capitolo 22

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In macchina tornando a casa  mi rendo conto di avere il telefono scarico, lo collego al caricatore e lo accendo, mi una decina di chiamate da Cordelia e alcuni messaggi 

-Visto che non hai risposto non lamentarti, all’ultimo io e Nina abbiamo deciso di passare il week end nella casa in toscana di papà, mi raccomando questa sera innaffia le piante amorevolmente, ti ho lasciato le istruzioni sul tavolo. Ci vediamo presto-
“Questa sera devo far da baby sitter a le piante di Cordelia “ sbuffo
“in che senso?” chiede lui, conosce la mia coinquilina e si è sorbito un sacco di racconti su di lei ma non ha ancora vissuto tutte le sue eccentricità visto che comunque frequenta da relativamente poco il nostro appartamento
“è andata fuori per un week end last minute con Nina e devo annaffiare le sue piante che è più o meno un lavoro a tempo pieno. Quindi se hai voglia questa sera puoi fermarti da me, tanto ormai hai tutto quello che ti serve” mentre io in mesi e mesi non sono riuscita a lasciare uno spazzolino a casa sua da quando ha cominciato a frequentare abitualmente casa mia ha lasciato un po’ di tutto, prima cosa in assoluto è stata una boccetta di Declaration perchè senza il suo profumo non esce neanche di casa per andare a cambiarsi nel suo appartamento; la cosa non mi dispiace perchè ovviamente è ricambiata, dopo mesi finalmente sono riuscita a lasciare uno spazzolino da lui e mi sono sentita quasi il primo uomo sulla luna, un piccolo passo per una donna un enorma passo per Conforti.
“va bene, andiamo da te”
Dopo esserci fermati a prendere del cibo da asporto perchè a detta sua il nostro frigo non offre mai nulla ci rintaniamo in casa, mangiamo poi mentre lui si butta sul divano io mi occupo delle piante di Cordelia cosa che mi occupa decisamente troppo tempo, tempo che impiego quasi interamente a maledire le scelte di vita della mia amica e soprattutto il fatto che la sua scarsa costanza non abbia colpito questa mania delle piante.
Quando sono finalmente arrivata ad annaffiare l’ultima pianta sento le mani di CC posarsi sui miei fiqanchi, mi coglie di sorpresa, ero talmente presa che non l’ho sentito muoversi, mi stringe a lui, una delle sue mani lascia il mio fianco per spostarmi i capelli dalla spalla, cosa che gli da libero accesso al mio collo, sul quale comincia a depositare dei baci leggeri, risalendo piano dalla spalla fino all’orecchio, ripete la cosa per un paio di volte, prima di parlare
“hai finito? Perchè mi sto annoiando parecchio” sorrido e annisco
“per tua fortuna questa è l’ultima “ mi prende dalle mani la bottoglia che stavo usando e la appoggia, mi fa girare e si appropria delle mie labbra mi da un bacio che di casto non ha proprio nulla che ricambio con slancio. 

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Per la seconda mattina consecutiva mi sveglia un campanello impazzito, ma che ha ultimamente la gente che non mi lascia dormire in pace, mi butto giù dal letto prima che CC si svegli, raccolgo al volo il maglione di ieri di Claudio dal pavimento e lo infilo sopra il pigiama poi corro ad aprire, esco dalla camera e mi ricordo della scia di vestiti che ci siamo lasciati dietro, cazzo! Dovremmo imparare a controllarci considerata la quantità di gente che ha le chiavi di questo posto o che tende a presentarsi qua senza preavviso a oe improponibili.
“arrivo!!” urlo alla porta mentre al volo raccolgo tutti i vestiti e li lancio in camera alla rinfusa, nel frattempo CC si è svegliato “chi è?” chiede con gli occhi ancora chiusi e la voce impastata dal sonno “sto andando adesso, torna pure a dormire!” 

corro fuori dalla camera e finalmente apro, mi trovo davanti nonna Amalia sorridente, appena mi vede apre le braccia “ciao bella di nonna!” mi fiondo su di lei e la abbraccio forte “nonna che bella sorpresa, che ci fai qua?”
“Mi sei mancata tantissimo e appena sono arrivata a Roma volevo vederti quindi abbiamo  deciso di farti una sorpresa” quando mi stacco dalla nonna lei mi squadra “non pensavo fossi in compagnia” si schiarisce la gola e abbassa lo sguardo ha un aria colpevole, una delle cose che mi ha detto mi colpisce “Abbiamo? Chi c’è con te nonna?”  lei si schiarisce la gola e guarda un punto impecisato dietro di me
“I tuoi genitori alla fine si sono convinti a riaccompagnarmi a Roma, ora sono andati alla pasticceria all’angolo per prendere qualcosa per colazione.” non ci posso credere! I miei genitori sono qua proprio oggi, non è possibile! Per una volta che volevo fare le cose per bene i miei piani si sono rovinati! E adesso stanno per piombare qua per una colazione tranquilla ignari che conosceranno il mio nuovo fidanzato con il quale sto per andare a convivere, del quale non gli avevo ma parlato, che hanno visto solo una volta quando nella sua modalità più stronza e cinica si è presentato a Sacrofano per un sopralluogo.
La cosa sorprendete è che ultimamente la mia vita ha assunto questa piega cinematografica che la situazione non mi pare nenanche così assurda, se poi devo dirla tutta almeno così gli ricambio il favore, voleva conoscere i mei? Desiderio esaudito!
“ Vado a sistemarmi e a svegliare Claudio, inventati qualcosa per farli tardare un po’”

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