Lucky Girl || Ashton Irwin || 5sos ||

Capitolo Dodici

- Sei un genio - soffia Ashton sorridendo. - Sei un cazzo di genio, Riordan.

I suoi occhi verdi brillano eccitati, il suo respiro è veloce mentre ride, con la sua dolce e irritante risata da bambino. Non credo che si sia reso conto di quanto siamo vicini, ma io sì. Io osservo senza fiato e con le guance rosse ogni piccolo dettaglio. I ricci fradici gli cadono sulla fronte, gocciolando sulla sua fronte e scivolando lungo il suo viso. La sua canottiera dei Nirvana è incollata alla sua pelle e lascia scoperte le sue spalle muscolose, coperte da un velo leggero di acqua.

Sorrido, mentre le grida di Michael, Calum e Luke ci insultano e mandano al diavolo poco lontano. Ma all'improvviso le loro voci tacciono. Ash sgrana gli occhi, rendendosi finalmente conto della nostra vicinanza -o non vicinanza. Le sue gambe sfiorano le mie mentre le muove ritmicamente per tenersi a galla; il suo petto è a un paio di spanne dal mio seno.

- Oh... - mormora arrossendo. Sorrido dolcemente e ridacchio, allungando la mano e scompigliandogli i capelli. - Sei tenero - mi lascio sfuggire. Lui sorride e sulle sue guance appaiono le fossette che amo così tanto. Ride vedendo la mia mano fremere, intuendo che voglio disperatamente affondare le dita nelle sue fossette, ma il nostro momento di solitudine viene rotto da Calum.

- Se avete finito di mangiarvi con gli occhi, io vorrei tornare in camera a lavarmi! Possiamo andare?

Mi giro verso di loro arrossendo vistosamente, imbarazzata, appena in tempo per vedere Michael dare uno scappellotto bello forte sulla nuca al moro. - Ahi! - protesta lui, mentre Luke alza gli occhi al cielo.

- Stavano per baciarsi, cretino - borbottano Luke e Mikey all'unisono. Ashton tossicchia imbarazzato e sprofonda sott'acqua per nascondersi alla mia vista. Michael nuota verso di noi e in un paio di bracciate è davanti a me. Mi attira in un abbraccio caldo e le mie guance si imporporano più di quanto non lo siano già. - Non ascoltare quel cretino di Calum - dice sottovoce, accarezzandomi i capelli. Poi mi lascia andare e usciamo dalla piscina.

Cominciamo a ripulire il disastro che abbiamo combinato: quando io e Ash li abbiamo tirati in acqua, i ragazzi hanno rovesciato tutte le patatine che si stavano beatamente mangiando mentre si godevano lo spettacolo di me e il loro amato batterista che ci affogavamo a vicenda. Io raccolgo le lattine vuote delle coche e chiudo il sacchetto di dolci. Fa freddo. I capelli bagnati mi gocciolano lungo il collo, mentre la maglia che ho indosso si è appiccicata alla pelle. Cazzo, come mi è venuto in mente di metterne una bianca? Si vede tutto, merda.

Un colpetto di tosse mi fa girare. Vedo Ash con un sorriso dolcissimo dietro di me che mi porge la sua felpa. Nera. Asciutta. Grazie a di... grazie ad Ash.

Allungo la mano per prenderla ma mi blocco incerta. La ritraggo scrollando le spalle.

- No, non fa niente... oh.

Le parole mi muoiono in gola mentre Ashton si avvicina e senza dire una parola mi mette la felpa sulle spalle. Il suo petto fradicio è davanti ai miei occhi. Alzo lo sguardo e mi scappa un sorrisetto intenerito mentre lo guardo afferrare le mie mani e infilarmi le braccia nelle maniche della felpa, tutto concentrato e con la lingua tra le labbra, vestendomi come se fossi una bambina.

Una volta finito mi guarda sorridendo e ridacchio, anche se sento le guance calde. Gli passo una mano tra i capelli e mi allungo sulle punte, abbracciandolo. Poso la testa sul suo petto e lui ricambia goffamente l'abbraccio.

- Grazie.

- Prego.

Chiudo gli occhi. Le sue braccia sono calde e delicate mentre mi stringe. Mi sembra di essere in una culla. Una culla bagnata, ma pur sempre una culla. - Mmh - mugula sopra alla mia testa. Alzo lo sguardo e vedo che mi sta fissando con i suoi bellissimi occhi verdi, con sfumature color nocciola.