- CRISTO SANTO ODDIO!
Mi passo nervosamente le mani tra i capelli, in panico. Mancano solo dieci minuti allo spettacolo -DIECI MINUTI, CAZZO. E sono completamente in crisi. Le costumiste mi hanno fatta vestire con gli stessi jeans neri dei ragazzi -ovviamente della mia taglia- e non mi dispiace, ma mi sento a disagio con la canotta nera dei Nirvana. Soprattutto perché i ragazzi hanno dedicato circa venti minuti a fissare il tatuaggio che ho sul braccio, nella parte interna. Io appartengo al Guerrero in cui la Vecchia Via si è unita a quella Nuova.
Michael mi blocca afferrandomi per le spalle e mi stringe in un abbraccio spaccacostole -probabilmente per farmi stare zitta e per farmi smettere di andare avanti e indietro. Affondo il volto nella sua spalla, resirando a fondo.
- Se continui ad agitarti è ovvio che ti dimentichi tutto - mi rimprovera, una nota divertita nela voce. Gemo e mi aggrappo alla sua schiena.
- ABBRAAACCIOOOOOOO - veniamo travolti da Calum. Strillo mentre finiamo a terra, ridendo, in un doloroso intrico di gambe e braccia. Io sono con le gambe sul busto di Mikey e Calum ha la testa che preme sul mio stomaco. Scoppio a ridere, e nello stesso momento la porta si apre. Luke e Ash si fermano sulla soglia perplessi e stupefatti nel vederci in quella posizione assurda.
- Ma che cazz... - esclama Luke, stralunato. Scoppiamo a ridere, mentre Calum cerca di svignarsela riuscendo solo a cadere a faccia in giù -grazie a Dio su uno dei tanti cuscini sparpagliati per il camerino. - Ahia, Calum! - urla Michael quando lui cerca di rialzarsi. - La mia gamba!
Ashton scoppia a ridere e si avvicina, spalleggiato da Luke. Mi sovrasta con la sua altezza e mi tende le mani. Sorrido piano e le afferro. Senza nessuno sforzo Ashton mi tira in piedi e finisco a pochi centimetri dal suo petto. Arrossisco, mentre dietro di noi Michael e Calum continuano a lamentarsi e Luke a ridere. Le sue mani sono caldissime e salde. Ashton mi fa quel sorriso dolcissimo e scioglie le nostre mani. - Allora? Siete pronti? - chiede alzando lo sguardo.
- Ma certo! - esclamano in coro Michael e Calum. Serro le labbra. Una mano stringe dolcemente la mia spalla e mi volto. Luke mi sta porgendo Jenny con un sorriso gentile. - Saremo di fianco a te - dice con calma.
Annuisco, e in pochi minuti, dopo le ultime sistematine, stiamo percorrendo il corridoio scuro dietro al palco. Man mano che ci avviciniamo le urla si fanno più forti, per poi centuplicarsi quando Luke sbuca per primo sul palco. Deglutisco nervosamente, ad ogni passo il mio cuore accelara i battiti.
Ashton mi stringe la spalla. E poi sbuchiamo fuori. I riflettori si puntano all'istante su di noi, accecandomi. Alcuni fischi mi perforano le orecchie, ma continuo a camminare. Luke ammicca e mi sorride mentre Michael mi si affianca e insieme andiamo al microfono. Il suo braccio gessato e pieno di scritte spicca sulla sua pelle.
- Buonasera a tutti voi! - esclama Luke. La sua voce viene quasi ricoperta dalle urla e dai fischi. Davanti a me ci sono centinaia di volti sognanti ed eccitati.
- Come potete vedere qualcuno si è fatto male... e non può suonare! Perciò date un caloroso benvenuto a Clarisse!
Sorrido nervosamente mentre partono i fischi e le urla. Michael si china al mio orecchio. - Adesso ti divertirai - sogghigna.
Infatti.
* tre ore dopo *
Sorrido dolcemente ascoltando la voce di papà mentre mi tampono i capelli con un asciugamano candido. - Già, è andato tutto bene, papà.
Ho l'impressione di sentirlo sorridere. - Ne ero sicuro, amore.
Mi mordo il labbro e lascio perdere i capelli. Butto l'asciugamano umido sul letto e mi passo una mano tra i capelli bagnati. Tengo in bilico il cellulare tra la spalla e l'orecchio mentre afferro la borsa e la poso sulle coperte bianche. La apro frugando in cerca della biancheria.
- Piuttosto come va a te?
- Bene, anche se non c'è un orsacchiotto cuccioloso da coccolare la mattina - dice lui allegramente.
Scoppio a ridere assieme a lui. - Ma se vuoi ti telefono alle cinque per salutarti - propongo maligna.
Lui fa un verso strano, come se si strozzasse con dell'acqua.
- Mi preoccuperei... se non sapessi che è impossibile che ti alzi prima delle dieci - ridacchio.
- Sei antipatico, pa...
Vengo interrotta dal rumore della porta che si spalanca.
- Clarisse, Luke ha detto che... cazzo!
Mi volto avvampando e serrando la presa sul telo bianco che mi copre arrivandomi a malapena a metà coscia. Ashton mi fissa a occhi sgranati, le guance rosse.
- Ti richiamo - sussurro imbarazzata a papà, senza aspettare la sua risposta. Gli occhi verdi di Ash sembrano perforarmi la pelle. Poi, quando butto il cellulare sul letto, batte le papebre e si volta di scatto.
- Scusascusascusaaaa! - esclama alzando le mani davanti al viso, anche se è girato. Deglutisco.
- E-ehm... non importa - sussurro senza fiato. All'improvviso sto sudando. - Dammi... solo due minuti - cerco di guadagnare tempo. Ashton annuisce senza voltarsi e ne approfitto per afferrare al volo la biancheria, una maglia di Harry Potter e dei pantaloncini neri. Mi rinchiudo in bagno e non appena la porta si richiude con un lieve tonfo lascio andare il fiato che ho trattenuto e scivolo sul pavimento ghiacciato. I vestiti finiscono a terra. Grazie al cielo ho asciugato prima.
- Cazzo - sussurro, portandomi le mani alle guance. Sono bollenti.
Mi ci vuole qualche minuto per ricompormi. Altro che due. Quando finalmente sono vestita faccio un tremolante respiro profondo ed esco. Ashton è affacciato alla finestra, con i gomiti poggiati sul davanzale e la maglia blu scuro sollevata su un fianco. Lascia intravedere un lembo di pelle. Arrossisco e punto gli occhi sulle sue scapole, tossicchiando per farmi notare. Ash si gira di scatto e i suoi occhi verdi mi percorrono da capo a piedi. Mi sembra quasi di intravedere un bagliore deluso nel suo sguardo.
Ma cosa cazzo... Clarisse. Dacci un taglio. Solo perché ti piacerebbe che ti saltasse addosso non vuol dire che la cosa sia reciproca.Arrossisco per i miei stessi pensieri. Dio mio, a che livello sono arrivata? Ma la vocina nella mia testa ha ragione. Lascerei volentieri che Ashton Irwin mi saltasse addosso.
Ashton's POV:
È bellissima. La maglia larga nasconde tutte le sue curve e i suoi capelli chiarissimi sono sciolti, ancora umidi e arruffati. Ha le guance rosse e i suoi occhi saettano dalla mia faccia a qualche punto imprecisato del mio corpo. La spalla. Lo stomaco.
Era più bella con solo l'asciugamano addosso, però, mi rammarico. Subito dopo mi do uno schiaffo mentale. Cosa vado a pensare? Sono proprio disgustoso.- Ehm... L-Luke voleva uscire... Mikey e Cal vanno con lui... - balbetto imbarazzato. Lei si avvicina sedendosi sul letto. Ow. Per un attimo l'immagine di lei e me sdraiati -vestiti- su quel letto mi passa per la mente.
- Tu non vai? - chiede aggrottando la fronte. Scuoto la testa, infilando le mani nelle tasche dei jeans.
- No... non ho voglia.
Lei sorride. - Nemmeno io.
- Oh... okay - annuisco come un'emerito deficiente e faccio qualche passo verso la porta.
- Ash? - il mio cuore inizia a ballare il tip tap nel mio petto. Mi giro. Il suo sorriso è stupendo.
- Resta qui. Puoi avvisare Luke con un messaggio. Chiacchieriamo un po'.
Cazzo. - Va bene - sorrido.
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Lucky Girl || Ashton Irwin || 5sos ||
FanfictionCosa succederebbe se Michael Clifford si rompesse un braccio due giorni prima della partenza per il tour mondiale? I 5 Seconds of Summer non potrebbero rimandare le date. Allora a chi toccherà suonare al posto di Michael?