Quella notte Mario aveva tenuto fede alle sue promesse: aveva fatto urlare Claudio come non mai. Era pazzo di quel ragazzo e vederlo così vulnerabile per lui rendeva il tutto ancora più affascinante di quello che già era.
Claudio dopo aver fatto l'amore aveva appoggiato la testa sul suo petto e lo aveva circondato con un braccio. Non lo aveva lasciato un attimo nella notte, forse per paura che Mario potesse lasciarlo nuovamente solo, ma non sapeva che questo non sarebbe più accaduto. Non più.
Mario, dal canto suo, anche se dolorante, non lo aveva spostato da quella posizione, perché, in fondo, gli piaceva avere Claudio attaccato a lui come un koala per tutta la notte.
Quella mattina si alzò cercando di non svegliarlo. Voleva fargli trovare già la colazione pronta, quindi iniziò apparecchiando la tavola e prendendo dal frigorifero lo yogurt e le banane che Claudio tanto amava, poi prese della nutella e iniziò a cucinare dei pancakes (quelli erano i suoi di preferiti!).
Come volevasi dimostrare Claudio si svegliò grazie al profumo che proveniva dalla cucina e rimase più di cinque minuti sulla porta a guardare Mario, in mutande e a petto nudo, che si muoveva nella sua cucina come fosse la propria mentre fischiettava.
'Attento che così mi consumi Clà'
"Ti hanno mai detto che dopo una notte del genere è impossibile non guardarti se non ti metti qualcosa addosso?"
Mario rise di cuore.
'Vedo che qui qualcuno è insaziabile', gli disse avvicinandosi a lui e lasciandogli un casto e tenero bacio sulla bocca, che Claudio non accettò e approfondì.
"Che colpa ne ho se ho un ragazzo così bello"
'Mi consideri il tuo ragazzo?'
Avevano entrambi abbassato la voce, come se quella conversazione dovesse rimanere solo tra di loro, come se avessero paura delle risposte che l'altro poteva dare.
"Direi da tempo, tu no?", gli disse Claudio rimanendo ad un sentimento della sua bocca.
Lo stava provocando, voleva vederlo cedere per lui, solo per lui.
'Mmm devo pensarci'
"Mmm okay, quindi vorresti dire che posso fare a tutti questo?" e prese a leccargli un capezzolo.
"Oppure questo?" e scese più giù sui suoi addominali, fino a raggiungere il bordo dei boxer.
"O non lo so, questo per esempio?", infilò la mano nelle mutande di Mario e prese a masturbarlo. Il respiro di entrambi si fece pesante e Mario era su di giri per le mille emozioni che provava ogni volta che Claudio anche solo lo sfiorava.
"Non ho capito Mario, rispondimi"
Mario gli prese il viso e lo baciò profondamente, come se la sua bocca fosse ossigeno per lui.
'Non ti devi neanche azzardare a pensare determinate cose Claudio. Tu prova solo a toccare qualcun altro come tocchi me e per me sei morto. Chiaro?', gli disse continuando a baciarlo sul collo, sotto l'orecchio e sulla bocca.
"Ma allora anche tu ogni tanto mostri qualche insicurezza signorino"
'Io sono molto insicuro, ancora non mi conosci bene. Forse lo sono anche troppo'
"Oh davvero? Ma non ce n'è bisogno con me, lo sai vero?"
'Sei un ragazzo bellissimo, potresti avere molto di meglio', gli disse Mario prendendo ad accarezzarlo sulla schiena, Claudio dall'altra parte a cullarlo.
"Mi sa che è un po' tardino Mario"
'Un po' tardino per cosa?'
"Ti svelo un segreto", gli disse avvicinandosi al suo orecchio e sussurrandoglielo "mi sono innamorato di te, tipo dalla prima volta che ti ho visto"
Mario rimase senza parole. Era la stessa cosa che provava lui e che non era riuscito mai a dirgli. Ma Claudio era così speciale che le cose meritava di sentirsele dire e non solo di percepirle, quindi si fece coraggio, puntò gli occhi in quelli dell'altro e glielo disse:
'Anche io sono innamorato di te'
Claudio non poteva crederci: l'altro non si era mai lasciato andare in quella maniera, certo lui l'aveva sempre percepito che il sentimento era ricambiato, altrimenti non si sarebbe mai potuto spiegare determinati comportamenti che aveva assunto nel corso della loro relazione, ma non credeva che Mario fosse sulla sua stessa lunghezza d'onda.
Aveva gli occhi lucidi, ormai era inevitabile riuscire a nasconderglieli.
"Meglio così allora, così nessun ragazzo si potrà mai avvicinare mai a te e mai nessuno a me", gli disse baciandolo sulla bocca.
'Che cosa mi hai fatto tu?'
"La stessa cosa che hai fatto tu a me. Adesso mangiamo che altrimenti tutto quello che mi hai preparato va buttato. Mi stai diventando quasi sdolcinato amore"
'Guarda che la colazione l'ho preparata solo per me'
"Ma smettila e fai dolce ogni tanto! Dai che ho fame"
'Vieni a mangiare qui?', gli disse indicando le sue gambe.
Ormai non riusciva a stargli lontano. Anche per le piccole cose sentiva di volerlo vicino.
"Vengo dove vuoi", gli disse guardandolo languidamente.
'Ripeto, sei davvero insaziabile'
"Si me l'hai già detto Mario, ora zitto e strafogati con questi pancakes con la nutella. Anzi dammene un po' anche a me che mi hai fatto venire fame"
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Il tempo di un caffè e un cornetto
FanficL'ispirazione me l'ha data una ragazza della squad, l'autrice di Cwtch e altre fanfiction che sicuramente conoscete. Non so cosa e se ne uscirà qualcosa, ma come sempre tentar non nuoce. Fatemi sapere. Non vi spoilero nulla, altrimenti che gusto c'...