grazie per il ritratto. - Sorrise il giovane.
-Oh figurati, mi è piaciuto molto. Vuoi vederlo? - domandò l'uomo con un sorriso gentile.
-Mi piacerebbe ma ho fretta.
-Lo avevo intuito, comunque se domani sei ancora in giro, vieni in piazza e chiedi di Jean con il cappello. Ti diranno dove sono - l'uomo raccolse le sue cose e si allontanò.
Matias rimase ad osservare la sagoma di Jean che si allontanava finché la sua figura non scomparve all'orizzonte.
Chiamò un taxi e ordinò di dirigersi verso Le Marais, ben sapendo che al suo arrivo avrebbe dovuto rassicurante Anastasija e sperare che Romy, nel frattempo, si fosse fatta sentire.
Una volta varcata la porta dell'appartamento, Matias si trovò sommerso dall'abbraccio della sua fidanzata.
Anastasija aveva gli occhi arrossati, era evidente che fosse molto preoccupata.
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Mi chiamavano Romy Parker //WATTY2019
RomanceRomy Parker è una delle attrici, scrittrici e produttrici più talentuose di Hollywood. Il suo talento è messo però in ombra da una vita fatta di feste e alcol. Davanti ad un bicchiere di vino la donna fa un bilancio dei suoi quasi quarant'anni di vi...