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CAPITOLO 35

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CAPITOLO 35

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Hope

Continua a parlare dicendo: "Sai, nel momento in cui ho visto che li ha separati non mi è piaciuta quella signora. Ora tu dirai da quale pulpito viene la predica, almeno lei uno l'ha preso tu hai abbandonato entrambi" dico in modo molto serio, però poi aggiungo: "Ed è qui che ti sbagli, perché io in realtà non ho mai abbandonato entrambi. Per me è stato molto difficile all'inizio, però non volevo stare con il rimorso che mancava qualcosa ai miei figli. Poi..."

"Poi cosa?"
Domanda, incitandomi a parlare.

"Dopo un po' che sono scappata di casa, lui ha cercato di trovarmi, però non ci è mai riuscito, fino a quando un giorno ebbi davvero molta paura. Mi arrivò un messaggio in anonimo con scritto: "Sappi che cercherò in tutto il Mondo se è necessario per trovarti. Tu devi stare con me, sei di mia proprietà, non hai il permesso di stare in giro senza di me." Quando lo lessi le lacrime iniziarono a scendere e non c'era modo per fermarle, soprattutto quando è arrivato un altro con su scritto: "Se so che sei ancora incinta, ti farò del male, e se farai nascere i bambini, perseguiterò te e loro a vita" sussurro piangendo.

Martin sembra capire tutta questa orribile situazione, mi abbraccia e dice: "Tranquilla, ora ci sono io ad aiutarti!".

"Grazie! Ora puoi capire perché ho deciso di abbandonarli. Perché ho pensato che se trovava me, poteva farmi del male e non mi importava, ma se trovava tutti e tre faceva del male anche a loro e questo non potevo assolutamente accettarlo. Per una settimana ho cercato di lottare, poi si è aggiunta anche la questione economica e ho capito che due poveri bambini innocenti non potevano essere posti già così tanto sotto pericolo."

"Hai ragione Hope. Tu l'hai fatto per loro. Però ora mi viene in mente un'altra domanda" dice in modo abbastanza perplesso, ma allo stesso tempo curioso.

"Certo Martin, dimmi tutto!"
Affermo in modo molto sicuro.

"Come hai fatto a trovarmi quando c'è stato l'incidente con la nave?",

"Come ti ho detto non li ho mai abbandonati. Ora ti spiego tutto."

"Va bene" replica in modo convinto.

"Allora, partiamo dall'inizio. Nel momento in cui li ho abbandonati ho avuto un brutto presentimento per la signora che prese Josh, mentre per te no. Così, giorno dopo giorno iniziai a spiarli. All'inizio mi era quasi sembrato di essermi sbagliata, ma poi quando  vidi che lo picchiava, ho capito che non mi sbagliavo per niente."
Mi interrompe perché lui parlasse.

"Ma in che senso picchiare? Poi magari sarà successo solo un paio di volte."

"Ed è qui che ti sbagli. Dopo quella volta ho iniziato a spiarli sempre di più, e vedevo che ogni volta che Josh piangeva, faceva i capricci, non mangiava, lei lo picchiava sempre."

"Oddio e poi cosa hai fatto?"
Domando in modo molto triste.

"In quel periodo avevo iniziato a lavorare e decisi di fare anche qualche lavoretto extra per poter arrotondare e avere più soldi in modo da poterlo mantenere in qualche modo. Un giorno mi presentai davanti al suo portone e bussai. La signora venne ad aprirmi chiedendomi chi fossi, io le dissi: "Salve signora, posso entrare? Vorrei tanto parlarle." Lei acconsente e mi apre. Una volta dentro inizio a raccontarle tutto, ogni minimo particolare. Dopo che finì di parlare mi disse: "Era ora che arrivassi, non lo sopporto più questo moccioso, stavo pensando persino di abbandonarlo di nuovo." Io cerco di mantenermi calma e le rispondo: "Non ce n'è bisogno, mio figlio torna con me. La ringrazio per tutto quello che ha fatto per lui in queste settimane, ma ora ha bisogno della sua mamma." Nella sfortuna di tutta questa situazione è capitata la fortuna che la signora non si era affezionata a Josh, dandomelo senza problemi, sennò sarebbe stato tutto più difficile" dice tutto d'un fiato.

"Si è vero, concordo con te! Josh è stato sfortunato a trovare questa signora, ma allo stesso tempo è stato fortunato perché è ritornato nelle braccia di sua madre.

"Ora rispondo invece alla tua domanda. Come ti ho detto io non li ho mai abbandonati ed è vero, perché li ho sempre visti da lontano. All'inizio mi sono concentrata di più su Josh, perché in cuor di mamma sentivo che qualcosa non andava, poi, come tu sai, per spiare Jorge, era un po' più difficile. Dopo che Josh ritornò nelle mie braccia, decisi di lavorare ancora di più per poter vedere anche Jorge."

"Quindi tu sei salita sulla mia nave? Ecco perché io e Alexander dicevamo che avevi un viso conosciuto."

"Esattamente. Io sono salita tantissime volte sulla nave, ma non ho mai portato Josh con me. Devi sapere che dopo che iniziai a lavorare mi sono fatta nuove amicizie e lo lasciavo sempre con una mia amica. Ogni volta che salivo sulla nave e vedevo Jorge capivo che lui stava bene, che non gli mancava niente, che aveva tutto l'amore di questo mondo. E ora se ti stai chiedendo se quel giorno c'ero anche io sulla nave ti rispondo subito di sì."

Spazio autrice:
Ciao a tutti 🤗
Cosa ne pensate di tutta questa situazione?
Vi sta emozionando la storia?
Cosa ne pensate di questo capitolo?
Vi piace?
Ogni giorno aumentate sempre di più il che mi rende davvero felicissima!
Grazie ancora a tutti!

Spazio autrice:Ciao a tutti 🤗Cosa ne pensate di tutta questa situazione?Vi sta emozionando la storia?Cosa ne pensate di questo capitolo?Vi piace?Ogni giorno aumentate sempre di più il che mi rende davvero felicissima!Grazie ancora a tutti!

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Il bambino della naveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora