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Lucrezia, nove mesi dopo, partorisce Augusto nella sua stanza nel convento. Alla nascita non può fare a meno di cercare le somiglianze del bambino con suoi due amanti, osservando attentamente i capelli e gli occhi. In questo momento vorrebbe vicino a sé Perotto, non lo vede dall'inverno.

Vuole affidargli Augusto.

Segretamente manda dunque una lettera al musicista, non potendo lasciare personalmente quel luogo. Le suore, quando scoprono il suo segreto, rimangono scandalizzate, alla fine però l'aiutano in ogni modo possibile.

Una settimana dopo, Perotto arriva davanti al monastero e bussa all'imponente portone. Dopo poco Monica gli apre."Lucrezia, quando è venuta qui, non sapeva di aspettare un figlio..."spiega, mentre inizia a fargli strada verso la celletta di Lucrezia. Siede sul letto, coccola il piccolo Augusto. Ho un figlio da un'aristocratica. Anche se in realtà non fosse mio, l'amerei comunque. Lei purtroppo deve affidarlo a me, gli darò tutto l'amore possibile. Mi assomiglia... Augusto. Pensa tutto orgoglioso, guardando il bambino tra le braccia della madre.

"E... sei certa che è mio? Mi assomiglia..."

"Augusto. Devo dartelo! Crescilo meglio che puoi. Verrò quando posso."si raccomanda Lucrezia, allungando le braccia per poter dare il neonato al musicista.

È una scelta molto difficile, come per ogni madre, ma non può fare altrimenti.

Perotto prende Augusto tra le braccia, lui e il bambino si guardano negli occhi attentamente.

Gli canta dolcemente, beandosi della sensazione di calore che lo invade nel stringere suo figlio.

Presto il neonato si addormenta.

Noncurante dei rischi che correrebbe se venisse scoperto, bacia la donna comunque."Sì, lo farò sicuramente! Vi farò incontrare di nascosto lontano dalla città."alla sera Perotto prende il figlio e parte per Roma. Lo stesso giorno anche Lucrezia lascia il convento, essendo libera di andare non avendo ancora preso i voti. La sua meta è Castello Sant'Angelo. Quando arriva gli unici due membri della famiglia rimasti vivi, Cesare e Rodrigo, salutano festosi, increduli per il suo ritorno a casa. Non sanno della gravidanza e del figlio illegittimo e mai verranno a saperlo. Per non destare sospetti evita sempre il discorso! Dopo aver cenato insieme, Cesare l'accompagna nelle prigioni situate nella torre del palazzo."Se Leonardo non parla, tra poco verrà ucciso."Leonardo intanto, nella sua cella, guarda Andrea. Finché sta lontano va bene.

"Hai voluto usarmi per i tuoi scopi! C'è una cosa più importante..."

"E... quale sarebbe?! Dovevo pur mangiare in qualche modo!"il rimorso non gli da tregua, prevale su tutte le bugie che dice a sé stesso, per continuare la vita al meglio delle sue possibilità.

"La cosa più importante è essere in pace con sé stessi..."quella frase lo colpisce profondamente, ma non ha il tempo di replicare, dato che sente dei passi avvicinarsi alla sbarre.

Lucrezia arriva davanti la cella, prima di aprirla dice rivolta a Leonardo:"Non voglio interrompere un momento così dolce, però devi dirmi come capire le tue idee."

"ANCORA CON QUESTA STORIA? NON DIRO' NULLA! SPARISCI!"

"Allora tra poco tempo sarai ucciso. È l'ultima possibilità che ti do."ci ripensa e se ne va, lasciando ancora un po' di tempo all'artista per riflettere. Dopotutto è inutile stare lì ad attendere. Andrea tenta di scusarsi, tuttavia l'inventore non vuole sentire ragioni. Sono da quasi un anno là dentro e le ferite tra loro non si sono mai rimarginate.

Il giorno della sentenza giunge in fretta; i due carcerati vengono portati in Vaticano dal Papa."Come faccio a usare La Mela? Quale degli Assassini ce l'ha?"chiede Rodrigo emozionato, finalmente non deve più darsi pena, la risposta è là a portata di mano. Leonardo ancora una volta evita di rispondere, sa però che facendo così verrà ucciso per tradimento contro La Chiesa, non vuole deludere l'Ordine."Diglielo! Dai... stai rischiando troppo. Ezio per te non lo farebbe."sussurra Andrea all'ex amante, meglio ferito nei sentimenti piuttosto che morto! Ma Leonardo si ostina a non rivelare nulla. Lo Spagnolo ordina ai soldati di preparare la forca per l'impiccagione di Leonardo. Quella triste notizia gira per tutta l'Italia, arrivando presto pure a Firenze.

L'Assassino parte subito per Roma, il suo migliore amico ha bisogno di lui e finalmente sa dove trovarlo! Arrivato in città, corre a Castello Sant'Angelo, infiltrandosi senza troppi sforzi al suo interno. Distratta la sorveglianza delle guardie, giunge fino in cima alla torre, dove si trovano le prigioni.

Sono umide e buie.

Controlla ogni singola cella attraverso le strette sbarre, trovando finalmente l'amico."Oh... Leonardo, come hanno fatto a prenderti?!"

"E' stato per colpa di quello che credevo il mio amante! Mi ha usato per rubare i miei fogli!"risponde l'amico con tono aggressivo indicando Andrea. Non potendo trarre in salvo l'artista e condurlo all'esterno del castello senza farsi notare, Ezio torna sui suoi passi e si dirige alla colombaia per mandare un messaggio alla sorella: Sono a Roma. Ho trovato Leonardo al Castello Sant'Angelo, è in prigione. Devo aiutarlo! Andrea, il suo compagno, lo ha usato per sapere dove sono nascosti gli Assassini qui in Italia. Ho sprecato la mia vita a cercare i Templari, non capendo che gli anni passano veloci. Capisco solo ora di amare Caterina... spero di rivederti al più presto sorellina, voglio incontrare pure lei quando torno.

I giorni passano, ma nessuna risposta al suo messaggio giunge all'Assassino da parte di Claudia. Mettendo da parte ogni pensiero per la sorella e Caterina, si concentra unicamente per trovare il modo per salvare Leonardo.

Il giorno dell'esecuzione, Andrea, guarda la scena dell'impiccagione tra i cittadini, vicino a lui c'è Ezio. L'Assasino lo controlla lanciandogli occhiate di nascosto; non vuole fare danni inutili, vede che è realmente dispiaciuto, quindi decide di aiutarlo."Non muoverti da qui e appena lui sarà libero fuggite, hai capito?"sussurra al giovane. L'altro annuisce, comprendendo la gravità di quello che sta per accadere, Leonardo intanto viene fatto salire sul patibolo e legato, poi i soldati gli mettono la corda intorno alla gola. Le Guardie Papali stanno attente che nessuno si intrometta. Ezio sale sul tetto dell'abitazione più vicina alla forca, dopodiché tira con precisione dei coltelli, uccidendo alcune guardie."L'ASSASSINO VUOLE LIBERARE IL SUO AMICO! UCCIDETE ENTRAMBI!"ordina Lucrezia dal palchetto d'onore. Ma Ezio è più svelto dei nemici e libera Leonardo, dopo essere saltato sul patibolo. Poi i due corrono da Andrea. Alla fine l'amante insieme all'inventore fuggono dalla città con l'aiuto dell'amico.

Salai (Andrea) e Leonardo lasciano l'Italia, iniziando il loro viaggio verso la capitale della Francia, diretti da Re Carlo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 10, 2019 ⏰

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La vendetta di Ezio AuditoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora