L'allieva 3

Capitolo 8

Calligaris POV

Finalmente mi hanno dimesso e posso tornare a lavoro, anche se i dottori avrebbero voluto tenermi in ospedale ancora un po' sapevo che in questura c'era bisogno del mio aiuto, e poi Sergio è un mio amico, mi sento in dovere di fare tutto quello che posso per dare giustizia a lui e ai miei colleghi.
Prima di rientrare ufficialmente in ufficio decido di passare all'istituto di medicina legale per dare la buona notizia a Claudio e Alice che mi sono stati molto vicini in questo periodo e Visone mi ha detto che sono rimasti bloccati a lavorare tutta la notte.

Poi voglio anche rivedere il posto dove sono stato ferito, di solito non sono così sentimentale ma prima di ricominciare a lavorare ho bisogno di rivedere il posto dove mi hanno sparato per mettermi ufficialmente questa storia alle spalle, ripartire da dove ho preso una pausa mi sembra un ottima idea.

Arrivo all'istituto, mi sembra così strano senza il costante via vai di persone e camici bianchi su quelle scalinate, faccio un respiro e prendo coraggio e salgo.

Saluto il collega che sta in guardiola che mi saluta con un <<Bentornato dotto'>> mi dirigo verso lo studio di Claudio convinto di trovarci dentro anche Alice e busso alla porta, non ottengo nessuna risposta, controllo anche il laboratorio e la stanza degli specializzandi ma non trovo nessuno, peccato speravo di riuscire a salutarli e dargli la notizia di persona, speravo anche di riuscire ad avere qualche informazione in anteprima che non guasta mai. Decido di entrare nell'ufficio di Claudio per lasciargli le brioches che gli avevo comprato per la colazione ma quando entro trovo una scena che non mi sarei mai aspettato di vedere, anzi mi correggo, una scena che speravo di vedere molto tempo fa.
Claudio e Alice sono distesi sul divanetto che dormono abbracciati, sulla mano di Alice che è appoggiata sul petto di Claudio vedo un anello. Finalmente hanno messo in chiaro le cose questi due, quando Claudio mi ha scritto dicendomi che non partiva più per l'America ero sicuro che centrasse qualcosa la sua Allueva, come ero sicuro che anche la partenza di Claudio fosse legata a qualche loro discussione, mentre valuto l'idea di andarmene per non imbarazzare la povera Alice una folata di vento fa sbattere la porta dell'ufficio svegliando di soprassalto i due. La scena che segue è molto divertente, i due si guardano intorno spaesati e registrano la presenza di un'altra persona nella stanza. Dalla sua posizione Alice è la prima a notare la mia presenza, arrossisce e cerca di alzarsi velocemente rischiando di cadere dal divano decisamente troppo piccolo anche Claudio a quel punto si accorge della mia presenza e si mette a sedere trascinando Alice al suo fianco evitandole la caduta.
Velocemente i due si ricompongono poi Claudio si rivolge a me

" Ciao Roberto quando ti hanno dimesso?" chiede facendo finta di nulla

" si, sono riuscito a farmi liberare prima, volevo aiutare vista la situazione"

" se sei qua per i risultati dei test abbiamo bisogno ancora di un po' di tempo "

" no, no tranquilli, sapevo che eravate a lavoro e ho pensato di portarvi qualcosa da mangiare e di dirvi che mi hanno dimesso"
Mostro loro il sacchetto con le cose da mangiare. Nella stanza aleggia un silenzio piuttosto imbarazzante, casualmente Alice guarda l'ora e improvvisamente si attiva

"scusatemi torno subito, vado in laboratorio a prendere i risultati, sono sicuramente pronti. Abbiamo dormito troppo" si alza ed esce dalla stanza velocemente ancora con le guance imporporate dall' imbarazzo.

" Vedo che avete sistemato le cose voi due" lo vedo annuire mentre cerca di nascondermi un sorriso

"giuro che se lo ripeti ti ammazzo per davvero" dice guardandomi in maniera minacciosa "te lo dico solo perché sei mio amico lo ripeterò una volta soltanto, sono innamorato di lei, ci frequentiamo da un po' come immagino avessi capito dalle allusioni continue che facevi, ma abbiamo avuto qualche problema, adesso ci siamo chiariti e stiamo insieme senza nasconderci più. Questo è tutto quello che devi sapere. Non voglio più parlarne"