Una nuova adepta

26 2 0
                                    


 3: UNA NUOVA ADEPTA
Leonardo aveva conosciuto Ezio il giorno prima dell'omicidio del padre Giovanni. Maria aveva portato suo figlio dall'inventore per un quadro.
I due amici alla locanda siedono ad un tavolo più in disparte rispetto agli altri, dal momento che le guardie stanno cercando Leonardo."Ezio non devi dire niente a nessuno di quello che faccio in casa, capisci?"dice l'amico concitato, guardando i clienti.
"Intendi... con i tuoi cosi? Non dirò nulla, stai tranquillo."Leonardo sorride, sa di potersi fidare.
Parlano per ore, perdendo persino la cognizione del tempo, fino a quando il proprietario della locanda li caccia in modo sgarbato essendo passata da un po' l'ora di chiusura.
Leonardo lo saluta euforico, prima di allontanarsi dall'amico e tornare alla sua bottega.
Essendo notte in strada c'è poca gente.
La cameriera di Lorenzo li guarda uscire dal locale e aspetta che i due amici si separino, poi raggiunge Ezio nel vicolo.
Lui attende.
quella donna ha gli occhi gonfi mentre lo informa di dovergli dare una brutta notizia.
L'Assassino la guarda preoccupato, come se sapesse già cosa deve dirgli."Lorenzo è morto... s-se volete, domani ci sarà il funerale nella sua casa."mormora piano; Ezio addolorato e rivolge in preghiera un rapido pensiero all'amico.
La notte sembra ancora più oscura."Io sono un Assassino, ricordate? Sicuramente le guardie saranno al cancello."dice cupo.
Lei allora gli da una lettera che ha scritto Lorenzo prima di morire, poi si volta e senza dire altro se ne va. Ezio siede su una panca in pietra accanto all'ingresso della locanda.
La poca luce che filtra dalla finestra del locale alle sue spalle gli permette di leggere il contenuto del messaggio: EZIO, VORREI CHE MIA FIGLIA SARA DIVENTASSE UN'ASSASSINA... SE TU SARAI D'ACCORDO, VORREI LA ADDESTRASSI TU PERSONALMENTE. QUESTO È IL MIO ULTIMO DESIDERIO, AMICO MIO. IL MIO ULTIMO DESIDERIO... LORENZO.
Ezio riflette su quanto appena letto, mentre si alza e si dirige ancora una volta alla bottega di Leonardo. Non può rifiutarsi, in fondo Lorenzo l'ha sempre aiutato in tutti i modi possibili quando lui era in difficoltà.
Giunto alla sua meta, bussa forte alla porta.
Apre un Leonardo parecchio scarmigliato, chissà quali esperimenti stava facendo."Che fai qui? È tardi... e poi ho da fare. Sai, posso lavorare solo di notte."
"Posso entrare? Io... non me la sento di andare a casa mia."dice Ezio con aria afflitta.
Leonardo lo fissa per un lungo istante."Va bene, certo, però attento. La camera è dopo il laboratorio."spiega facendosi da parte per permettere l'accesso all'amico.
Dopo aver richiuso con cura il portone, lo trascina in corridoio e gli indica la sua stanza.
Ezio entra nella camera.
Sfila il suo vestito, restando in tunica.
Sdraiato sul letto cerca di non pensare a Lorenzo e dopo diversi minuti si addormenta sfinito.
Tuttavia la mattina dopo al suo risveglio non è del tutto riposato.
Si alza e va in cucina, dove trova Leonardo intento a baciare l'aiutante Andrea.
"Lui... è Andrea... ti ricordi? L'hai visto con Maria un po' di anni fa."esclama imbarazzato dopo essere stato colto in atteggiamenti intimi con un altro uomo.
"Ah... sì... e così... voi state... insieme?" anche Ezio è a disagio.
"Già... tu come ti senti? Dormito?"
"Bene. Meglio, credo.... adesso devo andare al funerale di Lorenzo."annuncia, prima di lasciare i due amanti nuovamente da soli e dirigersi verso l'uscita.
Ezio si lascia la bottega dell'amico alle spalle, pensando alla strana situazione del ragazzo.
Cammina perso nei suoi pensieri fino alla parte posteriore di Palazzo Medici perché i soldati sono davanti all'ingresso dei cancelli.
Senza fatica si arrampica sulla facciata e sale sul tetto per studiare la situazione dall'alto.
E' una mattina afosa.
Con attenzione si avvicina verso la parte centrale del tetto in cui si apre un ampio spazio quadrangolare che segna il perimetro del cortile interno.
Ascolta i passanti triste.
Guardando giù nota che la salma dell'amico è stata disposta al centro dell'elegante cortile delimitato da colonne in stile corinzio. Scopre che molti sono presenti al funerale, cerca Sara con lo sguardo finché non la trova.
È una ragazza piuttosto alta, con occhi azzurri e lunghi capelli lisci castani che le arrivano fino alla schiena.
Indossa già gli abiti da Assassino.
Lei guarda gli ospiti.
L'Assassino salta giù nel cortile interno e tutti i presenti quando lo riconoscono si allontanano, guardandolo con sospetto.
In pochi minuti il cortile si svuota, eccetto che per la cameriera, Sara ed Ezio."E rimasero in tre... eravamo dieci..."dice lui vergognandosi di aver rovinato un momento così importante.
"Già... anche il sacerdote che doveva celebrare il funerale è sparito!"fa notare l'Assassina. Lei si avvicina e mostra la Lama Celata, vorrebbe uccidere il prete per quell'affronto.
"Noi non uccidiamo le persone innocenti. Il nostro credo ce lo vieta."spiega all'adepta.
Approfitta della situazione per osservare la sua nuova allieva da vicino. I capelli le ricadono sul viso disordinatamente, dandole un'aria ribelle, gli occhi azzurri sono vispi e attenti.
I tre pregano addolorati e in silenzio davanti alla bara di Lorenzo, poi Sara alza la testa verso il cielo, sa che tra poco pioverà. Ad un tratto una figura nera si staglia contro i nuvoloni neri: è un'aquila che vola."Guarda! Quella è un'aquila, non ne ho mai vista una!"
"Avvisa l'Ordine che sei un'Assassina. Ricorda sempre il credo..."le dice Ezio con tono serio. Si chiede come sarà avere qualcuno da istruire, la ragazza sembra sveglia, ma non è sicuro che possa uccidere senza rimorsi.
Dopo i due lasciano Palazzo Medici e si recano da Paola, la donna che gestisce il bordello in periferia, non lontano dalla bottega di Leonardo."Hai un'adepta. Ecco perché l'aquila fischiava."
"Hai una stanza libera per noi?"l'Assassina osserva timida quello strano locale, a quell'età le ragazze aristocratiche sono già fidanzate o sposate... lei no."Sì. È al terzo piano. Sali su, poi prosegui dritto... l'ultima porta."seguono le indicazioni ed entrano in una stanza spoglia, a parte le due brandine e una lampada ad olio non c'è altro.
Ezio si toglie i vestiti e apre la finestra, sente le campane in lontananza. Sara è immobile e lo guarda con imbarazzo."Puoi girarti? Non voglio toglierlo davanti a te. Dai..."
"Ho già visto molte ragazze mezze nude... mi amavano..."intanto poco lontano dal bordello, Leonardo è nella sua bottega chino sul tavolo con la matita in mano, circondato da fogli pieni di scarabocchi, vari progetti, bozze, armature e nuove macchine; ma stavolta sta disegnando due persone... e' un ritratto per Andrea, raffigura il loro matrimonio.  

La vendetta di Ezio AuditoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora