VIII: divento un imputato

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PICCOLO RIASSUNTO PER COLORO CHE HANNO SALTATO: Theo e Percy hanno litigato per Piper e il primo ha convinto il figlio di Poseidone a scusarsi, cosa che ha fatto il giorno dopo. Nel frattempo le cacciatrici e i cacciatori sono arrivati al campo e Mike durante la permanenza cerca di non farsi riconoscere per ragioni a Theo sconosciute. Durante una lite tra gli schieramenti però Joshua spintona Mike facendogli cadere il cappuccio. Tutti allora lo riconoscono: è Michael Yew.

Talia stava camminando verso la mensa.
Arrivata al campo aveva lasciato le sue cacciatrici la ed era andata alla ricerca di Chirone.
Il centauro però sembrava introvabile e Talia non volendo far aspettare le sue ragazze decise di tornare indietro.
Camminando non aveva incrociato nessuno ma Talia non ci fece caso.
Tutta la sua attenzione era focalizzata sul suo obbiettivo: Theo Starlord.
Quando la sua signora l' aveva convocata non poteva immaginarsi che l' incarico fosse una caccia all' uomo.
Era sconvolta e anche se comprendeva la situazione di Artemide in cuor suo avrebbe voluto rifiutare l' incarico.
L' unico appiglio che aveva era cercare di demonizzare Theo, cercando di autoconvincersi che fosse una persona orribile, ma poi l' aveva conosciuto e non poteva più fingere.
A Talia tornò alla mente il ragazzino, che l' aveva salvata da quei teppisti ( anche se avrebbe potuto distruggerli da sola ), che era tornato indietro a costo della vita per aiutare Freddy e che si era offerto di accompagnarla fino a casa.
Come si poteva odiare un ragazzino così dolce e coraggioso?
Avrebbe tanto voluto incontrarlo in condizioni differenti.
Theo purtroppo anche se indirettamente faceva parte di un delitto gravissimo a cui Artemide non poteva rimanere indifferente.

- Respira Talia, sarà facile, non devi fare altro che scoccare una freccia...-.

I pensieri dolorosi vennero interrotti da una ragazza dai tratti asiatici e i capelli lunghi che la urtò mentre correva via. Talia notò che aveva le lacrime agli occhi.
Arrivò alla mensa e la c' era una folla sbigottita, intenta ad osservare qualcosa alla sala mensa.
Si avvicinò e in cuor suo temeva/sperava che una delle sue cacciatrici avesse perso la testa e avesse già ucciso Theo.
Si fece largo a spintoni fino a superare il muro di persone e vide Percy che stava fissando a bocca aperta... Michael Yew?
Strano eppure pensava che non volesse palesarsi davanti a tutti, ma a giudicare dalla faccia di Michael, non apprezzava tutte quelle attenzioni.

- Michael Yew, sei veramente tu?-

- Colpevole- sussurrò a disagio.

- Ma... pensavamo... non puoi essere tu! eri disperso!-

- Appunto Percy, disperso... non morto. Avete mai trovato il mio cadavere?-

Percy non rispose e in men che non si dica si piombò commosso addosso a Michael assieme a tutta la casa di Apollo.
Michael ricambiava gli abbracci e le pacche, ma era visibilmente a disagio.
Quando il gruppetto si staccò, arrivò la parte che il capo dei cacciatori temeva di più: le domande.

- Dove sei stato? Perché non sei tornato? Come hai fatto a sopravvivere?-

- Sono stato impegnato...-

- Questo lo avevamo intuito-.

Percy prese la parola.
- Sono felice di vederti, amico. Come hai fatto a sopravvivere? Eri caduto da un ponte-.

- Bene non mi ha fatto! Ma non sempre cadere in acqua è mortale. Dovresti saperlo meglio di tutti- rispose ironico.

- E... dove sei stato?-

Michael esitò e furtivamente lanciò un' occhiata impanicata a Theo.
- Non ho tempo di spiegare, ma ho avuto il mio bel da fare-.

- Ci credo amico... ci credo...-.

- Dico sul serio-.

Michael si slacciò il parka, facendo vedere a tutti che sotto portava una logora maglia del Campo Mezzosangue.
- Non vi ho mai dimenticati. Avevo i miei motivi per non tornare-.

I rinnegati dell' Olimpo: Il sangue ripudiatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora