Era la prima volta in vita mia che ero davvero contento di poter udire il suono della sveglia. Quella mattina non mi svegliai irritato, al contrario, la conversazione avvenuta con l'anonimo di Grindr mi aveva dato la giusta carica per affrontare la giornata. Sapevo che si trattava solo di una semplice conversazione, eppure l'idea di potergli scrivere ancora mi rendeva impaziente.
Afferrai il cellulare e scollegai il caricabatterie, mi connessi a Grindr ignorando volutamente tutte le altre notifiche. Avevo una decina di messaggi da leggere, ma rimasi deluso di scoprire che erano tutti di altri profili. Di Arcobaleno grigio non c'era traccia.
Come se qualcuno me l'avesse strappata via con la forza, l'allegria abbandonò ogni centimetro del mio corpo che, improvvisamente, accusava la mancanza di sonno. Purtroppo per me, avevo una giornata davanti.
Feci colazione con un semplice caffè amaro e raggiunsi l'Accademia, Paolo fumava all'ingresso, aspettandomi. Indossava un maglione bordeaux con un paio di jeans scuri. Inutile dire che la sua prima domanda riguardava proprio Arcobaleno Grigio, nonostante avessi silenziosamente pregato che non fosse così. Gli raccontai della conversazione e liquidai il tutto con un gesto secco.
"Ho vibrazioni positive" disse. "È quello giusto!"
"Per te tutti sono perfetti per me" replicai, entrando nella struttura.
"Vero, ma questa volta ho ragione, fidati di me, okay?"
Di Paolo mi fidavo, lo avevo sempre fatto, ero di me stesso che non fidavo, del mio scetticismo verso qualsiasi forma di amore separata dal semplice sesso. Ero cresciuto così, dubitavo sarei riuscito a cambiare.
Ero seduto al mio posto, di Mario, anzi, del professor Serpa, ancora nessuna traccia. Quando tirai fuori il mio quaderno degli appunti, il mio cellulare emise il suono di quando arriva una notifica e questo mi costò un mucchio di sguardi infastiditi degli altri studenti.Nuova notifica da: Grindr.
Lessi. Sollevai gli occhi al cielo, probabilmente era l'ennesimo ragazzo arrapato, ma la mia curiosità mi mi portò ad aprire l'applicazione. Inaspettatamente, scoprii che era Arcobaleno grigio. Una scarica di adrenalina, se pur minima, mi attraversò il corpo.
- Non è un buongiorno senza caffè, non è vero CS?
Digitai qualcosa in risposta, ma prima che riuscissi ad inviarla, la voce di Mario attirò la mia attenzione. Neanche lo avevo visto entrare.
"Signor Sona, sono lieto sia arrivato puntuale, ma l'uso del cellulare durante la mia ora è vietato, forza, lo posi."
Bloccai il telefono per riporlo in tasca. Vedere Mario davanti alla cattedra, avvolto in un cardigan blu notte, intento a collegare il suo computer alla lavagna elettronica, mi provocò una leggera fitta di dispiacere allo stomaco. Una parte di me aveva sperato che dietro l'account anonimo di Grindr ci fosse lui. Che stupido ero stato.
Quell'ora passò più lentamente del previsto, ero nervoso, impaziente di poter finalmente rispondere ad Arcobaleno. Quando finalmente la lezione finì, affarai il tutto goffamente e uscii fuori. Presi il cellulare dalla tasca, ma l'ennesimo ostacolo della giornata mi bloccò la strada: Francesco Zecchini.
Spazio autore:
Buongiorno a tutt*! Mi dispiace di essere sparito, ma gli esami imminenti e il blocco dello scrittore non sono una bella combinazione.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, lasciate un commento se vi va!
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Il Colore Mancante
FanficClaudio Sona sa quello che vuole e come ottenerlo, d'altronde è nato in un'importante famiglia veronese. Studente d'arte di giorno e animale da festa di notte, Claudio si gode la sua vita, non ha paura dei limiti, anzi, si diverte a oltrepassarli. L...