Al primo sguardo

718 100 6
                                    

Quel giorno Claudio era andato a lavoro più felice del solito. 

Quel bacio gli aveva trasmesso tanto: sapeva che Mario non si sarebbe mai avvicinato se non fosse stato sicuro di quello che provava. Come lui d'altronde. Erano diversi per molti aspetti del loro carattere, ma per altri invece erano così simili, che sembravano davvero essere due pezzi di puzzle fatti per combaciare l'uno con l'altro.

Il lavoro andava sempre meglio; all'inizio Claudio era fortemente demotivato, ma con il passare del tempo, con l'arrivo di Mario, aveva cominciato a vedere le varie situazioni con occhi diversi e aveva iniziato ad apprezzare tutto quello che aveva e non. Stava mettendo da parte, mese per mese, un po' di quello che guadagnava, così per l'inizio dei nuovi corsi avrebbe potuto iscriversi all'università senza sentirsi un peso per la sua famiglia.

Avrebbe realizzato il suo sogno. Ora ne era certo.

Era certo anche di quanto stronzo fosse Mario, che quella mattina non gli aveva mandato nemmeno il buongiorno e lui di certo non avrebbe ceduto così facilmente. Ma Mario aveva pensato di fare di meglio che un semplice messaggio e si era presentato direttamente al bar da lui, sorprendendolo un'altra volta, perché quella mossa davvero non se l'aspettava.

'Buongiorno'

Claudio era impegnato a preparare i caffè, ma quando sentì quella voce non riuscì a non girarsi di scatto. L'avrebbe riconosciuta tra mille.

"Buongiorno. Non dovresti essere già a lavoro?"

'Ti ricordo che l'investigatore tra i due sarei io', gli rispose Mario a bassa voce

'E poi avevo voglia di vederti'

"Anche io, non sai quanto mi facevi incazzare se non ti facevi né sentire né vedere"

'Potevi scrivermi'

"Non volevo disturbarti", rispose Claudio inventando la prima cosa che gli era venuta in mente.

'Non mi avresti disturbato'.

Mario sapeva sempre toccare i punti giusti, era questo quello di cui Claudio era più sorpreso: non sapeva come fosse possibile, ma sembrava davvero che lo conoscesse da una vita, che sapesse quelli che erano i suoi timori e i suoi dubbi e volesse eliminarglieli tutti. 

Mario era quella boccata d'aria che tutti dovrebbero avere nella vita, era quella persona che ti accetta per come sei e non vorrebbe che tu fossi diverso, altrimenti non saresti tu. Claudio non si era mai sentito così apprezzato, non prima di allora.

"Cosa posso portarti?"

'Allora una spremuta di arancia...'

"E un cornetto alla crema di nocciole"

'Bravo, vedo che hai imparato a conoscermi'

"Ricordo tutto quello che ti riguarda", gli aveva detto Claudio in un impeto di coraggio. Voleva sorprenderlo, come aveva fatto Mario fino a quel momento con lui.

Mario gli aveva sorriso e si era accomodato al tavolo a leggere il giornale. 

Era tremendamente sexy quando leggeva, aveva pensato Claudio tra sé e sé. Fu ovviamente lui a servirlo e ne approfittò per lasciargli un leggero bacio a stampo, attento che nessuno li stesse guardando. Mario non riuscì a trattenersi nel dirgli che stava aspettando da ore quel bacio e che già non ce la faceva più.

"Stasera i miei genitori hanno un matrimonio. Vieni da me e rimani a dormire?"

'E domani mattina cosa gli diciamo?'

"La verità, io non ho paura dei miei genitori e poi ho già portato altri ragazzi a casa, di certo non si scandalizzeranno"

'Okay'

"Davvero?"

'Si, davvero'

"Ora vado, che ho altri clienti da servire"

'Vengo a salutarti prima di andare a lavoro'

"Ok ti aspetto"

Mario, prima di andar via si era premurato di lasciargli un bigliettino sotto il bicchiere.

Ogni giorno una cosa nuova giusto? Era il loro patto e lo avrebbero rispettato.

'Non amo i baci dati per fretta, ma per voglia. Quelli che dai per far sentire bene la persona che hai accanto e non per puro desiderio, per impulso sessuale. Amo il bacio che ci siamo scambiati ieri notte, anzi in realtà amo i tuoi baci in generale e il tuo sapore che si mischia con il mio. Tu invece cosa ami Claudio?'

"Allora io vado a lavoro, ci vediamo dopo", gli aveva detto Mario posandogli subito dopo un bacio sulla fronte.

'A dopo' 

Claudio quando lesse il bigliettino sorrise come un vero quindicenne. Si stavano scoprendo piano piano e stava uscendo fuori una parte di Mario che mai si sarebbe aspettato. Immaginava tutto ma non una persona così seria e profonda, perché all'inizio non gli aveva fatto una bella impressione. Ma non importava, quello che più importava era quello che stavano costruendo giorno dopo giorno: si stavano conoscendo gradualmente e ogni cosa che imparavano l'uno dell'altro confermava la bella idea che si erano fatti di ognuno e non c'è cosa più spettacolare di questa: trovare nel mondo la persona che ti è più affine, sicuro che potrai con lui costruire un futuro.

"Amo i cuori puri Mario, un po' quello che sei tu. E ancora amo quando le persone sanno e vogliono prendersi cura di me. Amo però, più di tutti, come mi guardi. Quando i tuoi occhi neri come la pece si incontrano con i miei verde acqua danno vita a qualcosa di spettacolare, che io non sono in grado di descrivere, ma forse qualche poeta saprebbe farlo alla perfezione"

Mario forse stava iniziando a capire cosa volesse dire innamorarsi al primo sguardo.

Il tempo di un caffè e un cornettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora