2: VECCHI RICORDI
Salta giù dal campanile.
Il Salto della Fede termina dentro un carro contenente della paglia, da cui scende poco dopo inseguito dalle imprecazioni del carrettiere.
Ezio si allontana da Piazza San Marco, deciso a immergersi nei stretti e umidi vicoli della città lagunare.
Nel suo camminare senza una reale meta, costeggia i canali intervallati da ponti dagli stili più disparati, incorniciati dalle maestose facciate dei palazzi veneziani; eppure Ezio proprio non la sopporta Venezia... detesta soprattutto l'odore di pesce che appesta tutti quei vicoli e lo segue ad ogni passo.
Non è come Firenze dove non esistono i canali. Della sua città gli manca visitare il Castello di Sonnino o l'arrampicarsi sulla Torre della Zecca. Dopo l'uccisione della sua famiglia ha lasciato villa Auditore; l'amico Leonardo Da Vinci e Lorenzo De Medici ormai esistono solo nei ricordi dell'Assassino.
Per Ezio è giunto il momento di tornare a casa.
Dopo lunghi giorni di viaggio fa finalmente ritorno nella sua amata Firenze.
E' contento.
L'aria sa di cultura, non ci sono canali maleodoranti o gondole lungo le rive dell'Arno, bensì carretti e botteghe a costeggiare quelle strade lastricate in pietra.
La prima tappa è casa sua.
Lo stato di abbandono della villa è evidente, l'arancione dei muri è scrostato.
Le piante nei vasi sono ormai secche, anche se in alcuni punti la vegetazione è riuscita a infiltrarsi all'interno attraverso quelle vecchie finestre, arrampicandosi fino al soffitto.
I mobili sono impolverati.
Le assi di legno del pavimento scricchiolano ad ogni passo.
Ezio entra in sala e guarda verso il tavolo.
Quel messaggio lo disgusta.
Il foglio del gonfaloniere è ancora là.
Decide di rileggere la lettera: Gli Auditore... tutti, compreso Ezio che non sa niente della sua famiglia, oggi verranno uccisi per tradimento contro il Papa. Adesso Giovanni è in prigione, così come i suoi figli maschi, mentre le donne sono con Ezio. Ho mandato le guardie a villa Auditore per ucciderli subito. Ezio era spaventato a morte quando mi ha dato i documenti.
GLI AUDITORE SONO COLPEVOLI! Ezio, dopo tutti quegli anni, sente ancora questa frase nella sua testa.
È divenuta ormai un'ossessione; furioso strappa il foglio e si incammina a passo deciso fuori dalla porta: deve allontanarsi da quella casa... andarsene subito, non può stare lì.
Ripreso il suo cammino tra le strade fiorentine, raggiunge in breve tempo via Larga, trovandosi davanti l'imponente Palazzo Medici.
Si introduce nell'abitazione di Lorenzo, trovando l'amico in uno dei sontuosi salotti del palazzo."Ezio! Da quanto tempo non ti vedo!"esclama con enorme sorpresa l'uomo, seduto su una delle poltrone del salone.
"Già... sei sempre uguale a quanto pare."dice Ezio mentre si siede vicino a lui.
Gli sembra di essere con Petruccio.
Quando stava male, per renderlo felice, raccoglieva le piume al suo posto... e proprio il giorno dell'arresto quella fu l'ultima frase che disse: Portami delle piume e ritorno a letto, Ezio! Ezio ricorda quegli ultimi momenti trascorsi col fratello Petruccio con una fitta al petto.
RICORDO DI EZIO
Petruccio aveva la febbre alta, volevo fare qualcosa per lui... qualsiasi cosa... sembrava così fragile. Dormiva nel suo letto e non volendo svegliarlo, decisi di andare nel cortile.
"Petruccio è sveglio?"chiesi dopo alcune ore a mia sorella Claudia.
"Non è in camera. Io... credevo fosse con te!"rispose lei; allarmato, corsi fuori a cercarlo e lo trovai poco dopo vicino alla casa di Cristina, raccoglieva delle piume dei piccioni.
"Cosa fai? Avevi la febbre!"gli domandai, ero sollevato nel vedere che stava bene.
"Prendo delle piume."
"Facciamo un accordo: te le prendo io, però tu ora ritorni a casa."
"Portami delle piume e ritorno a letto Ezio!"così ne raccolsi alcune prima di tornare a casa e gliele mesi nel cofanetto. Dopodiché mi recai da Leonardo e rimasi in sua compagnia per diverse ore, finché non vidi arrivare Claudia disperata."Hanno arrestato la nostra famiglia."sono confuso.
Quello fu l'inizio di tutto! Ezio fino a quel momento ignorava che il suo adorato e rispettato padre Giovanni Auditore, facesse parte dell'Ordine degli Assassini e fu proprio per colpire lui che fecero uccidere i suoi due fratelli, Petruccio e Federico, insieme a Giovanni.
Ezio non poté fare nulla per impedirlo, è tormentato da questo pensiero."Tu invece sembri... come dire... più tranquillo."dice Lorenzo.
"Probabilmente lo nascondo bene..."
"Hai trovato i fratelli Orsi? Loro sanno dove si trova Rodrigo."
"Dante ha detto che è nei sotterranei di Venezia."
"No, è a Forlì. Cerca La Mela... la tiene al sicuro la contessa."
"E la bottega di Leonardo è sempre nello stesso luogo?"
"No... è vicino al bordello di Paola, in periferia."trovate le informazioni di cui ha bisogno.
Ezio saluta l'amico, lasciando poi Palazzo Medici.
Si mette subito alla ricerca di Leonardo, seguendo le indicazione date dall'uomo.
La bottega non è diversa da quella che aveva visto tempo prima, sebbene il luogo sia differente: quadri, invenzioni strane e fogli su tutti i ripiani.
Entra.
Vede l'amico impegnato; sta sezionando un cadavere... quando sente che c'è qualcuno Leonardo copre subito il corpo, ma appena si rende conto di chi è l'ospite, salta su raggiante."EZIO! SONO COSI' CONTENTO DI VEDERTI!"esclama entusiasto, lasciando cadere sul tavolo gli strumenti che ha in mano. I due si abbracciano felici."Anche io, amico mio. Ma... cosa fai con quel cadavere?"
"Oh. Beh... nulla... sto facendo un'autopsia."dice abbassando la voce.
L'Assassino guarda gli organi orripilato.
La Chiesa non vuole che si faccia l'autopsia sui morti, ma lui lo fa comunque, anche se è pericoloso.
Rodrigo, Lo Spagnolo, ogni settimana manda i soldati nella bottega perché vuole coglierlo in flagrante così da poterlo arrestare, ma Leonardo è molto scaltro e certamente non lo prenderanno facilmente."Ancora con questa storia? Sei rimasto il solito rivoluzionario. Ora molla quell'affare e vieni con me."i due amici escono dalla bottega dell'artista e vanno in una locanda a festeggiare l'essersi finalmente ritrovati dopo molto tempo.
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La vendetta di Ezio Auditore
FanfictionSono Ezio Auditore... ho avuto una vita perfetta fino a 17 anni, poiché eravamo una delle famiglie Fiorentine più importanti e conoscevamo i Medici per invidia hanno impiccato mio padre e i miei fratelli! Conoscerò la figlia di Lorenzo De Medici: Sa...