Alan allungò la mano verso la parte del letto che avrebbe dovuto occupare sua moglie, ma le sue dita strinsero il vuoto.
Avevano dormito insieme dopo parecchio tempo.
In un film romantico sarebbe finito con i due protagonisti che finivano a letto insieme, in quelle scene che ti domandi per quale motivo finisca sempre così.
Ma quello non era il film, era la vita vera e a loro due era bastato rimanere abbracciati tutta la notte per essere felici.
Il sesso era una solo una parte del rapporto tra marito e moglie.
Le palpebre dell'uomo tremarono finché non furono completamente aperte. Estelle non c'era.
Ancora un po' assonnato Alan si mise seduto sul morbido materasso, la stanza era piccola, arredata con semplicità, ma l'uomo sapeva che quella non era la stanza che Romy usava quando si rifugiava in quell'appartamento, del quale aveva scoperto l'indirizzo solo il giorno prima.
Alan aveva recuperato i bagagli nell'albergo dove alloggiava da poche ore e aveva seguito la moglie fino a quel punto di Le Marais.
Estelle era fatta così, era una donna piena di mistero, ma per questo incredibilmente affascinante, era stato proprio il suo lato misterioso ad attrarre Alan.
Ma non solo questo, Estelle era fragile e quando si affezionava a qualcuno dava tutta se stessa, anche se a volte non sembrava.
Il rumore, quasi impercettibile dei tasti di una macchina da scrivere, gli fece capire dove si fosse cacciata Estelle.
L'uomo imboccò il corridoio che dalla zona notte portava alla zona giorno.
La donna era seduta al grande tavolo del soggiorno con davanti una vecchia macchina da scrivere e le sue dita agili battevano sui tasti con rinnovata energia.
Alan si appoggiò allo stipite della porta osservando la stanza.
Era grande, arredata con gusto, ovunque vi erano le amatissime bambole di porcellana della moglie che Alan aveva imparato ad apprezzare.
Alcune bambole avevano le sembianze dei personaggi de Il trono di Spade, infatti sul tavolo, davanti alla moglie vi era una bambola con le sembianze del principe Reaghar Targaryen, la quale era sempre presente quando Romy era nelle vicinanze, tanto che era stato proprio Reaghar a permettere ad Alan di trovare la moglie quando lo aveva perso per le vie di Tuileries. Di fianco al principe vi era un disegno che raffiguava una donna che abbracciava una bambina.
La bambina era Anastasija quando aveva sette anni, mentre la donna era Estelle. Un quadro idilliaco, che, in parte aveva rispecchiato la realtà per un certo periodo.
Alan si avvicinò alla moglie e l'abbracciò da dietro, facendola sobbalzare.
-Il principe Reaghar veglia sempre sulle tue opere?
Estelle sorrise alzando lo sguardo verso il marito che solo allora notò che dalla parte opposta rispetto alla macchina da scrivere vi era quel tomo di ottocento pagine che era "Fuoco e Sangue", uno dei tanti libri extra che Martin aveva scritto oltre alle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco delle quali Estelle era una fan svegatata.
Fin da quando era uscito il primo libro della saga Estelle li aveva collezionati tutti.
-Sempre e comunque, il principe del Drago è sempre un punto di riferimento nelle mie opere. Io e lui siamo molto simili.
Per Alan era normale pensare che sua moglie si paragonasse ad un personaggio letterario come Reaghar, un personaggio tragico, esattamente come Estelle .
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Mi chiamavano Romy Parker //WATTY2019
RomansaRomy Parker è una delle attrici, scrittrici e produttrici più talentuose di Hollywood. Il suo talento è messo però in ombra da una vita fatta di feste e alcol. Davanti ad un bicchiere di vino la donna fa un bilancio dei suoi quasi quarant'anni di vi...