Lucky Girl || Ashton Irwin || 5sos ||

Capitolo Diciassette

- Ti obbligo - dice Luke con voce strascicata, forse per via delle due birre e mezzo che si è scolato - ad andare domani a mezzogiorno in boxer sul balcone e urlare Sono incredibilmente bello.

Rido assieme agli altri mentre la faccia di Calum diventa bordeaux e deglutisce. Luke sorride perfido e prende un altro sorso di birra, pulendosi poi la bocca con il dorso della mano. I suoi occhi azzurri sono brillanti ed è un po' allegro. Ma giusto un po'. Ashton ricomincia a ridere non appena Calum tira al biondo un cuscino, afferrandolo da dietro alle spalle di Michael che, rimasto senza appoggio, batte la testa contro la testiera del letto. Mikey geme e si strofina la nuca con una mano, una smorfia indispettita sulle labbra.

- Stronzo - borbotta, scatenando le risatine incontrollabili di Ashton, che cade sul letto mentre si contorce sofferente in preda alle risa. Il peso improvviso del suo corpo fa molleggiare il materasso e sobbalzo, rischiando anche di rovesciare la birra dalla bottiglia che ho in mano.

Gli sorrido mentre mi rivolge un ghigno ampio. - Tocca a meee! - canta, un po' brillo. Punta l'indice contro di me e i suoi occhi verdi e rilassati si puntano nei miei.

- Quando hai baciato qualcuno per la prima volta?

Scrollo le spalle e bevo un sorso di birra, accarezzando distrattamente le coperte sotto di me.

- Quattordici anni.

- La prima volta che hai fatto sesso? - chiede precipitosamente Calum, ora sdraiato sull'altro letto con la testa sulle gambe di Michael. Potrei anche rifiutarmi di rispondere, ma sinceramente non ci penso e replico sciolta, grazie all'effetto dell'alchool.

- Quindici anni, il giorno prima del mio sedicesimo compleanno. A casa sua. Diceva di volermi fare un regalo, ma alla fine l'ho fatto io a lui - rido. I ragazzi fanno una specie di coro ridacchiante di uuh e sbuffo. Guardo Michael.

- Obbligo - sceglie lui. - Uhm... dì a Luke quello che hai fatto ieri.

Lui impallidisce e si fa piccolo piccolo, sotto allo sguardo sospettoso del biondo. - Cos'hai fatto, Mikey-Mikey?

- Ho mangiato il tuo ovetto kinder - bisbiglia terrorizzato. La reazione di Luke non si fa attendere. Spalanca gli occhi e apre la bocca così tanto che penso che tra un po' la sua mascella toccherà terra. Fissa ferito e inorridito Michael, che ha un'espressione da cucciolo bastonato troppo dolce per non suscitare tenerezza.

- COSAAAAAA???? Come hai osato?! Il mio ovetto kindeer! - piange disperato. Sorrido sotto ai baffi mentre Ashton si volta di scatto sulla pancia e affonda il viso nelle coperte bianche per soffocare le risatine.

Luke abbassa gli occhi traumatizzato e rido, intenerita. Salto sul suo letto e scavalco le gambe di Michael, sporgendomi a baciare la guancia del biondo.

- Te ne compro uno domani - cerco di consolarlo, e lui mi guarda con un sorriso gigantesco, all'improvviso resuscitato dal fondo dell'abisso di disperazione. - Ma graaaaaaaazie - canticchia stringendomi rapidamente un braccio attorno alla vita e tirandomi al suo petto. Rido mentre il mio sterno urta la sua spalla e lui mi schiocca un bacio sulla guancia.

- Sei dolscee - sospira. Mi lascia andare e torno a gattoni verso il bordo del letto, facendo scivolare le gambe giù dal materasso e sfiorando con i piedi nudi il pavimento gelido. Rabbrividisco e mi siedo sul bordo del letto, ora occupato solo da Ash che, le braccia scomparse sotto al cuscino bianco panna, ha la guancia affondata nelle lenzuola e mi guarda con i suoi occhi da cucciolo.

- Questo gioco mi ha stufato - si lamenta Calum. Mi piego verso il pavimento per riprendere in mano la bottiglia di birra che avevo posato ai piedi del letto per andare da Luke, ma vengo colta da un capogiro. Mi porto le mani alla fronte e premo le dita sugli occhi per cercare di alleviare la sensazione di vertigine. Subito una mano calda si posa sul mio fianco. Rabbrividisco mentre il fiato di Ash soffia sul mio collo, con un vago sentore di alchool. - Stai bene? - sussurra, mentre gli altri tre continuano a litigare su che gioco dobbiamo fare. - Magari è meglio se mi sdraio un poco - mormoro. Lo sento annuire e le sue mani mi circondano la vita, trascinandomi dolcemente e con forza verso il centro del letto, esattamente dove pochi secondi fa c'era lui.