Capitolo 3

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Dopo una doccia decisamente troppo lunga ma appagante, usciamo di casa in ritardo mostruoso, soprattutto per due che sono senza macchina e che devono condividere una bicicletta. Dopo una breve discussione Claudio ha la meglio e prendiamo un taxi che miracolosamente ci porta in istituto in orario. 
Entriamo insieme e ci guardiamo intorno, il salone principale è ancora addobbato dalla festa di ieri; dalla quale sono passate solo poche ore che a me  sembrano un eternità, anzi quasi un altra vita.
Ritorno al presente quando da sopra le scale sento il professor Malcomess che ci chiama nel suo ufficio, lo raggiungiamo e vediamo una donna dietro la scrivania che si presenta come la nuova direttrice, è una donna sulla cinquantina, bionda è vestita in maniera impeccabile con un completo blu e una camicia chiara. La donna si presenta a noi e ci comunica che la polizia ci ha ufficialmente convocato per un autopsia legata al caso Einardi, a sentire il nome mi agito, ieri Visone mi aveva detto che stava bene! Claudio da voce ai miei pensieri 
" Di chi è il corpo?" 
"  Non è ancora stato identificato con chiarezza ma si tratta di uno dei due malviventi che hanno attaccato il Dott. Einardi "  ricomincio improvvisamente a respirare, non mi ero neanche accorta di star trattenendo il fiato.
Ci forniscono altri dettagli e ci comunicano che essendo un caso complicato tutte le informazioni devono essere severamente riservate, quindi dovremmo contare solo sulle nostre forze per tutte le analisi, traduzione: se già di solito fare una perizia richiede molto tempo e lavoro questa volta sarà peggio!
 Veniamo congedati e ci viene detto di andare nel vecchio ufficio di Claudio ad aspettare l'arrivo di Visone. Io sono seduta sul divanetto nell'angolo mentre Claudio  passeggi tranquillamente per la stanza, nessuno dei due accenna al fatto che sia vuota per fortuna ci pensa Visone a rompere il silenzio entrando nella stanza, non l'avevo mai visto così stanco e provato, non sembra neanche più lui, sembra invecchiato di 30 anni in una notte. Si accomoda nella sedia di fronte alla scrivania e comincia a darci i dettagli del caso. 

Finalmente ci prepariamo per cominciare l'autopsia, siamo in spogliatoio che ci cambiamo chiacchierando, durante la sua vista Visone ci ha rassicurato che Sergio sta meglio l'atmosfera si è decisamente alleggerita. 

" Mi raccomando levati l'anello Sacrofano, non vorrei mettermi a cercarlo nei cadaveri"
Sbuffo ma non dico nulla, so che in questo caso ha ragione ma non voglio dargli la soddisfazione di ammetterlo; mi levo l'anello e glielo porgo e per la prima volta nella sua vita CC ha il buon gusto di non commentare.
Una volta pronti ci dirigiamo verso il tavolo autoptico dove il corpo è già stato posizionato, mi fermo per un secondo a guardarlo <<e così è questa la faccia dell'uomo che ha cercato di uccidere Sergio>> penso tra me e me provando disgusto. È la prima volta che mi ritrovo a fare l'autopsia di qualcuno che non considero una vittima.
"Alice vuoi muoverti o stiamo tutti il giorno a fissarlo?"
"Arrivo scusa è che..." Non finisco la frase perché non so come finirla, non riesco ad esprimere quello che provo, Claudio mi si avvicina  "So che non è quello che vuoi sentirti dire, e che te l'ho ripetuto mille volte, ma non è mai stato valido come questa volta. Lascia stare il caso, la storia di questa persona e quello che ha fatto. Devi considerarlo solo un corpo come un altro e devi fare il tuo lavoro. Poi una volta finito devi dimenticatene"   tutto questo me lo dice guardandomi negli occhi, annuisco ma mi chiedo se davvero lui riesca a farlo. Cerco di svuotare la mente e mi avvicino al tavolo per cominciare l'autopsia.
Alle 12 riusciamo a finire, essere solo in due e abbastanza complicato e rende tutte le procedure più lunghe.

" Che si fa adesso? Ti va di andare a mangiare qualcosa? Conosco un posto qua vicino..."
" Che ne dici invece di un pranzo in famiglia? Ieri mi ero messa d'accordo per andare a mangiare dalla nonna a Sacrofano, c'è anche Juki che è qua in visita" lo guardo con la faccia più implorante che riesco a produrre. Lui mi sorride e annuisce rassegnato
" E sia, andiamo a goderci una domenica in famiglia, dopotutto credo di doverci fare l'abitudine 
Gli sorrido soddisfatta e ce ne andiamo mano nella mano.

È pomeriggio inoltrato, il pranzo è andato bene e la nonna era talmente contenta di conoscere Claudio che non l'ha mollato un secondo, questo almeno mi ha dato l'opportunità di passare un po' di tempo con Juki, e devo dire che mi era mancata davvero troppo.
Ora sono fuori in giardino da sola che mi godo un po' d'aria pulita, la mia amica stanca per il lungo viaggio, e forse stanca anche di sentirmi parlare di Claudio se n'è andata in camera sua a riposare, Claudio è dentro a giocare a carte con Marco e la Nonna. 

Dopo poco che sono fuori sento qualcuno che mi si avvicina e una mano che si posa sulla mia spalla 
" ti ha liberato la nonna finalmente " dico sorridendo e girandomi verso Claudio 
" Già! Anche se devo ammettere che è stato un pomeriggio piacevole e molto istruttivo" dice ridendo " tua nonna mi ha raccontato un sacco di cose su di te!" 
" a si?" chiedo fingendo indifferenza "che genere di cose?" lui comincia  a ridermi in faccia "te lo sogni che te le dica Alice, le informazioni che ho raccolto oggi sono un arma molto preziosa e vanno usate al momento giusto" aggiunge con un tono canzonatorio come se stesse parlando a un bambino, metto il broncio " Prima o poi anche io scoprirò qualcosa su di te Dottor Conforti, e quel giorno rimpiangerai di avermi trattato così male" dico in tono minaccioso. Lui scuote la testa ridendo "Quando le scopri fammi sapere, comunque ero venuto qua per chiederti se ti andava di tornare a Roma, ormai si è fatta sera"
Guardo l'orologio e noto che effettivamente si sono fatte quasi le 19 "cavolo! E' volato il tempo, meglio tornare a casa che domani ci aspetta una giornata lunga e pesante". 
Improvvisamente tutto il peso delle cose successe nelle ultime due settimane mi ripiomba addosso, non mi ero resa conto di quanto un pomeriggio in famiglia mi avesse aiutato a distarmi dai miei brutti pensieri. Claudio si rende conto del mio cambio d'umore  e mi attira a se abbracciandomi e dandomi un bacio sulla testa 
" So che è stato un periodo difficile, e che non è ancora finita ma vedrai che le cose andranno meglio, appena chiudiamo questo caso ti porto via da Roma per tutto il tempo che vuoi" 
Sorrido tra le sue braccia e ancora mi stupisco di quanto, solo ed esclusivamente quando vuole, il mio CC sappia essere dolce; e le sue parole hanno uno strano effetto su di me, smetto di pensare a tutte le cose brutte e mi concentro solo su di noi. Infondo abbiamo ancora una lunga notte davanti prima di pensare ai problemi di domani. 




NOTA DELL'AUTRICE 

Ciao a tutti, dopo un tempo decisamente troppo lungo mi è tornata l'ispirazione :) 
Spero che questo capitolo vi piaccia!
Ci vediamo Presto 

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