Lussuria e torture

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  8: LUSSURIA E TORTURE
A Roma Lucrezia attende con ansia il ritorno di Cesare.
In questo momento siede al tavolo nervosa, aspetta un messaggio da lui e intanto legge la Bibbia per distrarsi.
E' al capitolo sulla lussuria quando entra una cameriera. Sembra che descriva perfettamente l'incesto che ho avuto con Cesare, anche se sono solo uno strumento per i giochi del Papa, non può vendermi a chi vuole! Io amo lui! Fine della storia. Se insiste ancora a farmi sposare con quell'uomo, chiunque esso sia, verrà ucciso. Con quei lugubri pensieri, non si accorge subito del messaggio che la domestica ha lasciato. "C'è una lettera per voi da parte di Cesare. Eccola qui."dice lei indicandola alla padrona. Appena esce dalla stanza, Lucrezia legge ansiosa. Riporta: Cara Lucrezia, ho rapito Leonardo. Ci ho messo un po' a trovarlo... Te lo sto portando, così potrai torturarlo e sapere delle sue invenzioni. Io intanto cercherò La Mela. Andrea, il suo amante, non torturarlo, è un Templare. Ci vedremo presto. IL PAPA NON PUO' TENERCI SEPARATI SOLO PERCHE' E' IMMORALE.
Lucrezia rilegge quell'ultima frase preoccupata, riconosce dalla scrittura che è arrabbiato, perché le lettere invece di essere scritte dritte sono molto inclinate. Proprio in quell'istante viene raggiunta dal Papa, il quale sembra volerle comunicare qualcosa di urgente."Oggi verrà a incontrarti Giovanni Sforza, lo devi sposare. Mi serve!"pronuncia la parola serve in modo aggressivo come a volerle fare paura.
Tuttavia il suo tentativo è inutile con Lucrezia, essendo abituata a quel comportamento."Sì, lo farò come sempre. Non preoccuparti."risponde senza entusiasmo, inutile dire che quella notizia la infastidisca. Vuole sposarsi per amore."Vedi di non farti lasciare dopo il matrimonio e vestiti bene per la festa."Lucrezia chiude il libro, tra le pagine nasconde la lettera, poi se ne va nella sua camera.
Non vuole sentire una parola di più."Il Papa vuole farmi sposare con qualcuno che non conosco!"esclama irritata, mentre si immerge nell'acqua calda della vasca.
"E' difficile farlo così... credo... sono solo una cameriera."dice la donna, mentre prepara il vestito blu della padrona sul letto.
"Sei un'amica, oltre che la mia cameriera. Non devi fare da messaggera tra me e Cesare."chiarisce con tono divertito, schizzando per gioco la serva con l'acqua della tinozza.
Lei risponde a quella piccola provocazione facendo altrettanto, così in breve tempo bagnano il pavimento intorno alla vasca, senza però curarsene.
Daniela infine torna seria e dice:"Invece devo! Mi hanno insegnato che al Papa non posso dire no."spiega, intanto che inizia a lavare i capelli di Lucrezia.
"Essere la figlia del Papa... credevo fosse una cosa bellissima e invece..."non termina la frase. Chiude gli occhi cercando di rilassarsi, mentre lei termina di lavarla.
Poi si alza ed esce dalla tinozza, facendo attenzione a non scivolare sul bagnato.
Si fa aiutare ad asciugarsi e a mettere il vestito, prima di uscire dalla sua stanza.
Ma subito si blocca nel vedere che sulla porta c'è una guardia che l'aspetta."Leonardo Da Vinci è arrivato. Se volete potete torturarlo."la informa l'uomo. Senza attendere oltre, Lucrezia sale fino alla torre e cerca la cella.
A quell'ora quel luogo è particolarmente cupo, nessuna finestra lascia entrare i raggi della luna e solo alcune torce le illuminano il cammino. Trovata la cella con il prigioniero, dà ordine alla guardia di farla entrare e lasciarla sola. Una volta dentro, si siede sull'unica panca, che fa anche da letto al detenuto. Senza fretta, rimane a fissare l'artista per lungo tempo, attendendo che sia Leonardo a parlare per primo. Lui però resta muto."E così aiuti gli Assassini con le tue invenzioni, vero?"domanda infine Lucrezia.
"Io non so chi siano... ero amico della famiglia Auditore, prima che i suoi membri venissero uccisi."
viene interrogato per ore senza successo, quindi stufa si alza e lo conduce nell'adiacente stanza delle torture.
Richiamando la guardia, fa condurre nella stanza anche l'altro prigioniero: Andrea.
In quel luogo ci sono troppe macchine crudeli, alcune delle quali sembrano avere lo scopo di strappare la carne lentamente dal corpo.
ANDREA E' DEPRESSO!
L'inventore le guarda incantato, se non fosse che sotto una di esse deve andarci lui.
Lucrezia attiva la sega e Andrea fissa agitato le lame rotanti."Se tu rispondessi, lei non ti farebbe del male..."sussurra il ragazzo all'artista, avvicinandosi alla torcia per controllare meglio l'espressione di Leonardo. Lui pare deluso, non si aspettava che l'amante fosse un Templare."Quindi... fammi capire... TU PER TUTTI QUESTI MESI MI HAI USATO?!"chiede isterico. Se non avesse le manette, probabilmente lo strozzerebbe! Lucrezia risponde per lui."L'ha mandato Cesare da te, doveva farti innamorare di lui per rubare le tue invenzioni."spiega spietata, spingendolo poi sul tavolo. La donna avvicina l'asse rotante al corpo del prigioniero. All'inizio fa male, ma si costringe a non emettere alcun suono. Ma quando arriva ai polsi grida:"BASTA! TANTO NON DIRO' NULLA! CONTINUA PURE, TU RITIENIMI MORTO!"la punta fa schizzare il sangue dal taglio, va ancora più in fondo e quello esce violentemente a ogni battito del cuore. Sembra faccia apposta ad andare veloce."Adesso devo andare alla festa... guardia, rimettili in cella!"ordina Lucrezia, prima di uscire dalla stanza e lasciarsi le celle alle spalle.
Si dirige verso la sala da pranzo dove è attesa.
Rodrigo le presenta Giovanni, quello che dovrebbe diventare il suo futuro marito.
Lei lo guarda inespressiva, non essendo attratta dal suo aspetto. È colpita invece da un altro ragazzo che suona l'arpa."Venite a farmi compagnia? Il Papa mi ha parlato molto bene di voi."dice Giovanni nel tentativo di ingraziarsi la ragazza.
"Scusate, non ora. Più tardi però possiamo ballare."si allontana senza dare spiegazioni. Poco dopo viene raggiunta dalla sua cameriera.
"Vi interessa il musicista? Lui è Perotto."spiega Daniela maliziosa.
"Oh... chissà se... farà sesso con me... dopo glielo chiedo."dice spudorata alla sua amica.
Lei ride, non crede che la padrona dica sul serio.
Con suo grande sgomento, invece, Lucrezia si avvicina al giovane arpista.
La cameriera guarda incredula quella strana scena, alla portata di tutti i presenti. Gli invitati però non sembrano fare troppo caso alla donna, distratti dall'intrattenimento offerto dalla festa.
Lucrezia seduce Perotto senza tanti scrupoli, lui fa finta di essere ingenuo, attirando così maggiormente l'interesse della donna."Oh, vi piace questa musica? L'ho inventata io, a tutti piace, dicono che è dolce!" dice il musicista vantandosi del suo successo.
Lo fissa con occhi pieni di desiderio, vorrebbe saltargli addosso, ma si sente in colpa verso Cesare. "Posso vederti dopo la festa? Mi piaci..."gli sussurra all'orecchio, in modo che Rodrigo e Giovanni non sentano.
"Ehm... sì. Se volete sentire l'arpa venite a casa mia. È nel quartiere vicino al porto."dopo essersi dati appuntamento, Lucrezia torna dagli altri invitati e concede un ballo a Giovanni. La sua mente però è già nella casa di Perotto... si sente attratta e contenta.  

La vendetta di Ezio AuditoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora