Minseok riuscì ad afferrarlo prima che toccasse il pavimento. Tutti si misero a urlare contemporaneamente. Baekhyun temette di svenire vedendo l'aspetto sofferente di Jongdae.
«Sgombrate il tavolo», gridò. «Lo metteremo qui.»
Nayeon e Junmin sparecchiarono passando sul tavolo rapide bracciate. Piatti e cibo volarono sul pavimento. Kyungsoo tolse la tovaglia.
«Qualcuno trovi un medico», urlò Nyeon
«È Lui il nostro medico», ribatté Chanyeol.
«Che cosa l'ha fatto svenire?»
«Credo che siamo stati noi», disse Junmin. «L'abbiamo mandato in collera. È stato troppo per lui.»
Minseok era l'unico a non sembrare molto preoccupato. Lo vedeva pallido, ma non pensava fosse davvero grave.
Aveva notato la sua agitazione quando gli uomini avevano cominciato a litigare. Odiava le dispute, lui lo sapeva, e per questo concluse che lo svenimento doveva essere solo un astuto stratagemma per distrarre l'attenzione dei soldati.
Certo, aveva un po' esagerato, e glielo avrebbe detto una volta soli.
«È tutta colpa nostra, che l'abbiamo costretto a lanciare le zuppiere per avere un po' d'attenzione», disse Minhyun. «Vuole che usiamo le buone maniere. Non riesco a immaginarne il motivo, ma credo che dovremmo collaborare un po' di più.»
«Sì», intervenne Junmin. «Non possiamo farlo continuamente svenire. La prossima volta Kim potrebbe non essere così vicino per sorreggerlo in tempo.»
«Indietro, uomini», ordinò Kyungsoo. «Dategli un po' di spazio per respirare.»
«Respira, vero?»
«Sì, Jongin, respira», rispose il ragazzo. «La preoccupazione per il tuo signore è lodevole.»
«Oggi è il nostro signore», osservò Junmin. «Porta il nostro colore.»
«È sabato», intervenne Jongin. «Ha messo quello sbagliato.»
«Sembra che non riesca mai a indovinarlo, vero?» chiese Chanyeol.
«Perché esitate Minseok? Coricatelo sul tavolo», disse Baekhyun. «Uomini, fate largo al signore.»
Subito i soldati si scostarono indietro. Non appena Minseok ebbe coricato il marito sul tavolo, si fecero nuovamente avanti. Almeno venti volti erano sospesi sopra di lui, tutti preoccupati.
Minseok aveva voglia di sorridere. I soldati erano diversi, ovviamente, ma tutti uniti nella preoccupazione. Jongdae non era né un Kim né un Park. Se gli uomini potevano dargli la loro fedeltà, allora potevano anche imparare dannatamente bene ad andare d'accordo.
«Perché non apre gli occhi?» chiese Nyeon.
«A quanto pare non è ancora uscito dallo svenimento», replicò Baekhyun.
<<Non dovremmo fare qualcosa?» chiese Chanyeol, guardando accigliato il signore. Evidentemente si aspettava che Minseok risolvesse subito il problema del marito.
Lui scosse la testa. «Si risveglierà tra un paio di minuti.»
«Non avremmo dovuto irritarlo», disse Minhyun.
«Ma perché ora, mi chiedo», esclamò Junmin. «Non sembrava badare a quello che facevamo fino a questa sera.»
«Sua madre arriverà in visita.»
L'annuncio era del signore. Si udì un collettivo e prolungato «Ah!» per quella rivelazione.
«Nessuna meraviglia che ci voglia un po' educati», disse Minhyun con un cenno del capo.
STAI LEGGENDO
Between two worlds
RomanceGoryo Il giovanissimo Jongdae, rimasto vedovo anzitempo del crudele e violento ministro Seungwoon è in grado di assaporare solo per un breve periodo la tanto agognata indipendenza. A togliergli la libertà interviene, infatti, nientemeno che l'imper...