«Davvero, non devi ingurgitare tutto quello che ti capita sotto mano...» esordì Domenico dopo che si era seduto con Niccolò su una panchina del lungomare. L'altro alzò le spalle, addentando la brioche che aveva comprato e cercando di contenere la fuoriuscita del gelato.
«E quando ci torno in Sicilia in tempi brevi?» domandò Niccolò con la bocca piena.
«Almeno evita di comportarti come un maiale».
«Apprezzo la buona cucina».
«Ho notato. Nonna Assuntina vuole adottarti: nessuno è mai riuscito a mangiare quattro dei suoi arancini in fila e non morire di colesterolo».
«Sono troppo buoni. E la sua cassata è speciale. Per non parlare dei cannoli. Divini!»
«Ok, ok, ho capito, quasi quasi ti lascio da lei, così non devo sopportarti a Morgagni!»
«Ma...»
Domenico sospirò, prendendo poi a leccare il gelato che iniziava a colargli sulla mano. «Avresti dovuto prendere la coppetta per evitare perdite di carico».
«Nicco, per favore. Niente battute da ingegneria».
«Fisica tecnica industriale ti rimane impressa nel corpo: o nel cuore o in punti in cui non batte il sole...»
Domenico lo fulminò con lo sguardo e Niccolò tornò a dedicarsi alla brioche, rimanendo in silenzio per un tempo pari a quello che gli servì per finirla, poi appoggiò i gomiti sulla spalliera della panchina, guardando il mare che rifletteva la luce della luna.
Domenico appoggiò i gomiti sulle ginocchia dopo aver finito il gelato monogusto al cioccolato, sorreggendo poi la testa con i dorsi delle mani.
«E così la settimana è quasi finita...» mormorò Niccolò quasi sovrappensiero. «Be', mi faccio comprare un computer nuovo da Marta?»
«Eh? Che c'entra?»
«È la scommessa di Marta» rispose Niccolò mordendosi un labbro e ricordandosi di aver taciuto sul fatto che, in caso contrario a quello da lui detto, avrebbe dovuto lavare tutta la Ferrari dell'amica.
«Oh... è così materiale?»
«Andiamo, conosci Marta! Ha i soldi, ma non li mette troppo in mostra - okay, tranne che nelle foto di instagram. Però sotto sotto è un marshmallow».
«Non lo metto in dubbio. Ma la scommessa? Che roba è?»
«Maremma, Domi. Non te lo ricordi?»
«Mi sfugge adesso a essere sincero...»
«D'accordo. Non so nemmeno se te l'avevo detto in realtà... l'idea di Marta di confinarci in quelle due scatole di metallo era finalizzata solo al farci tornare come coppia di f-»
«Di forze con risultante diversa da zero?» lo interruppe Domenico.
«Questa era pessima» urlò Niccolò mettendosi le mani nei capelli. «No, non come coppia di forze. Come coppia... romantica? Fidanzati? Piccioncini? Vabbè, scegli quel che ti pare».
«E?»
«E cosa? Devo spiegarti tutto per filo e per segno o ci arrivi anche da solo? Domi, prima o poi devo affrontare Marta. Prendimi pure per pazzo, ma devo dirti che quei baci... uhm... falsi a me non sono dispiaciuti».
«Neanche a me» mormorò Domenico guardandolo negli occhi. Niccolò si grattò la nuca, mordendosi un labbro.
«E quindi... che facciamo?» chiese l'aretino abbozzando un sorriso. «Tu... sei proprio un bischero vero?»
STAI LEGGENDO
Take me away
RomanceNiccolò, aretino, ventidue anni, ha una passione sfrenata per i lego che l'ha portato a iscriversi a ingegneria edile. Vivrebbe tranquillamente se non fosse per la presenza di Marta, la sua migliore amica e consulente sentimentale, che lo vorrebbe...