Capitolo 16

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Alice è già andata a casa mentre io sistemo le ultime cose della giornata, passo nell'ufficio della nuova direttrice e quando esco mi trovo Valeria davanti
"Te ne vai già?" mi chiede guardando l'orologio "Quando io ero vicediretterice non uscivo mai così presto" alzo gli occhi al cielo "Si vede che sono più veloce di te a svolgere i miei compiti" faccio per andarmene e mi blocca "Spero che il motivo di tutta questa fretta non sia l'Allevi, o scusami devo chiamarla la tua fidanzata?" sputa fuori con un particolare sprezzo nelle parole Allevi e fidanzata, prima che possa rispondere lei aggiunge "Stai attento a quella ragazza è distruttiva, non farti trascinare a fondo dalle sue manie di grandezza"
vorrei tanto avere con me la mia pallina perchè mi è venuta un'improvvisa voglia di tirare un pugno a Valeria

"Tranquilla so proteggermi da solo, e Alice non è pericolosa e soprattutto non ha manie di grandezza" rispondo cercando di mantenermi calmo "Non hai fatto tante storie quando mi facevo Ambra o qualsiasi altra specializzanda. Non sono affari tuoi la relazione tra me e Alice!"
"Ambra non cercava scorciatoie per il successo, per lei non hai mai rinunciato non ad uno ma bensì a due posti prestigiosi in America, ti sta rovinando la vita. Non è la persona buona che credi, ho avuto una discussione molto interessante con lei e non ha negato nulla!" non mi lascia rispondere e se ne va, io corro nel mio ufficio e mi cambio al volo poi prendo la macchina e in un batter d'occhio sono a casa di Alice, sono infuriato con Valeria, odio quando qualcuno si permette di giudicare me le mie scelte e la mia vita. Sono anche arrabbiato con Alice perchè non mi ha raccontato nulla di quello che è successo.
Suono il campanello ed è lei ad aprirmi, bella come sempre, appena mi vede le si apre un sorriso sulla faccia che muore appena vede la mia espressione
"Dobbiamo parlare!" dico subito, mi sento un po' uno stronzo ma non credo molto nelle indorare la pillola, nei giri di parole e tutte quelle stronzate, lei fa un respiro profondo e si chiude la porta alle spalle e mi invita a sedermi

"Si, volevo far passare la cena ma devo dirti anche io una cosa..." con un cenno della mano la invito a proseguire, lei si siede e comincia a parlare guardandosi le mani intrecciate sul tavolino

"Prima promettimi che non farai nulla a riguardo, non voglio che tu intervenga. Credo che sia giusto che tu lo sappia ma voglio cavarmela da sola" non rispondo non posso promettere una cosa del genere lei capisce e continua " è successa una cosa con la Wally, lunedì quando è venuta ad assegnarmi il compito mi ha anche fatto uno dei suoi discorsetti, e questa volta il tema della sua cazziata era la nostra relazione...o almeno la percezione che lei ha della nostra storia, crede che io stia con te solo perchè sono pigra e non ho voglia di impegnarmi nel lavoro, è convinta che ci sposeremo e che voglia usare il tuo cognome per avere successo. Crede che abbia lasciato Arthur solo perché suo padre è andato in pensione e non mi serve più. Ovviamente non è vero e spero che questo tu lo sappia" fa una pausa e mi guarda negli occhi in cerca di qualche esitazione, ma sono sicuro che lei non mi stia usando "purtroppo mentre me lo diceva mi ha lasciato talmente scioccata e arrabbiata che non ho avuto la prontezza di risponderle e questo nella sua testa ha solo confermato le sue ipotesi, mi dispiace, so che avrei dovuto dirle qualcosa ma è scappata prima che ci riuscissi" è arrivata alla fine del suo racconto con le lacrime agli occhi e sento il fortissimo impulso di stringerla forte a me e consolarla! Che cazzo mi hai fatto Alice?? Se fosse stata qualcun'altra in questa situazione l'unica cosa che avrei voluto fare sarebbe stata andarmene perchè ho sempre odiato le donne che piangono, le prendo le mani e sciolgo la stretta poi la attirò a me e la stringo forte. Sono senza parole, non mi ero immaginato nulla del genere, ho voglia di prendere Valeria e strozzarla, ne ho viste di ogni durante questi anni, l'ho vista torturare generazioni e generazioni di studenti ma non è mai stata così spietata e cattiva. Lei alza lo sguardo e incatena i suoi occhi con i miei cercando di capire la mia reazione "A che stai pensando??" chiede timorosa

L'allieva 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora